La più piccola tra le specie di Cryptocoryne, alta solo pochi cm, è ideale per praticelli a bassa manutenzione, data la sua lentissima crescita
Cryptocoryne parva in acquario - Foto © Tropica.com
La Cryptocoryne parva è una pianta acquatica d'acqua dolce della famiglia Araceae, originaria degli altopiani centrali dello Sri Lanka vicino alla città di Kandy. Cresce in fitte colonie sulle rive dei fiumi. È stata raccolta solo poche volte di recente e potrebbe essere considerata una specie in via di estinzione in natura. E' la più piccola specie di Cryptocoryne conosciuta, le sue foglie raggiungono una lunghezza massima tra i 3 e gli 6 cm. il che la fa rimanere molto bassa, ed è quindi adatta a formare dei bei praticelli in acquario. In acquariofilia infatti è conosciuta da molto tempo anche se non è mai stata molto diffusa, soprattutto a causa della sua crescita molto lenta, che costringe a comprarne un bel po' di vasetti per avere un risultato soddisfacente. D'altro canto, la manutenzione è davvero minima :)
E' una pianta che ha bisogno di molta luce, anche perchè per la sua bassezza rimane molto lontana dalle fonti di luce, e se manca le foglie tendono ad allungarsi per cercarla. A dispetto delle ridotte dimensioni del fogliame, ha un imponente apparato radicale, come tutte le crypto.
Cryptocoryne parva, chiamata in inglese dwarf water trumpet, tromba d'acqua nana, è abbastanza simile alle piante del gruppo legato a Cryptocoryne x willisii. In condizioni comparabili tende a rimanere più piccola di queste ultime, ma quando coltivate sommerse e non fiorite, è difficile distinguerle in modo sicuro da loro.
In passato, era usato il nome Cryptocoryne nevillii sia per Cryptocoryne parva che per Cryptocoryne x willisii, anche se in realtà sono specie completamente diverse.
La Cryptocoryne parva cresce molto lentamente anche in condizioni ottimali. A differenza di altre Cryptocoryne ha bisogno di molta luce. L'aggiunta di CO2 e un substrato ricco di sostanze nutritive, o meglio, la fertilizzazione attraverso il substrato, migliora notevolmente la crescita e consente alla pianta di crescere al massimo del suo potenziale. È particolarmente importante mantenere il ferro e il potassio a un livello relativamente alto per evitare che questa cripta sviluppi gravi sintomi di carenza come clorosi e buchi multipli nelle foglie. La propagazione di Cryptocoryne parva richiede solo le condizioni ambientali sopra indicate e molta pazienza. La pianta forma germogli laterali direttamente sul suo rizoma e stoloni - sia più veloci che più efficienti quando la pianta viene tenuta emersa.
Le sue piccole dimensioni rendono la Cryptocoryne parva una pianta da primo piano ideale, specialmente per piccoli acquari e nano acquari. Ci vuole un po' di tempo prima che formi una popolazione simile a un prato, ma è la sua crescita lenta che rende questa pianta molto facile da curare.
La crescita della Cryptocoryne parva è molto lenta, ma questo implica anche minore mautenzione (potature) - Foto © Benny Ng (Aquaticquotient.com)
Caratteristiche comuni delle Crypto:
Tutte le Cryptocoryne hanno la caratteristica di sviluppare un imponente apparato radicale: una volta piantate in acquario, le radici incominciano subito a crescere ed allungarsi, percorrendo anche tutta la lunghezza della vasca, per poi stolonare, cioè far fuoriuscire dalla vasca, magari dall'altro capo dell'acquario, una piccola piantina nuova (guardate la foto).
Proprio per questo, per una loro coltivazione ottimale è consigliabile prevedere una buona fertilizzazione del fondo, da cui traggono la maggior parte delle sostanze nutritive che servono loro per crescere.
Un'altra caratteristica che accomuna le crypto purtroppo in negativo è la "malattia delle Cryptocoryne" detta anche "peste delle Cryprocoryne" o "marcescenza delle Cryptocoryne". Non è una vera e propria malattia, quanto un'esagerata risposta negativa ad ogni cambiamento delle condizioni ambientali (valori dell'acqua, luce, temperatura). Quando uno di questi fattori subisce una variazione, anche minima, le crypto reagiscono veramente male, le foglie deperiscono vistosamente e marciscono molto velocemente. Se il cambiamento è minimo, a volte qualche foglia rimane, ma a volte l'intera pianta sparisce completamente, ad esempio questo è facile succeda quando si pianta per la prima volta una crypto in acquario, facendole cambiare di botto tutte le condizioni ambientali.
Questo processo di marcescenza, seppur porti alla distruzione di tutta la pianta, può non essere definitivo: se si lascia la pianta in pace, senza toglierla e senza toccare dove è stata piantata (eliminando naturalmente le foglie marcite, per non inquinare l'acqua) in genere poi la crypto butta fuori foglie nuove, adattate alle nuove condizioni, anche se della pianta originaria apparentemente non era rimasto nulla.
Le piantine di Cryptocoryne parva viste da vicino - Foto © Benny Ng (Aquaticquotient.com)
Asia: La distribuzione nativa di Cryptocoryne parva è lo Sri Lanka centrale. È una elofita o perenne e cresce principalmente nel bioma tropicale umido.
Cryptocoryne parva cresce in fitte colonie sulle sponde dei fiumi. Di recente è stato scarsamente raccolta in natura, ed è forse da considerarsi una specie in via di estinzione.
Taxa principali
Probabilmente la più antica Cryptocoryne coltivata in acquario, è anche una delle più facili da coltivare
Robusta e vigorosa crypto palustre, che vive in natura in abienti soggetto alle ondate di marea, il che la rende adatta anche agli acquari salmastri
Ha una crescita lenta ed un imponente apparato radicale, che come tutte le crypto soffre molto i cambiamenti dei valori chimico-fisici dell'acqua dell'acquario
Una bella pianta dall'insolita forma delle foglie, molto lunghe, che possono costituire un bel punto focale in acquario
La più piccola tra le specie di Cryptocoryne, alta solo pochi cm, è ideale per praticelli a bassa manutenzione, data la sua lentissima crescita
E' una delle tante specie di crypto diffuse in acquariofilia, ha una crescita lenta ed un imponente apparato radicale. Come tutte le crypto soffre però molto i cambiamenti dei valori chimico-fisici dell'acqua.
Di questa specie di Cryptocoryne ne esistono molte varietà dai colori e dalle forme diverse, ha una crescita lenta ed un imponente apparato radicale, che contribuisce ad ossigenare e ripulire il substrato di fondo
Una varietà di Cryptocoryne wendtii molto diffusa, per la bella colorazione e la facilità di coltivazione
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
scheda su Flowgrow.de
articolo su Practical FishKeeping sulla coltivazione della Cryptocoryne parva in acquario
articolo su Acquariofiliafacile.it con molte indicazioni utili anche sulla Cryptocoryne parva
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Panoramica delle specie più diffuse di Cryptocoryne, con indicazioni per la loro coltivazione in acquario - tratto e tradotto da un articolo di Xema
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sulla coltivazione delle piante acquatiche del genere Cryptocoryne, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Crescita di un bel praticello di Cryptocoryne parva - Foto © Benny Ng (Aquaticquotient.com)
Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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