Dal 2018 è l'unica specie rimasta nel genere Echinodorus
Echinodorus berteroi - Foto © Tillmann Lohff (Flowgrow.de)
La pianta acquatica Echinodorus berteroi (Spreng.) Fassett, 1955 appartiene alla famiglia Alismataceae. È l'unica specie del genere Echinodorus dopo la revisione di Christenh. & Byng del 2018.
Echinodorus berteroi è una pianta non comune nel commercio acquariofilo, ed è sempre stata sotto molti aspetti molto diversa dalle altre specie che fino al 2018 erano comprese nel genere Echinodorus. È distribuita dagli Stati Uniti centro-occidentali verso sud fino al centro dell'Argentina (Patagonia), ed è particolarmente frequente nelle isole dei Caraibi. Cresce principalmente in corpi idrici temporanei come paludi e stagni che si prosciugano durante la parte più lunga dell'anno. Lì è una pianta annuale, che necessita solo di pochi mesi per il suo intero ciclo di vita - dalla germinazione dei semi che avviene quando il corpo idrico inizia a riempirsi nella stagione umida, fino alla maturazione dei frutti e alla morte della pianta quando il corpo idrico si asciuga. Comunque può essere coltivata anche come pianta perenne.
Alcuni decenni fa Echinodorus berteroi si trovava spesso in commercio, mentre oggi è coltivata solo raramente ed è molto difficile da trovare. La propagazione per seme richiede molto tempo, e la coltivazione sommersa richiesta dalle giovani piante non è economica per i vivai di piante acquatiche di oggi. Le foglie sommerse di Echinodorus berteroi sono molto variabili e assumono forme diverse sulla stessa pianta durante il loro sviluppo. Dapprima sono strette e hanno un gambo corto, poi da lanceolate diventano ovate, e infine sviluppano lunghi steli e assumono una forma da ovale a ovata, con una base da rotonda a cuoriforme. Le foglie sono molto sottili, fragili e leggermente trasparenti ed hanno una venatura a griglia verde chiaro che contrasta piacevolmente con il tessuto fogliare più scuro.
Le nuove foglie sono inizialmente da verde chiaro a verde rossastro e in seguito assumono un colore più scuro. Gli steli fiorali crescono eretti e si ramificano, possono superare i 40 cm di altezza. Compaiono solo quando la pianta ha la possibilità di formare foglie emerse, e di solito non fanno germogliare piante avventizie. I fiori sono relativamente piccoli e poco appariscenti. Dopo l'appassimento dei fiori, la pianta sviluppa la sua infruttescenza spinosa (anche senza impollinazione artificiale) contenente numerose nucule con semi in grado di germogliare anche dopo un anno.
Questa specie di Echinodorus è molto decorativa se coltivata come pianta sommersa, ma se tenuta in acquario ha l'inconveniente di formare presto foglie galleggianti ed aeree, oltre che infiorescenze, se tenuta con 12 ore o più ore di luce per giorno, e se si lascia che ciò accada, le foglie sommerse muoiono presto. Questo può essere prevenuto o almeno ritardato mantenendo la pianta con meno ore di luce al giorno (il periodo di buio ininterrotto dovrebbe superare le 13 ore). A parte questo, Echinodorus berteroi è relativamente facile da coltivare. Sta bene sia in acqua dura che tenera, con intensità di luce da moderata ad alta e temperature comprese tra 20 e 27°C, tollera bene anche temperature inferiori. È consigliabile un substrato ricco di sostanze nutritive.
Echinodorus berteroi può essere propagato in gran numero per seme. Le noci secche contenenti i semi possono essere seminate in qualsiasi tipo di contenitore (acquario, vaso, conca, ecc.) con acqua e un substrato come ad esempio una miscela di sabbia e terriccio. All'inizio galleggeranno, ma poi a poco a poco affonderanno a terra. I semi all'interno delle noci germinano dopo diverso tempo. E' meglio poi coltivare le piantine sommerse, per ottenere piante più grandi e più decorative. Le giovani piante coltivate emerse rimangono più piccole e formano presto steli di fiori. Alla base delle piante sommerse più vecchie, spesso si possono formare rosette figlie, che possono essere separate dalla pianta madre quando sono cresciute abbastanza.
Anche se gli esemplari più piccoli di questa specie possono entrare in un acquario da 100 litri, una singola pianta adulta avrà bisogno di due terzi di un acquario da 300 litri. Gli esemplari più giovani possono essere collocati al centro di un layout, dove il loro impressionante fogliame trasparente si abbina molto bene ai pesci colorati. In vasche aperte e paludari si può coltivare in forma emersa. Non cresce in modo così massiccio come ad es. Aquarius cordifolius o Aquarius palaefolius, e le sue foglie rotonde o a forma di cuore e gli steli dei fiori ramificati possono avere un effetto interessante.
Echinodorus berteroi in acquario
L'areale nativo di questa specie va dagli Stati Uniti centrali al Sud America. È una idroannuale o elofita e cresce principalmente nel bioma subtropicale.
Riferimenti & Link
ampia scheda su Flowgrow.de
scheda con infromazioni tassonomiche e di distribuzione su KEW
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
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Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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