E' una pianta molto simile alla sua stretta parente Elodea densa, ma cresce a temperature più basse, ed è adatta agli acquari d'acqua fredda
Elodea canadensis in acquario - Foto © Flowgrow.de
L'alga d'acqua canadese, Elodea canadensis, è una delle piante d'acquario più antiche e conosciute. Oggi, tuttavia, viene utilizzata raramente negli acquari, ma piuttosto come pianta da laghetto da giardino. La specie di alga d'acqua più comune in acquariofilia e nel commercio è Elodea densa (ex Egeria densa) del Sud America, che a volte viene erroneamente chiamata anch'essa Elodea canadensis.
Elodea densa (ex Egeria densa) è originaria del Nord America, dove è presente in gran parte degli Stati Uniti e nel Canada meridionale. Essendo una pianta acquatica sommersa, abita laghi e fiumi, solitamente ricchi di calcare. La pianta fu descritta scientificamente nel 1803 dal botanico ed esploratore francese André Michaux. Elodea canadensis è conosciuta come una classica pianta da acquario d'acqua fredda, anche se usata raramente, che cresce bene anche con temperature moderate (sotto i 25 °C) ed è probabilmente particolarmente adatta per la realizzazione di acquari biotopi.
In Europa, questa pianta acquatica è diventata "famosa" per la sua enorme riproduzione in massa in molti specchi d'acqua dopo la sua introduzione nel XIX secolo. Fu allora che prese il nome popolare di "Waterweed", appunto alga d'acqua. Successivamente le popolazioni della pianta diminuirono drasticamente e già oggi nel Nord Europa Elodea canadensis è meno comune rispetto, ad esempio, a Elodea nuttallii, anch'essa proveniente dal Nord America e introdotta nel XX secolo ed ancora presente con diffusione localizzata. Le due specie sono spesso confuse e spesso difficili da distinguere, ed è possibile che Elodea nuttallii sia commercializzata come pianta da laghetto da giardino con il nome Elodea canadensis.
Elodea canadensis è spesso chiamata semplicemente 'alga d'acqua', così come l'altra alga acquatica, Elodea densa (ex Egeria densa), con la quale a volte viene confusa. Elodea canadensis però è significativamente più piccola di Elodea densa e ha solo tre foglie per nodo del gambo, mentre Elodea densa e Hydrilla di solito ne hanno quattro o più. Elodea canadensis vive tranquillamente alle temperature dell'Europa centrale. Elodea densa, invece, non sopravvive in modo affidabile agli inverni dell'Europa centrale, anche se spesso viene venduta come 'pianta da ossigeno' per laghetti da giardino.
Bisogna però fare attenzione che né l'Elodea densa né l'Elodea canadensis entrino in acque libere e che non vengano messe nemmeno nei laghetti da giardino, perché sono entrambe considerate specie invasive.
Elodea canadensis nel fiume Płonia in Polonia nordoccidentale - Foto © Krzysztof Ziarnek, Kenraiz (Wikimedia)
L'areale nativo di questa specie va dal Canada meridionale agli Stati Uniti. È un arbusto idrofilo e cresce principalmente nel bioma temperato.
La distribuzione nativa della specie si trova nel Nord America, ma è stata introdotta in molte parti del mondo, intenzionalmente o meno. L'Europa è stata particolarmente colpita, con la prima testimonianza risalente al 1836. Da allora la presenza della specie è stata confermata in tutti i paesi dell'Europa continentale.
Cresce rapidamente in condizioni favorevoli e può soffocare stagni poco profondi, canali e gli argini di alcuni fiumi a lenta corrente. Richiede temperature estive dell'acqua comprese tra 10 e 25°C e livelli di luce da moderati a intensi.
E' una pianta molto simile alla sua stretta parente Elodea densa, ma cresce a temperature più basse, ed è adatta agli acquari d'acqua fredda
Una pianta di facilissima reperibilità che cresce molto e rapidamente, utilissima negli acquari appena allestiti
la scheda su Flowgrow.de
pagina sulla wikipedia inglese
informazioni su tassonomia e distribuzione su KEW - Plants Of the World Online
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
Consideriamo per un secondo il vostro animale preferito non acquatico. Che si tratti di cane, gatto, canarino, criceto o furetto, tollerereste che fosse allevato in un contenitore stretto e sporco, che fosse denutrito o nutrito con una dieta inappropriata, che venisse messo in condizioni da non mostrare un comportamento naturale, che soffrisse di problemi di crescita e di conseguenza fosse destinato a stress, sofferenza e morte precoce?
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