Una pianta di facilissima reperibilità che cresce molto e rapidamente, utilissima negli acquari appena allestiti
Elodea densa (ex Egeria densa) - Foto © Alexander Robert Brown
L'Elodea densa, chiamata in inglese alga d'acqua brasiliana, è una specie di Egeria originaria del Sud America temperato caldo nel sud-est del Brasile, Argentina, Cile e Uruguay. E' una delle piante d'acquario più conosciute, non c'è negozio d'acquari che non l'abbia in vendita, anche come pianta da laghetto, ed è considerata una specie invasiva problematica proprio a causa del suo utilizzo negli acquari domestici e del successivo rilascio in ecosistemi non nativi.
Elodea densa è una pianta acquatica che cresce in acque profonde fino a 4 m, con steli finali lunghi fino a 2 m o più, che producono radici a intervalli lungo lo stelo. Le foglie sono prodotte in spirali da quattro a otto, lunghe 1–4 cm e larghe 2–5 mm, con una punta appuntita. Il fusto della pianta cresce fino a raggiungere la superficie dell'acqua, dove si allargarsi, creando una fitta chioma floreale che impedisce alla luce di raggiungere le piante sottostanti. È una pianta dioica, con fiori maschili e femminili su piante separate; i fiori hanno un diametro di 12–20 mm con tre petali bianchi larghi, arrotondati, lunghi 8–10 mm sulle piante maschili e 6–7 mm sulle piante femminili.
Elodea densa (ex Egeria densa) in acquario - Foto © Tropica.com
Tassonomia
Elodea densa è stata per parecchio tempo spostata nel genere Egeria. Quando gli acquariofili stavano abituandosi a chiamarla Egeria densa invece di Elodea, ecco che i tassonomi hanno invece deciso che Egeria è solo un sinonimo di Elodea, per cui Egeria densa è tornata a tutti gli effetti Elodea densa.
Le piante acquatiche chiamate waterweed, alghe d'acqua, dei generi Elodea, Hydrilla, Lagarosiphon, sono spesso confuse le une con le altre. Le specie più comuni in acquariofilia possono essere differenziate come segue:
- foglie parzialmente a verticilli, parzialmente irregolari alterne => Lagarosiphon
- foglie solo a spirale => Elodea, Hydrilla
- margine fogliare a prima vista liscio (sebbene finemente dentato se osservato con una lente d'ingrandimento); nel complesso, gli internodi (parti dello stelo nudo tra i verticilli delle foglie) nella parte inferiore (= più vecchia) dello stelo sono più corti delle foglie => Elodea densa
- margine fogliare nettamente dentellato (denti ben visibili ad occhio nudo); nel complesso, gli internodi (parti nude del fusto tra i verticilli delle foglie) nella parte inferiore (= più vecchia) del fusto sono più corti delle foglie; parte inferiore della nervatura centrale della foglia senza verruche o punte => Elodea najas
- margine fogliare marcatamente dentellato (denti ben visibili ad occhio nudo); gli internodi (parti nude del fusto tra i verticilli delle foglie) nella parte inferiore (= più vecchia) del fusto sono più lunghi delle foglie; parte inferiore della nervatura centrale della foglia spesso con verruche o punte => Hydrilla verticillata
Elodea densa (ex Egeria densa) - Foto © Bjarne Sætrang (aquadigital.net)
Coltivazione
L'Elodea densa è una delle piante acquatiche più facili da coltivare in commercio. Può crescere come pianta galleggiante o ancorata al substrato. Poiché si comporta bene in quasi tutte le condizioni, quando viene collocata in un acquario inizia presto a crescere vigorosamente.
Preferisce temperature più fresche e acqua dura e ricca di calcio, anche se tollera temperature più elevate per un breve periodo senza fermare la crescita (se la temperatura dell'acquario è costanteente sopra i 26-26°C, è meglio prendere in considerazione l'Elodea najas come alternativa, tollera molto meglio il calore). In acqua tenera rallenta solo un po' la crescita. L'Elodea densa non richiede CO2 aggiuntiva, anche se eventualmente ne accelera ulteriormente la crescita.
La propagazione è molto semplice, come nella maggior parte delle piante a stelo: basta tagliare una parte della pianta, ad es. un germoglio laterale e ripiantare nel substrato, presto inizierà a crescere anche la nuova pianta. Se tenuta come galleggiante, emetterà facilmente anche germogli laterali.
È estremamente adatta per arricchire l'acqua di ossigeno, per legare i nutrienti e per competere con le alghe. E' indicata per le vasche appena allestite, perchè dà una grossa mano al filtro, togliendo dall'acqua le sostanze di scarto grazie alla crescita veloce, e anche alle vasche d'acqua dura, dove sembra crescere anche meglio che in acqua tenera.
Spesso la sua crescita estremamente rapida e la sua bassa tolleranza alle temperature più elevate sono fattori limitanti. Tuttavia, se potata regolarmente, diventa un'ottima pianta da sfondo le cui foglie verde intenso contrastano piacevolmente con le altre piante.
L'unico problema che ci può essere nella sua coltivazione è che in condizioni di scarsa luminosità il fusto tende a marcire alla base; a questo si può rimediare in modo molto semplice: lasciandola galleggiare :)
In questo modo, potendo usufruire dell'anidride carbonica dell'atmosfera, cresce molto più bella e velocemente, formando grandi "matasse" utilissime come rifugio e riparo per gli avannotti di qualsiasi specie, in particolare dei poecilidi. L'importante è sfoltirle se tolgono troppa luce alle piante sottostanti.
Bisogna però fare attenzione che né l'Elodea densa né la sua stretta parente Elodea canadensis entrino in acque libere e che non vengano messe nemmeno nei laghetti da giardino, perché sono entrambe considerate specie invasive.
Elodea densa (ex Egeria densa) in un acquario d'acqua salmastra - Foto © Emiliano Spada
Tratto dal sito di Walter Peris, dedicato alla coltivazione delle piante d'acquario:
Una pianta di facilissima reperibilità e di notevole crescita. Richiede molta luce ed è per questo che come galleggiante cresce più facilmente che sommersa. Ama le acque medio-dure e fresche, ma sopravvive bene anche a quelle più calde, pur mostrando, talvolta, delle marcescenze (non so se più legate a una carenza di luce, di qualche nutriente o alla temperatura). Si dice che ossigeni molto l'acqua, anche se io non ho mai notato sviluppo di ossigeno da questa pianta.
L'areale nativo di questa specie va dalla Bolivia orientale al Brasile orientale e meridionale, al nord-est Argentina. Cresce principalmente nel bioma subtropicale. Ha usi ambientali.
Elodea densa predilige acque profonde, con lenta corrente o stagnanti. La temperatura è importante per la sua crescita, che è per lo più stabile a temperature comprese tra 16 e 28°C, con un limite di temperatura superiore di 32°C che si traduce in una ridotta crescita dei germogli e in una produzione fotosintetica ridotta. Temperature più fredde limiteranno la crescita della pianta e possono essere utilizzate come metodo per controllarne la diffusione in ecosistemi non nativi.
Elodea densa (ex Egeria densa) in un piccolo torrente nella parte interna di Saratok con acqua leggermente scura e torbida, a Sarawak, Borneo - Foto © Michael Lo (Diario di un Viaggio in Borneo)
L'Elodea densa (ex Egeria densa) prospera nei canali di scolo per l'irrigazione verso Bangalore, in India - Foto © Beta Mahatvaraj (A caccia di Channa)
Taxa principali
E' una pianta molto simile alla sua stretta parente Elodea densa, ma cresce a temperature più basse, ed è adatta agli acquari d'acqua fredda
Una pianta di facilissima reperibilità che cresce molto e rapidamente, utilissima negli acquari appena allestiti
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Articolo completo di Rox su Acquariofiliafacile.it dedicato all'Egeria densa, un'alleata insostituibile in acquario, che svolge molte utilissime funzioni. Curiosità, caratteristiche e consigli pratici per la coltivazione in acquario.
altro articolo di Cicerchia80 Sini su Acquariofiliafacile.it dedicato alle caratteristiche dell'Egeria densa
scheda completa sull'Egeria
scheda su Tropica.com con informazioni ed esempi di layout da cui trarre ispirazione
informazioni su tassonomia e distribuzione su KEW - Plants Of the World Online
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Questa guida spiega alcuni degli errori che i principianti fanno spesso e offre alcuni suggerimenti sulla scelta delle specie giuste e su come prendersene cura - tratto e tradotto da un articolo di Injaf
Foto di piante così come si sono sviluppate in un acquario d'acqua salmastra
Indicazioni su come allestire un acquario subtropicale, un tipo di allestimento che sta a metà strada tra acquario tropicale e acquario d'acqua fredda, con indicazione delle specie più adatte e loro caratteristiche - tratto e tradotto da un articolo di Neale Monks
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Piante adatte agli acquari d'acqua salmastra e indicazioni per la loro coltivazione - tratto e tradotto da un post su TropicalFish Forum
Elodea densa (ex Egeria densa) - Foto © Bjarne Sætrang (aquadigital.net)
Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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