Una pianta poco diffusa ma dalla rapida crescita e poso esigente

La Gymnocoronis spilanthoides, nota con il nome comune inglese di 'Senegal tea', tè del Senegal, è una specie del genere Gymnocoronis. Fu descritta per la prima volta da Augustin Pyramus de Candolle. E' una pianta palustre che ben si adatta alla coltivazione sommersa. Può essere comunque coltivata anche emersa, basta tenere il suolo ben umido e un'elevata umidità ambientale. Spesso su esemplari robusti si sviluppano infiorescenze a capolino piano.

In Europa, la specie figura dal 2019 nell'elenco delle specie aliene invasive di interesse dell'Unione, ciò significa che l'importazione e il commercio della specie sono vietati in tutta l'Unione europea.

Gymnocoronis spilanthoides è una pianta perenne emergente (elofita) di acqua dolce. Si tratta di una pianta rizomatosa che può arrivare fino a 1-1,5 m d'altezza, il cui fusto fistoloso nella zona internodale (cavo all'interno nella porzione di fusto tra i nodi) ha mediamente un diametro di 1,5 cm, le foglie verde scuro da ovate a lanceolate con margine seghettato sono opposte (5-20 cm di lunghezza e 2,5-5 cm di larghezza) portate da un picciolo lungo tra 1-7 cm; le infiorescenze a capolino, di forma emisferica e diametro da 1,5 a 2 cm, sono terminali, sottese da una singola fila di brattee involucrali verdi e le corolle sono gialline o bianche.

Tende ad essere confusa con Hygrophila corymbosa, anche se ha in genere un aspetto più robusto, e foglie dalla forma diversa che diventano molto più lunghe. E' adatta allo sfondo della vasca, ed ha bisogno di tanta luce (almeno 0,7 watt / litro) e un substrato ricco di sostanze nutritive. La CO2 non è strettamente necessaria, anche se aiuta. Con le giuste cure, Gymnocoronis spilanthoides ha una crescita molto veloce ed assorbe di conseguenza una grande quantità di nutrienti dall'acqua, togliendoli alle eventuali alghe. E' un pesccato che non sia molto popolare tra gli acquariofili, perchè poco esigente e dall'aspetto imponente.

E' molto facile da propagare: come con tutte le piante a stelo, basta tagliare la punta o i germogli laterali e ripiantarli nel substrato.

Fiore bianco a pom-pom del 'tè del Senegal', Gymnocoronis spilanthoides, un'erba acquatica invasiva nel Nuovo Galles del Sud in Australia - Foto © John Tann (Wikimedia)

Gymnocoronis spilanthoides in coltura idroponica

L'areale nativo di questa specie va dal Perù al Brasile e al nord dell'Argentina. E' stata introdotta nella Cina centro-meridonale e nell'Australia orientale.

Può formare cespugli, creare un intricato "tappeto" lungo le sponde, fino ad arrivare all'acqua dove stoloni e steli fluttuanti (fino a 2,5 m di lunghezza) possono creare da marginali a densi e più estesi nuclei galleggianti; occasionalmente, in acque superficiali, può avere una forma sommersa.

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Smaltiamo responsabilmente le potature

Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.

Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?

Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.

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