Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sui ritmi vitali delle Piante Acquatiche, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari

Acquario d'acqua dolce con piante - 2003

iha

Non finirò mai di ringraziare tutti i partecipanti di it.hobby.acquari per il contributo che danno alla crescita dell'acquariofilia, e soprattutto Walter Peris, visto che per ora le risposte più interessanti che ho trovato provengono quasi tutte da lui... :-)

Quando le piante vanno a nanna...

Nicola

Avrei una domandina da porre agli specialisti di fisiologia delle piante... Osservo da tempo che praticamente tutte le piante del mio acquario assumono la posizione di riposo (si chiudono) almeno un'ora prima che si spenga la luce. La cosa mi preoccupa un po' visto che in particolare le Hygrophila difformis e le Alternanthera reineckii fanno non poca fatica a crescere come dovrebbero. Mi stanno forse tentando di dire che illumino troppo a lungo (10 ore)? O mi trovo forse di fronte ad uno scompenso nell'equilibrio delle sostanze nutritive? Oppure tutte e due le ipotesi, la seconda in conseguenza della prima?

Walter Peris

La cosa NON deve affatto preoccuparti. Ogni pianta, esattamente come te, ha un suo orologio biologico interno che le dice quando deve iniziare e quando deve smettere di lavorare. Questi tempi sono differenti per ogni specie di pianta (sono dette longidiurne quelle piante che chiedono un periodo di luce più lungo di uno di riposo, e brevidiurne quelle che si comportano al contrario).
Spesso, è proprio la modifica stagionale di questi periodi che induce le fioriture, accompagnate dalle variazioni di altezza delle acque in cui vivono.
Per cui, è un comportamento del tutto normale.
Molte piante lo fanno vedere (anche le Limno si comportano così), altre no.

> Mi stanno forse tentando di dire che illumino troppo a lungo (10 ore)?
Sì, ma devi anche vedere cos'altro hai in vasca....
10 ore non sono mica tante....

> O mi trovo forse di fronte ad uno scompenso nell'equilibrio delle sostanze nutritive?
Assolutamente no.
I problemi nutrizionali li mostrano in altri modi....

La Temperatura

Stefano Palmisani

Per quale motivo una pianta vive bene a 24°/25°C e non a 27°/28°C???? Me lo sono sempre chiesto...ma non lo ho mai capito!!!!!

Roberto Morelli

La temperatura dell'acqua influisce in misura determinante sul metabolismo delle piante e quindi, in particolare, dalla temperatura circostante dipende molto la fotosintesi delle piante.
Ogni pianta ha un "range" della temperatura in cui può vegetare. Sopra e sotto il massimo ed il minimo di questi valori la pianta smette di crescere.
L'Egeria densa, ad esempio, vegeta (cioè vive) in temperature comprese tra lo 0°C (limitatamente ai periodi invernali) ed i 30° gradi.
Entro questi limiti, più la temperatura aumenta più sarà accelerata la crescita della pianta. Ma ciò non accade in maniera lineare perché per ogni specie, dopo aver raggiunto un apice caratteristico, la crescita rallenta fino a fermarsi.
Il valore di temperatura in cui la pianta ha il maggior sviluppo di crescita si chiama "optimum termico".
L'optimum termico per l'Egeria densa risulta essere compreso tra 20°C e 24°C.

La pausa nelle ore di luce

Carmine

Spegnere la luce per 2 ore al pomerigio contro le alghe

Ho sentito dire che interrompere l'accensione delle lampade di 2 ore verso il pomerigio aiuta a combattere le alghe, mentre le piante non ne soffrirebbero es. dalle 10 alle 15 accese, dalle 15 alle 17 spente e dalle 17 alle 21 accese, una cosa del genere l'ho letta anche sul libro Atlante di Aquarium. Secondo voi serve?

Aietes

in realta' non e' cosi' campata in aria l'idea, nascendo dalla osservazione che, durante il periodo delle pioggie, si possano avere "oscuramenti" frequenti e importanti del sole (tipo da noi con un bel temporalone estivo).
Da quella osservazione sono nate alcune mode, talune suggerendo di spegnere l'acquario tutto il giorno una volta a settimana, altre simili a quella che hai trovato tu.
Ma comunque la maggior parte degli autori (e anche qui nel NG mi pare) ritiene che non sia nemmeno lontanamente pensabile/consigliabile di effettuare alcuno di questi "giochetti" in acquario.

Walter Peris

> in realta' non e' cosi' campata in aria l'idea, nascendo dalla osservazione che, durante il periodo delle pioggie, si possano avere "oscuramenti" frequenti e importanti del sole (tipo da noi con un bel temporalone estivo).
Ti prego...
Non riprendere le patetiche scuse inventate per giustificare una cazzata.

Ora, come ogni 1/2 anni, da almeno 15, mi tocca rispiegare la storia perche' non avete voglia di sbattervi a usare google. Questa volta me la salvo, cosi', la prossima, mi limitero' a un copia/incolla.

Questa idiozia l'ha inventata Dennerle, inutile nascondersi dietro un dito.
La sua filosifia di marketing (perche' tale e') si basa sull'acquario riducente.
Dato che, quando decise di entrare in commercio, si andava a scontrare con un altro colosso tedesco, Dupla, doveva trovare qualcosa di molto diverso, per non creare un inutile doppione che il mercato, piu' preparato ed esigente di quello italiano, avrebbe rifiutato.
Dupla basava tutta la sua filosofia sull'acquario ossidante; ovvio che il nuovo arrivato dovesse schierarsi dalla parte opposta.
Prese l'idea del cavetto, modificando anche questo, e della CO2 e cambio' tutte le altre carte in tavola. Ovviamente, per giustificare la sua teoria, dovette immettere sul mercato anche nuove idee, pazienza se sbagliate o incomplete o indimostrate e indimostrabili; quel che contava era che fossero "nuove" e "rivoluzionarie".
La sua idea base, poi rivelatasi una gran cazzata, era che le piante assorbissero SOLO ferro ridotto, mentre le alghe preferivano quello ossidato (toh, Dupla, beccati questa!).
Quindi, lui sosteneva che per avere piante in salute e nessuna alga fosse necessario tenere un ambiente riducente in vasca.
Chi e' il principale responsabile dell'ossidazione?
L'ossigeno, ovviamente. E cosi', l'ossigeno divenne il principale accusato per tutti i mali degli acquari (e, indirettamente, Dupla). Chiaramente, non poteva eliminarlo del tutto (i pesci come sarebbero sopravvissuti?); quindi, decise di stabilire un limite e tenerlo sotto quel valore.

Il suo metodo, quindi, si basava su:

filtrazione lentissima, che creasse poco movimento d'acqua (forte movimento = scambio gassoso = ossigeno dall'aria all'acqua);

fondo fertilizzato con scarso flusso di acqua, che possa portare nutrineti in acqua (il che porta ad avere un cavetto debolissimo, al contrario di quello Dupla. In questo caso, favorisce i meccanismi di demolizione batterica nel fondo, giustificata al mondo con l'altra cazzata dei piedi freddi);

CO2 (e qui, non poteva farne a meno);

materiali in plastichetta scrausa, per tenere un prezzo inferiore a quello del concorrente;

e, udite udite!, interruzione del flusso luminoso per un paio d'ore al giorno.

Perche'?
Giustificazione ufficiale per il popolo bue:
ai tropici ci sono le piogge di mezzogiorno e la luce cala (peccato che, anche con la pioggia, ai tropici ci sia 10000 volte piu' luce che in un acquario e che non piova tutto il santo anno. Ma tant'e'...).

Vero motivo:
bloccare a meta' giornata, sul culmine, la fotosintesi delle piante e, quindi, la produzione di ossigeno, in modo da tenerlo al di sotto di quello che lui considerava un limite "pericoloso" per le condizioni riducenti delle sue vasche (troppo ossigeno = condizioni riducenti in vacca).

Da questo, tutti i soggetti coinvolti nel mondo acquariofilo ignoranti e/o in malafede, diffusero il suo verbo come l'unico in grado di garantire vasche sane e belle.
Nel corso degli anni, la sua idea si e' rivelata del tutto infondata e mi manda in bestia il fatto che ci sia ancora qualcuno disposto a riproporla come novita' all'alba del terzo millennio.
Questa e' la vera storia del "buco di luce".

Ah, giussto per la cronaca, l'idea venne ripresa anche da un esimio giapponese che pero', essendo un po' piu' furbo, la trasformo' a modo suo; lui, invece che interrompere il periodo luminoso, insufflava un gas inerte in acqua (argon, dato che l'elio era irreperibile in Giappone, per motivi strategici) per allontanare l'ossigeno in eccesso.

E questo e' quanto.

Avete dei dubbi sulla potatura delle piante?

Walter Peris

> Ho notato che quando do' una sfoltita alle mie piante e avviene settimanalmente, crescono molto in fretta, noto un rallentamento nella crescita e vedo che diventano piu' attaccabili dalle alghe (soprattutto le filamentose). Non ne saprei spiegare i processi biologici, ma credo sia normale, la mia domanda è;c'e' un modo ottimale per eseguire la potatura?
E qualcuno mi saprebbe spiegare perche' avviene questo processo di rallentamento?
Il discorso è lunghetto. Vediamo se riesco a riassumere.
Analizziamolo in due parti:

La potatura: effetto sulle piante
Quando una pianta viene potata, subisce, ovviamente, un trauma molto serio, tanto più grave quanto più massiccia e grezza è la potatura.
Un paragone, banale e non corretto, ma che rende bene l'idea, l'hai immaginando che una potatura può corrispondere a una ferita per un essere umano. Ha bisogno di forza e energia per guarire.
Per le piante è lo stesso.
Dato che l'energia viene ricavata dalla fotosintesi, le piante, dopo la potatura, usano parte dell'energia fotosintetica per porre rimedio ai danni; più il danno è esteso (potatura eseguita male, con forbici non affilate o, peggio, a mano) più tempo e energia ci vogliono per guarire. E' intuitivo che durante questo periodo, la crescita rallenta (o si ferma) e le piante sono più vulnerabili, né più né meno dei pesci malmessi, alle infezioni (esse subiscono infezioni esattamente come noi, da parte di virus, batteri e parassiti) e, ovviamente, alle alghe, sempre pronte ad approfittare.

La potatura: effetto sull'ambiente acquario
Quando si pota, la massa vegetale presente in acquario diminuisce e, di conseguenza, la richiesta di nutrienti cala in proporzione. Spesso, invece, si è portati a commettere l'errore più banale: dopo una potatura si AUMENTA la fertilizzazione, convinti di aiutare le piante.
Questo è SBAGLIATO. In questa fase le piante NON consumano, ma usano le loro scorte per guarire, come detto. E chi ne approfitta? Ovviamente, le alghe.
Per cui, dopo una potatura abbondante, la fertilizzazione va RIDOTTA o, ancor meglio, sospesa.

Come potare?
Qualche suggerimento:
1. Usare attrezzi ben affilati
2. ridurre al minimo indispensabile il danno (esempio, tagliare i fusti perpendicolarmente e non di traverso, per avere una sezione ridotta di fusto tagliato).
3. Non potare TUTTE le piante contemporaneamente. Potare a periodi, in modo tale da non ridurre la massa vegetale totale troppo bruscamente.
4. Fare un bel cambio d'acqua per ridurre il tasso di inquinanti e batteri.
5. Dopo la potatura, fertilizzare MENO del solito per qualche giorno (o non fertilizzare del tutto).
6. Magari, per un giorno o due, allungare di un'ora il fotoperiodo, per dar modo a chi lo può sfruttare, di usare più energia fotosintetica per sistemare le ferite.

Se qualcuno ha altri suggerimenti, ben vengano.

.\nto

Dopo ogni potatura osservo questo fenomeno: In corrispondenza degli steli tagliati si liberano in vasca file fittissime di microbolle che, come avviene in una coppa di spumante, prendono origine da un unico punto.
Di che si tratta?

Renato Zamboni

sono microbollicine d'ossigeno che escono dalla ferita sulla pianta.

.\nto

Ma è un fenomeno legato alla fotosintesi (mi accade solo a luci accese da qualche ora) o è qualcosa di diverso?

Albus Dumbledore

> Ma è un fenomeno legato alla fotosintesi
Ovvio che no.

> (mi accade solo a luci accese da qualche ora) o è qualcosa di diverso?
In ogni pianta c'è un trasporto di gas all'interno attraverso canali che, con la potatura, vengono recisi.
E' un po' come la perdita di sangue da un animale dopo un taglio.

Usate il ferro per fertilizzare? leggete qui... :-)

Walter Peris

> Io continuo ad incolpare il ferro, sto maledetto!!
E io continuo a dire che, forse, non c'entra nulla. :-))))

> La cosa che non capisco è perché se sto anche un mese senza fertilizzare, ho sempre valori cmq superiori a 0,2 mg/litro!!!
Perché hai esagerato prima (sempre che il kit funzioni).

> Eppure ho letto da varie parti che tutti gli acquari sono poveri di ferro, va immesso regolarmente, altro che il mio lo produce?
No. Ne ha fatto scorta e ora te lo restituisce con gli interessi. :-)))

> Sarà il fondo in terra allofana naturale che lo ha incamerato e lo ributta lentamente fuori? 
No.
Vediamo di capire che accade nella tua vasca. Premetto che NON ti posso garantire la veridicità assoluta di quello che sto per dirti, perché SOLO TU sai cosa hai e non hai fatto nella tua vasca.
Quello che posso fare è, in base ai pochissimi dati che ho, di "creare" una spiegazione al problema.
(tralascio la possibilità che sia qualche componente della vasca a rilasciare ferro, es. il ghiaino).

Il ferro viene somministrato in vasca in due forme: libero e chelato.
Come ferro libero, esso può essere aggiunto ridotto (Fe2+) o ossidato (Fe3+).
Come ferro libero, esso viene ben assimilato da piante e alghe in poco tempo e, in caso di sovraddosaggio, immagazzinato in particolari "serbatoi" proteici, detti fitoferrine. Su quale sia il ferro assimilato, vi rimando alla risposta a Paolo.
A questo punto, però, c'è da dire una cosa; il ferro non può essere accumulato in grosse quantità nei vegetali perché tossico, e una pianta riesce a conservare una quantità di ferro che è, al massimo, pari a 3-3.5 volte il suo fabbisogno (al contrario di altri metalli, come ad es. lo Zn, che può raggiungere anche le 1000 volte, se non ricordo male). Oltre questo valore, il ferro non è più assorbito e resta in acqua.
Al contrario di quanto normalmente si narra, :-((((, il ferro in acqua subisce un'ossidazione (che NON E' immediata) la cui velocità dipende dal potere ossidante dell'acqua in vasca. Più è alto il tasso di O2, più il ferro si ossida rapidamente (è l'ossigeno a ossidare il ferro, non l'acqua).
Una volta che il ferro abbia raggiunto la forma ossidata di Fe3+, si lega a ioni OH- e origina idrossidi che, ai normali pH dei nostri acquari, sono praticamente insolubili e precipitano nel fondo.

A questo punto, il fondo accumula ferro in grande quantità perché l'acquariofilo, che rileva SOLO 0.1 ppm di ferro in acqua, crede di essere in carenza, e continua a pompare ferro in vasca, col solo risultato di fertilizzare il fondo e non le piante che, nel frattempo, hanno già fatto il pieno e, anzi, iniziano a rischiare gli effetti tossici di un accumulo di ferro.
Il ferro nel fondo, però, non ha finito il suo cammino. Col tempo, i batteri del fondo lo attaccano e lo riducono, riportandolo, all'insaputa dell'acquariofilo, nella colonna d'acqua dove, anche dopo aver sospeso da tempo la sua somministrazione, noi lo possiamo misurare anche in grosse quantità e per lungo tempo.
Ovvio che il ferro in acqua, dopo un po', subisce il fenomeno sopra descritto e riprecipita nel fondo.... e il ciclo riparte.

Il ferro chelato, invece, subisce un ciclo un po' più complicato, dato che prima di tutto deve essere liberato dai suoi chelanti (il ferro in acqua come chelato è sfruttato solo dalle piante e resta in soluzione anche per parecchi giorni, in funzione della stabilità del chelato formato).
Il ferro può essere liberato dai chelanti o dalle piante e i batteri o dalla luce (fotoriduzione). Nel caso siano le piante, è ovvio che ciò accade in occasione dell'assorbimento e la faccenda non ci riguarda. Nel caso di batteri o luce, invece, il ferro entra in acqua libero e entra nel ciclo descritto nel caso precedente.

Se la tua vasca rientri in un simile paesaggio, lo puoi sapere solo tu. :-)))))
Il mio è stato solo un misero tentativo di spiegare il ciclo del ferro in acquario.

State pensando di calcolare quanta CO2 avete in vasca cercando le solite tabelle?

Walter Peris

> La domanda e' questa:
> ma la co2 è PER FORZA quella indicata nella tabella?
NO!
Molti (quasi tutti) di quelli che riportano quelle dannate tabelle lo fanno copiando quelle che trovano in giro (letteratura compresa), senza sapere da dove dannazione si parte per ottenere quei numeri. Quasi tutti, invece, sono convinti che quei numeri arrivino da una non meglio identificata sfera di cristallo di Boemia o da qualche comunicazione trascendentale con il mondo dei più operata da qualche indicibile medium acquariofilo.

Invece, ed ecco il colpo di scena che farà perdere ogni aura di magia a quei numeri, il tutto deriva da una banalissima equazione, detta di Henderson-Hesselbach (che la formularono per primi) legata agli equilibri ionici in soluzione.

Poiché quell'equazione è riferita a soluzioni diluite in acqua pura e all'equilibrio, OGNI numero riportato nella tabella, soprattutto se applicato al campo dell'acquiariofilia, è ASSOLUTAMENTE INDICATIVO.

> Se la tabella da come risultato 20,0, puo' essere invece 25 ? o 30?
Ovviamente sì.
Ma non perché la tabella sia sbagliata, ma perché l'equazione da cui parte ha dei limiti, primo tra tutti quello della temperatura. Inoltre, nelle nostre vasche, l'equilibrio dei bicarbonati è assolutamente dinamico e rende ancor più approssimata quell'equazione.

E, visto che ci siamo, diamo una martellata anche alla famosa barzelletta del significato di pH. Grazie a un fantasioso tedesco del XIX secolo, ci portiamo dietro un retaggio quanto meno ridicolo che vede, nel simbolo pH, il significato di pondus hydrogenii (o altri ancor più inenarrabili significati); addirittura, ultimamente, mi è capitato di leggere che sarebbe stato un francese, l'autore di tale nefandezza. Invece, quando il caso dice la combinazione, anche questa è una pirlata, in quanto il vero significato di pH è... nessuno! Proprio così. pH non ha NESSUN significato. La "p" salta fuori dall'equazione che il suo scopritore ideò; trovandosi a definire alcuni parametri nell'equazione di equilibrio ionico che studiava, introdusse la "p" e qualche altra lettera (non so perché proprio la "p"; magari era l'iniziale del nome di sua moglie...). Alla fine dei calcoli, la "p" rimase nell'espressione e finì nel simbolo definitivo. Un caso, insomma. Se sua moglie si fosse chiamata Gertrud, magari, oggi parleremmo di gH.
:-)))

Attenzione alla CO2!

Solo per dovere di cronaca, un post terrificante di Miomao.... quando si parla di bombole e di gas, è meglio non dimenticare una certa dose di prudenza...

MioMao (14 giu 2001)

> con 66 k£ ricarico il mio estintore da 4 kg minimo 4 volte e tiro avanti per tre anni nonostante abbia 5 vasche, fatevi due conti ;-))
Hai ragione. Ma.... cosi'... giusto per dover di cronaca, 'scolta questa :-)
Un paio di settimane fa si è rotta la valvola di sicurezza di una bombola per CO2 che tenevo come "scorta", parcheggiata sotto ad un comò, non attaccata all'acquario.. ma in attesa che qualche sua "collega" si esaurisse.
Molto probabilmente è stata caricata eccessivamente (circa 500 gr... purtroppo ero distratto e non posso giurarlo...). Certo è che quella sera faceva molto caldo e, in casa, c'erano 33 gradi (nemmeno poi moltissimi, no?!)
La bombola (da 3 etti di CO2) prima ha emesso un sonoro "scoppio" (tipo colpo di pistola) e poi è partita, roteando su sè stessa e saltellando a skizzo dappertutto.

Risultato finale del match (ore 22,30):
1) moglie incazzatissima (ehehhehehehe) B->
2) bimbi terrorizzati........ :-[
3) rovinato in un punto il comò (legno inciso mica male)
4) rovinato il letto (mio) in piu' punti
5) rovinato l'armadio grande (in due punti... decisamente rovinato)
6) rovinato il parquet della camera (tutto "bozzato" e graffiato)
7) rovinate due porte (camera e cucina)
8) rovinata _di bestia_ l'anta del frigorifero (maronna.... che botta!)
9) piccolo segno pure sull'anta della lavastoviglie (poca roba)
10) ma non ultimo a caso.... la mano di mia moglie che, nel tentativo di fermarla, si è affettata in malo modo.

Divertente, vero?? >:-(
:-)
Dopo qualche giorno si è esaurita la bombola da 2 Kg. E' da ricaricare......... e a me, ti assicuro...... è davvero scappata la voglia :-)
Ciao da MioMao

Fertilizzare il fondo?

In questo treadh, iniziato il 21.01.04, una discussione sull'opportunità di fertilizzare il fondo tra due persone di grande esperienza acquariofila, che hanno ottenuto splendidi risultati con metodi diversi... Dalla discussione emergono i loro differenti modi di gestire gli acquari, interessanti entrambi, è praticamente impossibile decidere chi ha "ragione" e chi ha "torto", ma si può scegliere quale seguire... l'importante credo che sia capire "come" funziona la vasca e "che cosa" si vuole dalla propria vasca...

Zio Maury

Le piante acquatiche, assorbono le sostanze nutritive non solo con le radici, e ciò dipende dalle specie, ma soprattutto dalle foglie: anzi molte di esse le radici le utilizzano solo per ancorarsi. E tieni presente che le piante assorbono le sostanze nutritive in modo proporzionale: cioè a TOT quantità di luce somministrata (non come ore ma come intensità) le piante abbisognano TOT CO2 per carburare e assorbono TOT sostanze nutritive. Se manca la luce, tuto si riduce e le painte assorbono poco o nulla. Ecco perche in vasche fortemente illuminate e e con molta CO2 fai fatica a trovare ferro, azoto e fosforo, perche le piante viaggiano a 1000 allora!!!

Albus Dumbledore

> Le piante acquatiche, assorbono le sostanze nutritive non solo con le radici, e ciò dipende dalle specie, ma soprattutto dalle foglie: anzi molte di esser le radici le utilizzano solo per ancorarsi.
????????????
Per esempio?

> abbisognano TOT CO2 per carburare e assorbono TOT sostanze nutritive. Se manca la luce, tuto si riduce e le painte assorbono poco o nulla. Ecco perche in vasche fortemente illuminate e e con molta CO2 fai fatica a trovare ferro, azoto e fosforo, perche le piante viaggiano a 1000 allora!!!
Ah, ecco...
:-))

Zio Maury

> Per esempio?
L'Egeria cià delle radicine, e Ceratophillum non ha radici. Fattosta che viaggiano parecchio :-))) anche senza radici tutte quelle piante NON palustri.
Sicuramente una cabomba non ha bisogno delle radici per campare, o meglio, può assorbire dalle radici, anche se rimangono fuori dal terreno e i nutrienti non devono essere necessariamente nel sottosuolo.

Albus Dumbledore

> Egeria cià delle radicine,
Ahahahahahahah
:-DDDDDDDDDDDDDDD
T'ho beccato!!!!
Le TUE avranno le radicine, che non metti niente nel fondo.
Metti del bel fertilizzante e poi vedrai se non le fanno, le "radicine".
:-DDDDDDDDDDDDDD

> e Ceratophillum non ha radici.
Quindi non le usa per ancorarsi.
:-)))

> Fattosta che viaggiano parecchio:-))) anche senza radici tute quelle piante NON palustri. Sicuramente una cabomba non ha bisogno delle radici per campare, o meglio, può assorbire dalle radici, anche se rimangono fuori dal terreno e i nurienti non devono essere necessariamente nel sottosuolo.
Ma se stanno nel fondo, non vanno alle alghe.
E, comunque, se li metti nel fondo, le piante lavorano MEGLIO.
Le radici sono fatte apposta per assorbire, le foglie e i fusti, no.
Lo fanno per adattamento.
Immagina una pianta palustre che, per parte dell'anno di trova FUORI dall'acqua.
Se non avesse le radici che assorbono, come camperebbe?

Zio Maury

> Metti del bel fertilizzante e poi vedrai se non le fanno, le "radicine".
'Scolta, io mettevo il fertilizzante nel fondo, quando TU acquariologicamente parlando, andavi ancora all'asilo :-DD
Le radicine sono le medesime, presente quei filini bianchi che pendono?
Il tutto nasce dal fatto che gestendo diversi acquari in diverse situazioni per diverse persone, mi sono reso conto che per avere delle belle piante il fertilzzante sul fondo è superfluo.

> Ma se stanno nel fondo, non vanno alle alghe.
Vuoi dire che non esiste un minimo di intescambio nel breve periodo fra acqua di fondale e superficiale? Ci sarà mica un cellophan che divide?

> E, comunque, se li metti nel fondo, le piante lavorano MEGLIO.
Fattosta che anche senza fertilizzanti, i risultati sono uguali.
Con la metà dei soldi che si spendono per prendere fondali tipo akadama o simili, faccio fiorire le Ninfee.
Senza contare che nell'arco di alcuni anni i fondi con interstizi diventano ricettacolo di sporcizia e veicolo di potenziali infezioni.

> Le radici sono fatte apposta per assorbire, le foglie e i fusti, no. Lo fanno per adattamento.
Su questo ho i miei dubbi, come chi dice che le piante muoiono a temperature intorno ai 30°C: è una palla colossale! Ho iniziato ad avere probelmi quando sono arrivato ai 32 per curare dell'ictio (che io col sistema termico non sono mai riuscito a debellare:-)))

> Immagina una pianta palustre che, per parte dell'anno di trova FUORI dall'acqua. Se non avesse le radici che assorbono, come camperebbe?
Questo è sacrosanto.

Albus Dumbledore

> Scolta, io mettevo il fertilizzante nel fondo, quando TU acquariologicamnte parlando, andavi ancora all'asilo:-DD
Mah..forse non ero nemmeno nato... :-))

> Le radicine sono le medesime, presente qei filini bianchi che pendono?
Filini???
Vedi che hai delle Egeria figlie del talidomide?
:-))

> Il tutto nasce dal fatto che gestendo diversi acquari in diverse situazioni per diverse persone, mi sono reso conto che per avere delle belle piante il fertilzzante sul fondo è superfluo.
No, Maurizio...
La tua definizione è INCOMPLETA.
Il fertilizzante è superfluo se, E SOLO SE, hai una di quelle vasche che io definisco a BASSO metabolismo vegetale (cioè, il 90% degli acquari in Italia, a occhio e croce).
Se, E SOLO SE, hai una vasca di quelle che una volta venivano definite "olandesi", fertilizzare il fondo è necessario.
Bada, non ho detto INDISPENSABILE.
Ho detto NECESSARIO.
Questo perché, come dico da anni, si può "far crescere" una pianta o si può "coltivare" una pianta.
Per rendere l'idea, potrei fare un paragone abbastanza crudo e cinico. Tra i due casi c'è la stessa differenza che c'è tra un Biafrano e un grasso Americano.
Uno sopravvive, l'altro vive.

> Vuoi dire che non esiste un minimo di intescambio nel breve periodo fra acqua di fondale e superficiale?
Se non metti quel #@#@# di cavetto, lo scambio è talmente ridotto che è trascurabile, in quanto la cessione minima nell'acqua è immediatamente tamponata e assorbita dalle piante.
Sto SEMPRE parlando di vasche "olandesi".
NON mescolare bocce da pesci rossi con acquari "olandesi".

> Ci sarà mica un cellophan che divide?
Non serve.
Basta la pianta.

> Fattosta che anche senza fertilizzanti, i risultati sono uguali.
No, Maurizio...
Questa, mi spiace dirlo, è una CAZZATA.
Come ti ho detto, prova una volta sola nella vita a fare un fondo ADA e poi ne riparliamo.
Provaci, e nulla ti sembrerà più come prima.

> Con la metà dei soldi che si spendono per prendere fondali tipo akadama o simili, faccio fiorire le Ninfee.
Ma cosa c'entra?
> Senza contare che nell'arco di alcuni anni i fondi con interstizi diventano ricettacolo di sporcizia e veicolo di potenziali infezioni.
Ma cosa c'entra?
> > Le radici sono fatte apposta per assorbire, le foglie e i fusti, no. Lo fanno per adattamento.
> Su questo ho i miei dubbi,
Fai come credi.
:-)

> come chi dice che le piante muoiono a temperature intorno ai 30°C: è una palla colossale!
Maurizio....
NON è una palla.

> Ho iniziato ad avere probelmi quando sono arrivato ai 32 per curare dell'ictio (che io col sistema termico non sono mai riuscito a debellare:-)))
E quanto tempo ce l'hai tenuta, la vasca, a quella temperatura?
1 settimana?
2?
54?
Lascia le piante a 30°C per un anno (senza incrementare il rifornimento di nutrienti) e poi ne riparliamo, eh?
Quello che registri è il fenomeno "Formula 1".

> > Se non avesse le radici che assorbono, come camperebbe?
> Questo è sacrosanto.
Ah, ecco.
Quindi?

Zio Maury

> Uno sopravvive, l'altro vive.
OK Walter, ma allora spiegami PERCHE' TUTTE le piante che avevo, comprese le ninfee, per non parlare degli Echinodorus che non potevo tenere, crescevano i modo spropositato e fiorivano pure. Di macrandra ne buttavo via a badilate, e così tutto il resto. Mi trovavo ogni settimana a togliere una mezzo sacchetto del Super di piante, solo che spesso io potavo una volta al mese e i pesci me li trovavo spiaccicati sul vetro :-)))). Ti rendi conto che piante come le limnophile o i ceratophyllum non potevo tenerli. Perfino la Glosso se le permettevo di prendre luce e non avessi avuto i Ram che si pappavano i germogli, sarebbe cresciuta a paletta. In un momento in cui non avevo Pesci rompi scatole e lo curavo un po' di più, mi aveva fatto un bellissimo tappeto. L'unico problema è la mancanza di tempo: io non ho le mezze giornate da dedicare alla potatura delle piante.
Per quanto riguarda il discorso temperatrua, è vero che non avevo sempre i 30°C fissi, ma in estate passavano almeno un paio di mesi, anzi di più, con temperature simili o forse più alte (in inverno stavo intorno i ai 25/26). E proprio in estate con la tempreatrua più alta guarda caso fiorivano gli aponogeton e le ninfee, o meglio i Nuphar o qualcosa di simile. I Ninfea Lotus invece producevano foglie più grandi e più numerose proprio in estate.
Eppure fertilizzavo esclusivamente con un fertilizzante liquido completo, uno con ferro chelato e CO2 e Luce abbondante (avevo 5 tubi fluorescenti da 25W in circa 100 L netti o poco più di vasca. Anche senza fertilizzante le piante avevano poi sviluppato un efficiente apparato radicale.
Io non so spiegarmi in altro modo questa cosa.
Dimenticavo: per non sembrare un fenomeno a volte le piante si bloccavano o alcune avevano predominanza sulle altre: era sufficiente illuminarle in modo adeguato e sfoltire quelle invasive, soprattutto la macrandra, per vederle tornare a crescere.
Ho anche avuto un po' tutti i tipi di alghe, compresi i ciano e sono riuscito a debellerle sempre in modo naturale, agendo sulle piante, i valori chimici e i mangiatori di alghe e seguendo qualche tuo consiglio.
Io vorrei sapere allore a cosa serve tutto un ambaradan se le piante crescono bene anche in un altro modo, che non ho detto essere migliore del tuo, ma solo diverso.
Ciao
Lo Zio:-)))))))))))))))
P.S. Walter, ma tu hai mai provato a coltivare le piante senza concime sul fondo?

Albus Dumbledore

> crescevano i modo spropositato e fiorivano pure.
"Spropositato" non è una grandezza fisica, è un'opinione.
Evidentemente, tu non hai MAI visto crescere di brutto (secondo i MIEI canoni di misura) una pianta. :-)))

> Mi trovavo ogni settimana a togliere una mezzo sacchetto del Super di piante, 
Questo vuol dire che se avessi usato un fondo fertilizzato come si deve, di sacchetti ne buttavi 2, non mezzo.

> L'unico problema è la mancanza di tempo: io non ho le mezze giornate da dedicare alla potatura delle piante.
Ecco, il punto.
Non tutti possono permettersi una simile crescita (io per primo; per questo ho smesso e sono tornato ai fondi "rilassati", ma la differenza si vede, eccome).

> Per quanto riguarda il discorso temperatrua, è vero che non avevo sempre i 30°C fissi, ma in estate passavano almeno un paio di mesi, anzi di più, con temperature simili o forse più alte (in inverno stavo intorno i ai 25/26).
Ma allora il tuo discorso cade.

> proprio in estate con la tempreatrua più alta guarda caso fiorivano gli aponogeton e le ninfee, o meglio i Nuphar o qualcosa di simile. I Ninfea Lotus invece producevano foglie più grandi e più numerose proprio in estate.
Normale.
Ma se tu avessi tenuto le piante SEMPRE sopra i 30°C, non sarebbero arrivate a mangiare il panettone... :-))

> a volte le piante si bloccavano o alcune avevano predominanza sulle altre:
Normalissimo.

> era sufficiente illuminarle in modo adeguato e sfoltire quelle invasive, soprattutto la macrandra, per vedrle tornare a crescere.
Idem.
La macrandra, se trova le condizioni giuste, è una pianta invasiva.

> Io vorrei sapere allore a cosa serve tutto un ambaradan se le piante crescono bene anche in un altro modo, che non ho detto essere migliore del tuo, ma solo diverso.
Ma IO non ho NESSUN modo. :-))

Maurizio...
Forse non riesco a farmi capire...
IO NON STO DICENDO (e non l'ho MAI detto) che se non fertilizzi il fondo le piante NON crescono. Chiaro questo punto?
Io dico solo che con un fondo BEN fertilizzato, le piante crescono DI PIU', più rapidamente e meglio.
E' più chiaro, adesso?
Se col fondo sterile le piante crescono, che so..., giusto per dare un numero, 1 (NON zero, UNO. Sottile, ma fondamentale differenza), con un fondo "super" crescono 10.
Claro ora? :-)
In un altro post ti ho anche detto che non è necessario fertilizzare nemmeno in acqua, tanto puoi avere poche piante e dar loro nutrimento col solo cibo per pesci, luce solo dalla finestra e CO2 solo dall'aria (magari con un aeratore).
E questo, in genere, basta per la stragrande maggioranza delle vasche in giro per l'Italia (vasche a basso metabolismo vegetale).
Ma per una PICCOLA percentuale di vasche, questo discorso non sta in piedi.
Ed è per QUESTE vasche che la TUA generalizzazione è pericolosa, oltre che sbagliata di fondo.
E guarda caso, sono proprio le vasche di molte delle persone che studiano, leggono e, grazie al cielo, frequentano questo NG. Ecco perché QUI non te la faccio passare liscia...
:-DDDDD

> P.S. Walter, am tu hai mai provato a coltivare le piante senza concime sul fondo?
Sì.
Adesso.
E' un anno, circa, che la vasche vanno per conto loro e ti posso garantire che NON C'E' PARAGONE.
E' per questo che te lo sto dicendo da anni.
IO ho provato cosa vuol dire avere piante con un fondo "bomba" e piante con un fondo "sterile".
C'è la stessa differenza che c'è tra una Ferrari e una Panda.
E NON scherzo.
Guarda questa foto:
www.walterperis.it/allestire/ada/panoramica.jpg
Guarda questa dopo 15 giorni:
www.walterperis.it/allestire/ada/2001_02_18/generale_05.jpg
e guarda questa, fatta dopo 36 giorni:
www.walterperis.it/allestire/ada/2001_03_11/vasca_2.jpg
Ti giuro che le piante le vedevi crescere.
E le potature erano settimanali.
Per questo ho smesso. Era un ritmo insostenibile, per me.

Valle Cataldo

la tua visione zozzerella dell'acquario mi sta bene, ed è verificata dalla esperienza pratica, sono perfettamente in accordo su tante cose, per altre diciamo che forse bisogna distinguere bene i consigli rispetto i destinatari. Non toglierei mai le alghe verdi a ciuffoni da un legno, ad esempio, sia perchè se sifonate ogni tanto sono bellissime e durano nel tempo, sia perchè sono utili come le piante e come il resto.
Chi ha una certa esperienza puo fare un acquario con un modesto filtro meccanico, ma dubito che un neofita possa approcciarsi utilmente con questa impostazione, per via di una discplina che si forma nel tempo, rispetto i cambi, ad esempio, ed altre pratiche essenziali alla vasca.
Un filtro "standard" rimane una valvola di sicurezza nella gestione della vasca, con il suo substrato che puo, se serve, ospitare la giusta proliferazione batterica.
Sulle piante e la temperatura posso solo riportare le mie osservazioni, in estate tutte le piante della vasca piantumata soffrono moltissimo, a parità di altre condizioni, se il clima continua cosi chi vuole fare un "olandese" dovrà dotarsi di un minirefrigeratore.
Sul fondo sono un sostenitore di installazioni robuste, anche perchè ormai sono tutto orientato per le vasche aperte, con piante che crescono anche fuori dall'acqua, in modo da sfruttare le potenzialità radicali al massimo, la capacità denitrificante di una serie di piante emerse è sbalorditiva, ovviamente non si possono ancorare in pochi cm di sabbia, in questi casi il fondo, a mio parere, deve essere robusto sia sul piano fisico che sul piano della fertilizzazione iniziale di lungo periodo.
Anche il discorso di WP sul metabolismo vegetale è importante, nel senso che se vuoi far esplodere le piante un fondo sterile in partenza come minimo rallenta il tutto di molto.

ZioMaury

Anke io sono d'accordissimo su tutto, anche su quello che dice Walter....... o quasi:-)))))))))))))))
Il discorso è che ho semplicemente avuto esperienze diverse e che le piante crescono anche in modo differente dai canoni "canonici" :-)))))
Se fosse la verità vera che senza akadama o tutto il resto non crescono BENE le piante, io non avrei mai avuto fiori in vasca e non avrei mai avuto degli acquari ricchi di vegetazione, a volte talmente ricchi da ritrovarmi gli avanotti così per magia (Titteya, Tan......).
Chiaramente ci sono cose irrinunciabili, come luce e CO2 e un buon concime liquido; io dico solo che il concimare il fondo sia superfluo.
E probabilmente non avrei nemmeno avuto i Ram, visto che dicono che vivono a pH basso, ecc..... e tutto quello che vedi sui libri.
Inoltre se è sacrosanto che a un neofita non direi mai di NON mettere i canolicchi nel filtro, è altrettanto vero che orientarli verso vasche iper concimate potrebbe essere controproducente.
Tu hai avuto problemi con le piante a temperature alte, io invece in estate avevo una crescita più veloce, o meglio, fino a 29/30°C. Ma fino ai 32, non ho avuto problemi in particolare. Con questo non volglio dire che le piante crescono meglio a 30°C, dico solo che non si sciolgono come vorrebbero far pensare alcuni.
Il mondo è bello perchè è vario, o no:-)))))))))?

Albus Dumbledore

> Se fosse la verità vera che senza akadama o tutto il resto non crescono BENE le piante
Scusa un attimo...
CHI ha mai detto una cosa del genere?

> io non avrei mai avuto fiori in vasca
Le piante fioriscono anche nella #@#da, mica solo nelle vasche linde e pulite...
Se così fosse, nemmeno io avrei mai visto un fiore...

> Chiaarmente ci sono cose irrinunciabili, come luce e CO2 e un buon concime liquido; io dico solo che il concimare il fondo sia superfluo
Per alcune piante, può esserlo.
Per altre, crea sofferenza.
Per altre ancora, produce una crescita più lenta.

> E probabilmente non avrei nemmeno avuto i Ram, visto che dicono che vivono a pH basso, ecc..... e tutto quello che vedi sui libri.
Quelle NON sono piante.

> Tu hai avuto problemi con le piante a temperature alte, io invece in estate avevo una crescita più veloce, o meglio, fino a 29/30°C.
Ma l'estate dura 2 mesi.
E gli altri 10 mesi?
Tieni le vasche a 32°C?

> Ma fino ai 32, non ho avuto problemi in particolare. Con questo non volglio dire che le piante crescono meglio a 30°C, dico solo che non si sciolgono come vorrebbero fa pensare alcuni.
Ma NESSUNO dice che schiattano per uno o due mesi a 30°C.
Il discorso delle alte T è ralativo a vasche COSTANTEMENTE ad alta T.
12 mesi su 12.

Ma il cavetto riscaldante sottosabbia serve davvero o no?

Calaf (01 nov 1997)

Ho intenzione di installare un cavetto riscaldante per un dolce da circa 150lt., perche' ci tengo in maniera particolare ad avere piante lussureggianti.
Dennerle dice che in un ambiente riscaldato (20°c) si dovrebbe usare 1W per ogni 2 litri di acqua, per cui nel mio caso 75w. Di cui pero' soltanto 1/3 dei watt da dedicare al cavetto, risultato 25w.
Adesso, CHIUNQUE a cui abbia chiesto mi dice che un cavetto da 25w per un acquario da 150lt. e' troppo poco.
Pero' visto che si dice che il cavetto dovrebbe funzionare praticamente sempre, e che comunque c'e il riscaldatore nel filtro, mi era venuta la brillante idea di mettere pure un cavetto da 25w SENZA termostato, tanto da solo non ce la fara' mai a surriscaldare l'acqua, ma a questo punto mi e' stato detto che e' una follia, che il cavetto si fonderebbe a lasciarlo acceso sempre.
Secondo voi i cavetti sono costruiti per funzionare anche sempre, oppure no? Cosa ne dite del rapporto watt/litri di cui sopra?

Renato Bonomini

> risultato 25w.
Ok per i 25 Watt.

>Adesso, CHIUNQUE a cui abbia chiesto mi dice che un cavetto da 25w per un acquario da 150lt. e' troppo poco.
Da solo sicuramente, ma Dennerle infatti dice che deve essere affiancato da un riscaldatore in provetta. Hai per caso domandato a qualche duplofilo?

>brillante idea di mettere pure un cavetto da 25w SENZA termostato, tanto da solo non ce la fara' mai a surriscaldare l'acqua
Verissimo, soprattutto adesso. Magari se casa tua è particolarmente calda potrebbe dare dei problemi, ma dipende anche da che isolamento c'è sotto la vasca, se è aperta o chiusa, etc.

> mi è stato detto che e' una follia, che il cavetto si fonderebbe a lasciarlo acceso sempre.
Quelli della Dennerle sono fatti apposta per restare accesi il più tempo possibile. Non penso proprio ci siano problemi a lasciarli accesi tutto il tempo, lasciami qualche mese in più e te lo assicuro, il mio cavetto da 25 W funziona da inizio Settembre ininterrottamente.

>Secondo voi i cavetti sono costruiti per funzionare anche sempre, oppure no? Cosa ne dite del rapporto watt/litri di cui sopra?
Nella filosofia Dennerle, funziona. Secondo Dupla invece dovresti sentire friggere la sabbia ogni volta.

Calaf

> Magari se casa tua è particolarmente calda potrebbe dare dei problemi, ma dipende anche da che isolamento c'è sotto la vasca, se è aperta o chiusa, etc.
La vasca e' chiusa, e sotto ci metto un tappetino della TFJ, al costo strabiliate di 18.000 (un pezzo di gomma 80x40), il cachemire costa meno.

> te lo assicuro, il mio cavetto da 25 W funziona da inizio Settembre ininterrottamente.
Tu hai un cavetto della Dennerle? Perche' anche a me piaceva molto, soprattutto perche' era alimentato a 24 volt, ma il costo e' 10 volte gli altri alimentati a 220. Che faccio?

> Nella filosofia Dennerle, funziona. Secondo Dupla invece dovresti sentire friggere la sabbia ogni volta.
Secondo Dupla quanto dovrebbe stare acceso? Un ora si e un ora no?
Oppure quanto? La mia vulcanica mente aveva anche pensato che si potrebbe collegare il cavetto alle luci, e per cui farlo funzionare meta' giorno si e meta' no.

Luca Specchio

>La vasca e' chiusa, e sotto ci metto un tappetino della TFJ, al costo strabiliate di 18.000 (un pezzo di gomma 80x40), il cachemire costa meno.
che ne dici di un bel pezzo di polistirolo, costa dalle 1500 alle 4000l al metro2 a seconda della densità (tieni conto del peso)!!!!???
Certo non è nero e risalta un attimo ma.... con un po' di ingegno !

>Tu hai un cavetto della Dennerle? Perche' anche a me piaceva molto, soprattutto perche' era alimentato a 24 volt, ma il costo e' 10 volte gli altri alimentati a 220. Che faccio?
io sto usando un cavetto 24V della Tecna e mi trovo molto bene (le ventose però facevano schifo!). Ho sentito comunque di un sacco di gente che usa cavetti a 220V (Sicce) senza nessun problema. E risparmi un sacco di soldi : al massimo lo metti da solo su una di quelle prese elettriche con fusibile, giusto in caso... :-)
L'idea vulcanica del far spegnere il cavetto con le luci è abbastanza... tiepidina: quando si spengono le luci è il momento in cui la vasca si raffredda di più! :-))
Se però la vasca è chiusa secondo me puoi usareil wattaggio minimo consgliato dalla Dennerle in questi casi (tenendo sempre conto delle lunghezza del cavo e della sua diffusione uniforme in vasca!) a patto che tu in casa abbia i fatidici 20C.

Renato Bonomini

>La vasca e' chiusa, e sotto ci metto un tappetino della TFJ, al costo strabiliate di 18.000 (un pezzo di gomma 80x40), il cachemire costa meno.
Come vedi da altre risposte, basta del "polistirolo" che trovi ovunque.

>Tu hai un cavetto della Dennerle? Perche' anche a me piaceva molto, soprattutto perche' era alimentato a 24 volt, ma il costo e' 10 volte gli altri alimentati a 220. Che faccio?
Io ho un cavetto della Dennerle, e penso che i soldi siano spesi bene.
Non metterei mai un cavetto da 220V in mezzo alla ghiaia (che notoriamente è spigolosa), sotto un centinaio di kg di acqua.
Per carità, molta gente li usa normalmente, ma perche' risparmiare a scapito della propria sicurezza??
Se il cavetto si dovesse rovinare, e tu mettessi le mani nell'acquario... ti lascio immaginare il resto.

>Secondo Dupla quanto dovrebbe stare acceso? Un ora si e un ora no?
Secondo Dupla ci vuole un termostato per controllarlo.

>Oppure quanto? La mia vulcanica mente aveva anche pensato che si potrebbe collegare il cavetto alle luci, e per cui farlo funzionare meta' giorno si e meta' no.
Il mio è acceso tutto il tempo senza problemi. (Tranne che d'estate!)

Massimo S. (28 ott 1999)

> Cavetto riscaldante si o no? In ogni caso a che temperatura va tarato il suo termostato?
Mi sei sembrato un pò sintetico :-)) Comunque.....
Il cavetto riscaldante è molto utile per movimentare l'acqua del fondo, che riscaldandosi tende a salire verso l'alto, creando una corrente estremamente utile specie alle piante :-)
Dovresti tarare il termostato ca. alla stessa temperatura, forse poco in più, del termoriscaldatore in provetta, (che comunque deve essere presente).
Io possiedo diverse vasche, e ti posso dire che, non avendolo montato in tutte, dove c'è si vede la differenza :-))

Walter Peris

>> Cavetto riscaldante si o no? In ogni caso a che temperatura va tarato il suo termostato?
>Io possiedo diverse vasche, e ti posso dire che, non avendolo montato in tutte, dove c'è si vede la differenza :-))
>Io ho una vasca con cavetto e una no....stesso fertilizzante, la vasca col cavetto ha valori dell'acqua più favorevoli alle piante, ma non noto una grossa differenza, ma ho un cavetto a basso wattaggio (4 watt consigliato per un acquario da 60 cm, montato su un 50*25)
E questo la dice lunga sul cavetto :-))))
Attenzione. Io credo a entrambi. La mia non vuole essere una polemica e basta.
Personalmente, come ho già detto una volta a luglio, scatenando una rissa :-))) trovo il cavetto una gran bella trovata pubblicitaria.
"Potrebbe" essere utile, ma credo che si possano ottenere ottimi risultati anche senza.
Inoltre, la mia opinione è che il cavetto abbia funzioni COMPLETAMENTE diverse da quelle dichiarate dalle case che lo commercializzano, ma che non vengono esposte perché, in quel caso, nessuno lo userebbe :-))))

Tiziano Proni

> Personalmente, come ho già detto una volta a luglio, scatenando una rissa :-))) trovo il cavetto una gran bella trovata pubblicitaria. "Potrebbe" essere utile, ma credo che si possano ottenere ottimi risultati anche senza.
Mi dovrai scusare, ma purtroppo mi sono perso la polemica di luglio, sai faceva troppo caldo per le polemiche :-)))
Siccome sto iniziando l'allestimento di una nuova vasca (circa 200 l che sostituirà l'attuale di 100), sono al punto di dover scegliere se mettere o meno il famoso cavetto.
Ero ormai orientato a metterlo, ma un così autorevole parere non può e non deve passare inosservato (altrimenti perchè mai sfiancarsi a scaricare/leggere 200 msg al dì?).

> Inoltre, la mia opinione è che il cavetto abbia funzioni COMPLETAMENTE diverse da quelle dichiarate dalle case che lo commercializzano, ma che non vengono esposte perché, in quel caso, nessuno lo userebbe :-))))
Suvvia, rendici partecipi della tua opinione :-))

Walter Peris

> Suvvia, rendici partecipi della tua opinione :-))
La mia opinione vale tanto quanto quella di chi, invece, è favorevole :-)))
Per cui, fatti un giro su Dejanews e cerca il thread.
Leggendo le opinioni di tutti potrai fartene una anche tu e scegliere cosa fare.
La mia, comunque, è che serve a poco o a nulla.
Per essere più preciso a riguardo, però, devi dirci quale filosofia hai deciso di seguire (ADA, Dupla, Dennerle o che?)

Tiziano Proni

> Per essere più preciso a riguardo, però, devi dirci quale filosofia hai deciso di seguire (ADA, Dupla, Dennerle o che?)
Ecco, lo sapevo che mi incasinavo!! :-))))))))
Cioè, filosofia...hummm...dunque...
Spero di non offendere nessuno, ma se ho deciso di seguire una filosofia non l'ho fatto apposta.
Nel senso che l'acquario mi piace con tante piante, bene assortite, quelle fotofile (si può dire??) sotto tanta luce, le altre un po' più all'ombra, fertilizzo con CO2, i pescietti mi piacciono piccoli, così stanno più comodi in 100-200 litri, prediligo i pulitori che, come dice Ligabue (il cantante) sono i mediani dell'acquario, sempre lì a fare il lavoro sporco ma fondamentale, ecc...
Non so se ad ogni marca di prodotti corrisponde un tipo di filosofia, ma in linea di massima il mio negoziante mi propone prodotti Dupla ed Elos. Con alcuni mi trovo ottimamente, con altri meno, infatti li ho cambiati, ma come dicevo all'inizio è solo un annetto che ho l'acquario, e l'inizio è stato il classico inizio sbagliato - negoziante menefreghista (cambiato),
sottoscritto estremamente ignorante (piano piano cambierò) - per cui, non sono ancora in grado di parlare di filosofia.
So solamente che curare l'acquario e passare un po' di tempo a guardare le piante che crescono, i pesciolini che sguazzano senza soffrire troppo (è fatica dire che possano essere felici) mi rilassa un sacco.

Roberto Morelli

> A parte le battute, oltre a non essere apprezzabili i vantaggi questi accessori hanno dei prezzi da vero ladrocinio. Trasformatori che costano 100 volte il loro valore, termostati che se fossero d'oro costerebbero meno... Insomma, conviene spendere qui soldi in un impianto di CO2, sono senza dubbio spesi meglio :-)
Questa opinione mi trova più in accordo che il parere di Walter.
Premetto che io il cavetto non lo uso. Quello che mi ha fatto optare per questa decisione è proprio l'esagerazione dei costi correlata all'effettivo vantaggio che si ottiene.
Per poter dare qualche risultato, il cavetto dovrebbe essere quasi sempre in funzione e per permettere ciò bisognerebbe usare dei termoregolatori elettronici (tipo Dennerle) che costano un occhio della testa.
Inoltre, secondo me, l'utilità vera del cavetto è da collegare solo al fatto che si possa ottenere un fondo "ossigenato", poiché ciò lo trasformerebbe in una parte veramente attiva al lavoro biologico della vasca.
Per il discorso dei "piedi freddi" (o radici al caldo), penso sia solo una presa in giro.

Walter Peris

> Questa opinione mi trova più in accordo che il parere di Walter.
Quale?
Che il cavetto ha uno scopo che non viene, di solito, dichiarato?

Roberto Morelli

> Quale? Che il cavetto ha uno scopo che non viene, di solito, dichiarato?
Be' se la metti così mi trovi d'accordo. Sono anch'io convinto che il cavetto serve ad altro rispetto a ciò che dichiarano.
Avevo capito che intendessi dire che il cavetto non serve a niente.

Walter Peris

> Avevo capito che intendessi dire che il cavetto non serve a niente.
Diciamo che serve a poco :-))))
E, comunque, non a quello che normalmente si crede serva :-)))))

Enos

> Diciamo che serve a poco :-)))) E, comunque, non a quello che normalmente si crede serva :-)))))
Sarebbe a dire ?????

Walter Peris

> Sarebbe a dire ?????
Sarebbe a dire che tutti lo spacciano come rimedio contro i "piedi freddi" e per ricreare l'effetto "falda freatica", in modo da smuovere i nutrienti del fondo. Giusto?

Invece no.

Nel sistema Dennerle, la potenza è troppo bassa per garantire un movimento dell'acqua attraverso il fondo e tenerlo caldo. Lo scopo del cavetto Dennerle è di attivare i batteri che vengono inseriti nel fondo con il Deponit.

Il cavetto Dupla, invece, è molto più potente di quello Dennerle; solo che il fondo Dupla NON ha nutrienti. Ha solo ferro e silicati. Lo scopo di far circolare l'acqua nel fondo, quindi, è solo quello di portare gli eventuali fosfati presenti nella colonna d'acqua a contatto con la laterite, dalla quale vengono catturati e sottratti alle alghe.
Le piante, poi, se li recuperano con le radici.

Forse, dico forse, l'unico vero fondo riscaldato che esegue il compito che gli affidano, è quello di Amano. Ma non si tratta di un cavetto.
Quando il caso dice la combinazione :-))))))))

bikediablo (3 mag 2001)

Da quanto ho letto finora, Dupla e Dennerle basano il loro successo sul cavetto, tra l'altro anche ADA nel catalogo mostra il cavetto alloggiato sotto il piano inclinato.
Allora come mai tanta perplessità sul cavetto sottosabbia?

Walter Peris

> Da quanto ho letto finora, Dupla e Dennerle basano il loro successo sul cavetto,
Nein.
Spingono il cavetto, ma per ben altri motivi che quelli sempre citati (i famosi e famigerati "piedi freddi").
Come dissi tempo fa, il cavetto Dennerle è troppo poco potente per far circolare acqua nel fondo (che, tra l'altro, prevede uno strato di Deponit Mix, sabbioso e, quindi, facilmente impaccabile); serve solo a tenere tiepidi i batteri che si trovano nel Deponit per aumentarne il metabolismo.
Il Dupla, viceversa, è molto potente e ha la funzione, anche questa non dichiarata, di far circolare acqua nella laterite di fondo, per bloccare i fosfati.
Come vedi, nulla di esoterico o mistico.

> tra l'altro anche ADA nel catalogo mostra il cavetto alloggiato sotto il piano inclinato.
Negativo.
ADA metteva un termoriscaldatore. Ma se Tu avessi letto BENE Do! Aqua (che so.... per esempio a pag. 15 in basso), avresti scoperto che ora la piastra non è più consigliata, a meno di non montare vasche in ambienti freddi.
:-)))))))))

> Allora come mai tanta perplessità sul cavetto sottosabbia?
Io sarò perplessante :-)))) fino a quando qualcuno non mi DIMOSTRERA', dati oggettivi e inconfutabili alla mano, che il cavetto serve davvero.
Fino a quel momento, la mia ipotesi è valida tanto quanto la loro.
Ma costa di meno......
:-)))

bikediablo

> Come vedi, nulla di esoterico o mistico.
non dubitavo :-DD

> Negativo. ADA metteva un termoriscaldatore.
touche :-)

> Ma se Tu avessi letto BENE Do! Aqua (che so.... per esempio a pag. 15 in basso), avresti scoperto che ora la piastra non è più consigliata, a meno di non montare vasche in ambienti freddi.
Si sà, io guardo solo le figure!
:-))

> Io sarò perplessante :-)))) fino a quando qualcuno non mi DIMOSTRERA', dati oggettivi e inconfutabili alla mano, che il cavetto serve davvero. Fino a quel momento, la mia ipotesi è valida tanto quanto la loro. Ma costa di meno......
Su un vecchio numero di IA c'era un articolo dell'APEA sul rifluitore in cui appunto si contestava l'efficienza del cavetto, ma non ricordo con quali tesi a supporto.
:-((
Ma il famigerato effetto "falda freatica" quindi non è dimostrabile?

Walter Peris

> Si sà, io guardo solo le figure!
Ma guarda che il testo è in italiano.
Mica in giapponese.
.-)))))

> Su un vecchio numero di IA c'era un articolo dell'APEA sul rifluitore in cui appunto si contestava l'efficienza del cavetto, ma non ricordo con quali tesi a supporto.
Alcune esperienze raccolte tra i soci del club.

> Ma il famigerato effetto "falda freatica" quindi non è dimostrabile?
In che senso?
Il movimento dell'acqua lo puoi avere (con un cavetto adeguatamente potente) ma non serve.
Anzi, è deleterio, dato che potrebbe contribuire a vanificare il significato di mettere i fertilizzanti nel fondo: tenerli fuori dalla colonna d'acqua.

bikediablo

> In che senso? Il movimento dell'acqua lo puoi avere (con un cavetto adeguatamente potente) ma non serve. Anzi, è deleterio, dato che potrebbe contribuire a vanificare il significato di mettere i fertilizzanti nel fondo: tenerli fuori dalla colonna d'acqua.
Scusa se insisto, ma...
...forse ho confuso le cose, intendevo: il cavetto oltre a mantenere "i piedi caldi" non dovrebbe servire a produrre un leggerissimo effetto che consenta di portare l'acqua arricchita dai nutrienti verso le radici?

Walter Peris

> Scusa se insisto,
Scusa se insito pure io....
:-)))

> ma... ...forse ho confuso le cose, intendevo:
No, no..... non hai confuso....

> il cavetto oltre a mantenere "i piedi caldi" non dovrebbe servire a produrre un leggerissimo effetto che consenta di portare l'acqua arricchita dai nutrienti verso le radici?
Esatto.
Ma attento..... il processo non è come lo vedi tu.
L'acqua calda (ricorda che il cavetto ha un senso se viene tenuto a una T superiore a quella dell'acqua; in alcuni casi, come per Dupla, viene usato come UNICA fonte di riscaldamento) SALE dal basso verso l'alto e crea un movimento attraverso il fondo. Quando esce, è ricca di tutto ciò che nel fondo ci ha trovato e che tu, accuratamente, avevi nascosto.
:-))))))))
Questo, ovvimente, vale nei casi in cui il cavetto abbia abbastanza potenza per smuovere l'acqua.
In presenza di cavetto poco potenti, non hai neppure il movimento dell'acqua e, quindi, il trasporto di nutrienti è irrilevante, in tutti i sensi.

ritratto di famiglia

non solo concordo con Walter sulla probabile inutilità del cavetto sotto sabbia, ma posso aggiungere che la mia esperienza con le prime vasche ADA (allestite tutte con il cavetto, non con la piastra) mi ha portato a concludere che con il cavetto ci sono ottime probabilità di avere violente proliferazioni batteriche, mai più verificatesi a cavetti staccati.
P.S. approfitto dell'occasione per scusarmi con quei clienti ai quali ho, all'epoca, "rifilato" il cavetto sottosabbia. :-)))))

Maurizio

> Io sarò perplessante :-)))) fino a quando qualcuno non mi DIMOSTRERA', dati oggettivi e inconfutabili alla mano, che il cavetto serve davvero.
Un socio del GAF raccontava proprio all'ultima riunione che molti mesi fa' aveva staccato il cavetto in occasione di una manutenzione e poi si era dimenticato di riattaccarlo, a distanza di mesi si e' accorto della spina staccata per puro caso ma le piante della sua vasca sono sempre belle come prima. Inutile dire che non lo riattacchera' piu' :-)

chicco (28 gen 2000)

> sto facendo una vasca nuova e vorrei sapere se c'è in tutto il NG qualcuno che usa il cavetto riscaldante per il fondo!!??
Ho installato un cavetto a 220V da 50 Watt circa due mesi fa e fino ad ora facendo i dovuti scongiuri) non ho riscontrato problemi.
Siccome si tratta di un acquario sperimentale avevo optato per un cavetto a 220v perchè sicuramente economico.
Sulla confezione è specificato che è destinato a uso acquariofilo, quindi spero che non mi dia problemi.
Se ti interessasse conoscere la marca scrivimi in privato.
Diverso è il discorso sulla reale efficacia od utilità del cavetto sottosabbia, in merito a questo sto appunto, come sopra detto, provando alcune soluzioni.

Walter Peris

> tipo dupla a 24 V), sarei quasi tentato di metterlo. Se qualcuno l'usa e ne trae giovamento, me lo potrebbe cortesemente dire?
Come ho già detto, invece di comperare il cavetto, metti un bel foglio di polistirolo sotto la vasca e spendi i soldi che risparmi in piante o altri accessori utili per la vasca (non eri quello del timer del tenerif?).
Non ci sono prove sperimentali VALIDE che il cavetto abbia positive influenze sulla crescita delle piante.

Walter Peris

> Non ne sono a conoscenza nemmeno io.
Eheheheheheheh :-)))

> Però quasi tutte le ditte specializzate nella coltivazione delle piante (Anubias, Tropica, Dennerle, Aquaflora) Vendono cavetti...
:-)))
No, Tropica e Anubias no.
Però... però... una Kasselmann a caso, in appartatissima sede, a Milano, lo scorso anno, ha confessato che il cavetto non serve a una beata fava. :-)))
Lì l'ha detto e lì lo ha negato :-DDD

> usano riscaldare da sotto le piante. Parlando con i responsabili di queste ditte mi è stato spiegato che il beneficio è assai diverso da pianta a pianta. I risultati migliori si hanno con tutti i bulbi (Aponogeton, Nimphea) e con le piante a rosetta (Echinodorus, Cryptocorine, Vallisneria ed altre). Qualche risultato in meno con piante a stelo (Cabomba, Limnophyla, Egeria, Hygrophyla ecc.).
Ma per carità...
Io non voglio discutere questo.
Ma si tratta di semplici e pure SUPPOSIZIONI.
Io non sono a conoscenxza di NESSUN dato scientificamente valido che dimostri come il cavetto aiuti in qualche modo la crescita delle piante.
Che le tecniche Dupla e Dennerle di scaldare il fondo servano, io non lo discuto, ma hanno tutto un altro scopo che non quello di tenere al caldo le radici.

> Io, contrariamente a quanto dice Walter, posso portare contributi positivi pratici di esperienze personali sulla validità nel riscaldare (moderatamente) il fondo dell'acquario.
Ma certo, Marco.
Ma se è per questo posso dirti che io, invece, ho esperienze positive senza l'uso del cavetto.
1 a 1 :-)))
Ma da qui a dare una legge che dica "mettete il cavetto" perché senza le piante stentano... ce ne corre. Come anche dire "non mettete il cavetto", attenzione.
Però, in assenza di prove valide a sostegno, io preferisco sconsigliare una spesa che ritengo inutile.
Se poi uno ha i fondi e vuole mettere il cavetto... buon per lui.
Ma se una persona è sulle spese... beh, meglio che si metta un timer per il Tenerife o che si comperi una cinquantina di piante in più o un impianto di CO2, piuttosto che spendere i pochi soldi di cui dispone per un cavetto, inutile o meno che sia.

Tex68 (23 gen 2003)

volevo sapere le vostre esperienze (positive o negative) sul cavetto riscaldante sul fondo dell'acquario....

Ilic

Secondo me, a meno che non abiti in Groenloandia o in Alaska, quel cavetto serve solo a fornire guadagno a chi lo propone sul mercato.
Secondo quale principio scientifico, tenere al caldo le radici delle piante ne favorirebbe la crescita ?

Luca Miselli

bah, diciamo che il cavetto serve solo se hai un fondo molto alto e temi zone di ristagno idrico... e anche in questo caso ci sono casi in cui sono più i danni che i vantaggi....
nel MIO caso serve eccome (fondo alto, casa gelata 16-18 gradi al massimo)
va comunque considerato caso per caso

Ilic

> bah, diciamo che il cavetto serve solo se hai un fondo molto alto e temi zone di ristagno idrico... e anche in questo caso ci sono casi in cui sono più i danni che i vantaggi....
Comunque, ho sentito di alcuni che sostengono che il cavetto riscaldante gli ha fatto saltare il vetro di fondo... Booom. Io non ci credo, ma diffido ancora di più. Ad ogni modo se abiti in un igloo, magari serve.
Magari il nostro amico scriveva da una baita di montagna non riscaldata.
Allora potrebbe anche servire... Se la temperature scende sotto zero, l'acqua ghiaccia e le radici soffrono.

> nel MIO caso serve eccome (fondo alto, casa gelata 16-18 gradi al massimo)
Appunto.

Vale73 (19 feb 2003)

Cavetto riscaldante: Sto allestendo un acquario da 200lt, il mio negoziante dice che è indispensabile ma mi ricordo di aver letto qui che il concetto del cavetto riscaldante è superato e dannoso. Cosa faccio?

geppy apuleo

Non direi superato, quanto legato ad un sistema di allestimento specifico (dupla); nelle altre situazioni si rivela inutile o, più spesso, dannoso.

LiGaBuE

Dannoso direi proprio di no... inutile forse e' la parola giusta...
Se non devi fare un allestimento particolare (tipo Dupla o Dennerle) puoi risparmiarti i soldi.
Oltretutto non ti conviene neanche mettere un cavetto a 220V visto che magari potando le piante puoi anche dargli una sforbiciata! =:O

geppy apuleo

> Dannoso direi proprio di no...
Direi proprio che, invece, può diventarlo :-)
Nelle vasche allestite con il cavetto (però non ho esperienza di allestimenti Dupla) sono frequenti le proliferazioni batteriche.

> inutile forse e' la parola giusta...
Inutile, sempre! :-)

Maurizio

> Sto allestendo un acquario da 200lt, il mio negoziante dice che è indispensabile
E' indispensabile solo per far guadagnare di piu' il negoziante ;-)

E. stellata

Di INDISPENSABILE, in un acquario, ci sono SOLO DUE COSE: i vetri e l'acqua.
STOP!
In particolare, il cavetto è tra gli accessori più inutili, tranne 2 o 3 casi sporadici.
Sul mio sito trovi qualche info in più a riguardo.

Walter Peris (16 dic 1998)

Vedo con piacere che c'è già un messaggio sulla serata di ieri che, tra parentesi, è stata FA-VO-LO-SA!!!
Un'esposizione che ha tenuto inchiodati tutti alle sedie fino a quando qualcuno non ha ceduto più per necessità che per stanchezza.
Questa sera vedrò come è venuta la video registrazione. Spero bene perché è una cassetta che merita di essere vista e tenuta in archivio.
Allora, a parte i piccoli problemi tecnici, ecco l'estratto recuperato dalla chat.

eccoci ancora
piccolo problema tecnico
stavamo parlando ancora di carico organico, ph
si sottolinea da parte di Luca Specchio l'importanza degli acidi umici
Adesso si trattano i vari tipi di sistemi utilizzati per concimare l'acquario
la Dupla utilizza la laterite
una terra rossa di origine tropicale
la Dupla è stata la prima casa a proporre un concime per il fondo fertilizzato
nel Duplarit sono presenti degli acidi umici
la laterite aiuta soprattutto nel controllo dei fosfati
se usata con cavetti sotto sabbia
il fondo della Dupla dura circa 4-6 mesi
il sistema Dennerle è più complicato rispetto a quello della Dupla
il materiale si chiama Deponit mix
è composto da sabbia di fiume, torba, micro e macro elementi e batteri
il riscaldamento del fondo è molto più moderatomrispetto a quello Dupla
il cavo serve solo ad aiutare il fondo ad aumentare l'attività batterica
lp scopo della Dennerle è creare il piùpossibile un sistema riducente
passiamo al sistema ADA
il fondo ADA è costituito dal Powae Sand e l'Aquasoil
la powersand è pietra pomice bianca
il fondo ada è molto carico di fertilizzanti, in particolare dell'azoto
l'aquasoil è costituito da akadama, terra per uso bonsai
stiamo sempre parlando dei sistemi per il fondo
abbiamo visto Dupla, Dennerle e ADA
veniamo adeso al acevetto riscaldante
ricordo che abbiamo sempre una conf di Luca Specchio del GAEM sui sistemi di fertilizzazione per il fondo
Luca Specchio
il cavetto sottosabbia non migliora la velocità di crescita delle piante
è molto più importante la CO2 e l'illuminazione
ogni azienda del settore usa un cavetto diverso come caratteristiche
la Dupla usa una cavetto molto più potente di quello Dennerle
è sicuro che il cavetto garantisce una forte attività organica
se c'è abbastanza calore si produrranno per convenzione una corrente d'acqua ascensionale
sotto questo aspetto il sistema ADA è imbattibile con una piastra d'acciaio
ecco un metodo fai da te per il fondo
primo strato composto da pietra pomice
secondo strato composto da carbonati utili per tamponare il PH e carbone attivo
terzo strato torba non trattata che sia naturalmente acida
per ultimo il fertilizzante osmocote della Scott, un fertilizzante a lenta cessione
dura circa 9 mesi come cessione
la dose consigliata è di circa 30-50 grammi ogni 100 litri netti di acqua
l'osmocote esite bin circa 20n versioni diverse e qui in Italia è licenziato dalla bayer
si consiglia l'osmocote per rododendri ed azalee
c'è qualche domanda per il fondo?
adesso Luca Specchio sta rispondendo alle domande della Sala
Moderatore Jadan dice:
Concime di fondo al momento della prima installazione. Si parla di una durata di 3 mesi. E' corretto?
Moderatore GAEM dice:
Sì.
Moderatore Jadan dice:
Colore del ghiaietto: policromo, quarzo, rosa, blu, giallo a pallini verdi.
Insomma: ha una qualche influenza?
Moderatore GAEM dice:
il colore è ininfluente
Moderatore Jadan dice:
e la grana?
Moderatore GAEM dice:
con vattaggi bassi fondo chiaro e con vattaggi alti fondo scuro
Moderatore GAEM dice:
la dimensione dei granuli è piccola 4-5 mm
Dipende dall'altezza della colonna d'acqua. Più è alta la vasca, più grossolano deve essere il ghiaietto per evitare compattamenti.
Per vasche alte non più di 30-40 cm va benissimo una granulometria fine (2-3 mm).
PaoloBern dice:
GAEM tempo fa ho letto che un fondo chiaro produce rifrazione e le piante
non gradiscono luce dal basso, è vero?
Moderatore GAEM dice:
per la rifrazione Luca non ha mai avuto problemi
Moderatore GAEM dice:
un attimo che risponde
Moderatore GAEM dice:
per la granulometria è indicato 4-5 mm come media
Moderatore GAEM dice:
non superiore s'intende legato anche alle piante che vanno inserite
Moderatore GAEM dice:
per il glossostigma è meglio un fondo con granulometria di circa 4-5 mm
Moderatore Jadan dice:
Potresti spiegare la storia del wattaggio. Piccola 4-5 mm? Nel senso di non superiore a...?
Moderatore GabrieleM dice:
Altezza ottimale del ghiaietto ?
Moderatore GAEM dice:
quanto all'altezza se si usa un cavetto è meglio farlo alto, circa 8-10 cm
Moderatore GAEM dice:
se non si vuole un cavetto bastano 5-6 cm
Moderatore GAEM dice:
ora veniamo alla luce, una mezzoretta sulla luce
Luci.
osram 11-860=ada 95 e 95
philips aquarelle=triton interpet
le piante superiori hanno un sistema di fotosintesi più sofisticato rispetto alle alghe
le lampade per piante vengono definite trifosforo, ovvero con tre fosfori
la potenza emesa viene concentrata in alcune zone
per le piante vanno meglio le lampade che si avvicinano alla luce solare
le luci come le triton le grolux, le aquarelle favoriscono la crescita delle alghe
le lampade ideali sono quelle pentafosforo e sono quelle che si avvcinano di più allo spettro della luce solare
queste lampade hanno dei picchi di emissione inferiore a quell trifosforo
le lampade pentafosforo rendono circa il 25% in meno: basta aggiungere una lampada in più ogni 4
Phipis super 90 ed Osarm Deluxe sono lampade pentafosforo
basta ricordarsi le sigle super 90 per la philips e deluxe per le osram
ci sono domande per le luci?
Moderatore MorelliRo dice:
Si. Come si calcola la potenza per i litri della vasca? In media
(chiaramente)
Moderatore GAEM dice:
dipende da quanto tempo si vuole dedicare all'acquario
Moderatore GAEM dice:
se si vuole una crescita rapida 1w per litro
Moderatore GAEM dice:
se si vuole una crescita più tranquilla 0,7 w per litro
Moderatore GAEM dice:
poi ovvio se si ha una vasca più alta di 45 cm va aumentata la luce
Moderatore MorelliRo dice:
Grazie. Esiste una conversione watt/lumen?
Moderatore Zico dice:
gaem 75 200 litri e poco ?
Moderatore GAEM dice:
per Luca è poco - dipende poi dal fondo e dall'altezza della vasca
Moderatore GabrieleM dice:
Domanda: mi sembra più corretto dare indicazioni in lumen , invece dei watt
Moderatore GAEM dice:
quanto alla conversione dipende dalla lampada usata
Moderatore GAEM dice:
adesso dobbiamo andare e' venuto il custode della sala
ciao a tutti

Mi rendo conto che troppo poco, ma scrivere al computer tutte le info di Luca Specchio è stata un'impresa ciclopica veramente.
Per gli insaziabili, non resta che associarsi al GAEM e chiedere la cassetta
:-)))

Riferimenti & Link
Piante d'acquario

Piante d'acquario

Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.

Ecology of the Planted Aquarium

Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex

Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.

Piante facili

Piante facili

di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.

Il nuovo libro delle piante d'acquario

di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo

Commenti

anonimo

Stella Luxern

3 mesi? - 6 mesi? - 9 mesi? Questo dura un fondo fertilizzato? E poi?

Io ho una vasca 180L 70P 60H:

  • sul fondo una piastra in derlin (forse, comunque in materiale simil-derlin) 4mm di spessore con una miriade di tagli fatti a laser lunghi 90mm larghi 0,15 mm per una superficie totale pari a quella di un tubo da 120 mm di diametro;
  • è staccata dal fondo un centimetro circa;
  • sopra c'è uno strato di inerti di granulometria da 2 a 8 mm spesso da 8 a 10 cm;
  • sono presenti tre terrazze rialzate di 3/4 cm contenenti sabbia di fiume e nascoste da pareti di vallisneria ed egeria al solo scopo di creare aree in cui i Lepomis possano scavare il nido;
  • nessun fertilizzante sul fondo;
  • nessun riscaldamento di nessun tipo se non quello offerto dall'assenza di climatizzazione ambientale il cui andamento è stagionale e va dai 14/16 gradi in inverno ai 26/30 in estate.

I Lepomis si riproducono annualmente in primavera, i Micropterus crescono e sono in salute;

Le piante sono in salute e sono bellissime, crescono talvolta molto rapidamente, altre volte osservo degli stop nella crescita;

il tutto va avanti da oltre 7 anni in cui non ho mai avuto alcun problema di malesseri dei pesci, cattivi odori, piante ingiallite, valori sballati o altri problemi di alcun tipo.

Ergo, dalla mia esperienza diretta su questa vasca e su altre due poco più piccole come dall'osservazione fatta sugli allestimenti altrui ho tratto le seguenti conclusioni:

  • a) il cavetto termico non serve assolutamente a nulla ed è più dannoso che altro
  • b) Il fertilizzante sul fondo ha vita breve e innesca problematiche che portano al riallestimento completo entro e non oltre il secondo anno, raramente oltre il terzo.
  • c) Il rifluitore di fondo funziona alla grande qualunque cosa si dica a detrimento dello stesso, ma solo qualora l'acqua immessa sotto la piastra forata sia meccanicamente prefiltrata a dovere e la velocità del flusso sia di compresa tra 7 e 10 litri minuto per metro quadro e la distribuzione dei tubi in ingresso sia disposta ad anello per equilibrare le perdite di carico su tutta la superficie sottostante alla piastra stessa.
  • d) se hai la giusta quantità di pesci (e non è facile stabilirlo ma si può fare), l'aggiunta di  CO2 è del tutto inutile

Ovviamente la mia è solo una voce nel vento, la voce di una molto appassionata ma totalmente a digiuno sia di chimica  che di botanica, magari molto ferrata sulla fisica e sulla meccanica (che poi sono la parte più "imponente" del mio mestiere).

Spero di non sollevare dei "polveroni" con queste mie affermazioni così stravaganti, ma di dare una indicazione, del tutto ignorabile, a seguito di esperienze personali.

PS e anche un po' OT

I Micropterus, al contrario delle colorite minch..te che ho letto in giro, mangiano allegramente il pellet e il cibo, sia morto che secco, così come i Lepomis. Questo contribuisce anche a placare la loro naturale aggressività rendendo la loro convivenza molto pacifica e tranquilla, a parte qualche sfuriata primaverile dei Lepomis sul nido di cova

 

Acquariofilia Consapevole

biggia

Ti ringrazio per aver speso un po' di tempo per riportare la tua esperienza: è molto importante dare queste indicazioni ed osservazioni, anche se possono sembrare stravaganti, come dici tu, ma qualunque esperienza può dare conferme o nuovi spunti a qualcuno, specie se è un'esperienza vera, durata anni, e non di chi crede di avere tutte le risposte solo per una situazione che dura qualche mese...

Ciao e grazie!

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Smaltiamo responsabilmente le potature

Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.

Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?

Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.