Conosciuta anche come Marsilea crenata, è una piccola pianta tappezzante, adatta al primo piano dell'acquario
Marsilea minuta (ex Marsilea crenata) - Foto © Meneerke bloem (Wikimedia)
La Marsilea minuta è una specie di felce quadrifoglio della famiglia Marsileaceae distribuita dall'Africa tropicale attraverso l'Asia fino all'Australia. Si trova in acque poco profonde e sul fango essiccato, anche nelle risaie. In passato le due specie Marsilea minuta e Marsilea crenata erano considerate separate, ma una gamma di forme molto variabili, che faceva sì che non potessero essere chiaramente distinte l'una dall'altra, infatti attualmente sono considerate la stessa specie, con Marsilea crenata sinonimo di Marsilea minuta, in quanto specie più antica.
Spesso commercialmente si usano i nomi Marsilea crenata, Marsilea hirsuta, Marsilea exarata, Marsilea drummondii e Marsilea quadrifolia, ma è molto incerto se le piante d'acquario così nominate sono identificate correttamente. Infatti le specie del genere Marsilea di solito possono essere distinte solo nella forma emersa, utilizzando le caratteristiche dei cosiddetti frutti di spore, gli sporocarpi. Non ci sono informazioni nella letteratura botanica su come queste specie differiscano nella forma subacquea (vedi anche Marsilea sp.). In forma terrestre, Marsilea minuta sembra molto simile ad altre felci quadrifoglio come Marsilea quadrifolia o Marsilea hirsuta. Le foglie emerse quadruple dall'aspetto di "quadrifoglio fortunato" tendono ad essere glabre o molto scarsamente pelose. L'australiana Marsilea hirsuta, invece, ha foglie emerse piuttosto pelose.
Marsilea minuta (ex Marsilea crenata) - Foto © Meneerke bloem (Wikimedia)
Coltivazione in acquario
Le specie del genere Marsilea sono piccole felci anfibie, che se coltivate sommerse hanno un portamento da pianta erbacea, strisciante/tappezzante, in quanto stolonano sul fondo in modo molto simile ad altre piante da praticello più conosciute. Presentano infatti un fusto strisciante e ramificato, da cui partono steli verticali di altezza variabile (da 1 cm ad oltre 15 cm a seconda delle condizioni di coltivazione e della specie) con all'apice un'unica foglia.
La crescita è abbastanza lenta, e a seconda delle condizioni di coltivazione in acquario, le foglie possono mutare sensibilmente aspetto; in condizioni ottimali le foglie sono formate da un lobo, con forma a goccia o a cuore, con larghezza di circa 0,5 / 1,5 cm, e con una intensa colorazione verde medio/scuro, ma possono presentarsi anche bilobate, trilobate o anche quadrilobate.
Sono piante adatte alle zone frontali dell'acquario, nel primo piano, e si prestano bene alla coltivazione anche in acquari appena allestiti e/o non ancora maturi. Quando vengono comprate va prestata attenzione a non staccare le piccole foglie dal rizoma, il fusto strisciante che le collega, che va interrato nel substrato lasciando sporgere solo le foglie. Se la pianta ha un unico fusto strisciante, per suddividerla in modo da farla propagare più velocemente il rizoma va tagliato con un paio di forbici molto affilate, in modo da formare piccoli gruppi di 4-5 foglie, sempre collegate da un pezzo di rizoma, che vanno poi interrati a pochi cm di distanza tra di loro.
Marsilea hirsuta è una pianta originaria dell'Australia adatta a un'ampia varietà di condizioni dell'acqua e stili di paesaggi acquatici, essendo facile da coltivare e con una manutenzione relativamente bassa - Foto © Tropica.com
La distribuzione nativa di questa specie è il vecchio mondo tropicale e subtropicale dall'Africa all'india e alla Cina, fino all'Australia. È una geofita rizomatosa e cresce principalmente nel bioma tropicale stagionalmente secco.
Marsilea minuta è anche stata introdotta in Brasile, Florida, Georgia, Trinidad-Tobago
Taxa principali
Piccola felce anfibia, che stolona sul fondo in modo molto simile ad altre piante da praticello più conosciute, ma rispetto ad esse è più robusta e adattabile
Conosciuta anche come Marsilea crenata, è una piccola pianta tappezzante, adatta al primo piano dell'acquario
Notizie e indicazioni per la coltivazione delle varie specie di Marsilea, molto difficili da identificare tra loro
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
informazioni su tassonomia e distribuzione su KEW - Plants Of the World Online
pagina sulla wikipedia inglese
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
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Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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