Uno splendido giglio d'acqua, adatto ai laghetti anche alle nostre latitudini
Primo piano del fiore di Nuphar lutea - Foto © Yurchik05 (Wikimedia)
La Nuphar lutea, la ninfea gialla, è una pianta acquatica della famiglia Nymphaeaceae, originaria delle regioni temperate settentrionali e di alcune regioni subtropicali dell'Europa, dell'Africa nordoccidentale, dell'Asia occidentale, del Nord America e di Cuba. Questa interessante specie trovata su entrambe le sponde dell'Oceano Atlantico è stata utilizzata come fonte di cibo e nelle pratiche medicinali sin dalla preistoria con potenziali ricerche e applicazioni mediche in futuro.
E' una pianta che viste e dimensioni è poco adatta alla vita in acquario, ma è molto utilizzata nei laghetti, perchè e molto decorativa e può superare l'inverno entrando in una fase dormiente, quindi i rizomi protetti dal terreno in primavera riprendono a germogliare.
Nuphar lutea è una pianta acquatica che vive di preferenza nelle acque ferme o a lento decorso. La sua altezza varia da 50 a 200 cm, a seconda della profondità del bacino acquatico in cui si trova. E' una pianta acquatica perenne le cui gemme si trovano sommerse o natanti e ha un apparato radicale che la ancora al fondale. Molte caratteristiche avvicinano questa pianta alle Monocotiledoni, anche se inizialmente sono state classificate nelle Dicotiledoni.
Le foglie sono molto grandi a forma cordato-ovata astata, appiattite, quasi peltate, l'inserimento del picciolo è relativamente centrale, in una profonda insenatura. Le foglie galleggiano o sono semi-sommerse, e sono provviste di stomi solo sulla pagina superiore. La lamina fogliare, ondulata sul bordo, possiede una nervatura che parte dal nervo centrale e si dirama verso i margini sdoppiandosi tre volte con angoli acuti, non sono presenti i nervi trasversali. Dimensioni delle foglie: larghezza 8 – 20 cm; lunghezza 15 – 30 cm.
I fiori di Nuphar lutea emergono circa tre anni dopo la germinazione dei semi, fioriscono da metà primavera all'inizio dell'autunno, ogni fiore impiega dai 4 ai 5 giorni per svilupparsi, un processo che comprende la secrezione di un nettare dall'odore dolce sullo stigma, la fecondazione incrociata del polline da parte di insetti, produzione del frutto verde a forma di bottiglia, contenente fino a 400 semi, e infine dispersione dei semi sulla superficie dell'acqua, fino a 80 m/h (metri/ora) di distanza, in un periodo di 72 ore prima che sprofondino.
Il fiore è solitario, terminale, tenuto sopra la superficie dell'acqua; è ermafrodita, di 2-4 cm di diametro, con cinque o sei grandi sepali giallo brillante e numerosi piccoli petali gialli in gran parte nascosti dai sepali. La fioritura va da giugno a settembre, e l'impollinazione è entomofila, ad opera di insetti attratte dal profumo alcolico.
I frutti di Nuphar lutea - Foto © Kristian Peters (Wikimedia)
Tassonomia
Il nome botanico della specie "Nuphar lutea (L.) Sm." include il nome scientifico (Nuphar lutea), il genere (Nuphar), l'epiteto specifico (lutea), un'abbreviazione standard dell'autore per Carl Linnaeus (L.) e una citazione dell'autore per James Edward Smith (Sm.).
Nuphar deriva dall'arabo e dal persiano ninufar, che significa "giglio di stagno". Lutea in latino significa "oro, zafferano, giallo-arancio" ed è riferito alla colorazione del fiore della specie. Carl Linnaeus (1701-1778) fu il botanico, medico e padre della moderna tassonomia vegetale svedese, che per primo descrisse la specie. James Smith (1759-1828) fu un botanico inglese e fondatore della Linnean Society, la prima persona a distinguere il genere Nuphar dal genere Nymphaea, convalidando il suo attuale nome botanico accettato. Smith ha trascurato di spostare l'epiteto femminile di Nymphaea lutea nel neutro Nuphar luteum, pubblicando il nome scientifico come Nuphar lutea.
L'ampia distribuzione e l'interesse di lunga data di Nuphar lutea come oggetto di cibo, medicina, orticoltura e folklore ha fatto sì che fosse conosciuta con moltissimi nomi comuni o popolari. La specie stessa ha avuto nel corso degli anni moltissime nomenclature, KEW - Plants Of the World Online ne elenca addirittura 38!
Nella famiglia delle Nymphaeaceae regna una confusione tassonomica già da molto prima che Linneo e Smith distinguessero e descrivessero per la prima volta la specie Nuphar lutea all'interno della sua famiglia di piante. L'elenco degli articoli di ricerca che utilizzano il codice a barre del DNA per tracciare accuratamente Nuphar lutea sul suo albero filogenetico (filogramma) è lungo. Una filogenesi completa delle specie di ninfee non solo sarà essenziale per una migliore comprensione della loro diversificazione evolutiva, ma è anche un prerequisito per studiare i limiti delle specie e per arrivare a una valutazione completa delle specie moderne.
Nuphar lutea - Illustrazione botanica © Otto Wilhelm Thomé (Wikimedia)
La distribuzione nativa di questa specie va dall'Europa alla Siberia, toccando l'Algeria settentrionale. È una idrogeofita rizomatosa e cresce principalmente nel bioma temperato.
E' estinta in Sicilia, mentre è stata Introdotta in Bangladesh, Nuova Zelanda, Primorye in Russia
Nuphar lutea è una pianta acquatica che vive di preferenza nelle acque ferme o a lento decorso. L'altezza varia da 50 a 200 cm (dipende dalla profondità del bacino acquatico – minimo 20 cm), La forma biologica della specie è idrofita radicante (I rad); ossia sono piante acquatiche perenni le cui gemme si trovano sommerse o natanti e hanno un apparato radicale che le ancora al fondale. Molte caratteristiche avvicinano questa pianta alle Monocotiledoni anche se inizialmente sono state classificate nelle Dicotiledoni.
Gli habitat di Nuphar lutea variano ampiamente da acque correnti ad acque stagnanti di laghi poco profondi, stagni, paludi, margini di fiumi e torrenti, canali, fossati e tratti di marea di corsi d'acqua dolce; acque da alcaline ad acide; e dal livello del mare ai laghi montuosi fino a 10.000 piedi di altitudine. La specie è meno tollerante all'inquinamento delle acque rispetto alle ninfee del genere Nymphaea.
Questa pianta acquatica cresce in acque poco profonde e zone umide, con le radici nel sedimento e le foglie che galleggiano sulla superficie dell'acqua; può crescere in acqua fino a 5 metri di profondità. Di solito si trova in acque meno profonde rispetto alla ninfea bianca e spesso negli stagni dei castori. Poiché i terreni allagati sono carenti di ossigeno, quest'ultimo viene portato dall'atmosfera fino alle radici del rizoma grazie a canali aeriferi che vanno dalle foglie fino a rizoma e alle radici, attraverso il fusto. Spesso c'è un flusso di gas che va dalle foglie giovani fino al rizoma, e dal rizoma verso l'esterno attraverso le foglie più vecchie. Questo "meccanismo di ventilazione" è diventato oggetto di ricerca a causa del sostanziale vantaggio che questa specie apporta all'ecosistema circostante "espirando" gas metano dai sedimenti lacustri.
Le colonie di piante di Nuphar lutea a loro volta sono colpite da organismi che pascolano sulle sue foglie, rosicchiano gli steli e mangiano le sue radici, tra cui tartarughe, uccelli, cervi, alci, istrici e altro ancora. I rizomi sono spesso consumati dai topi muschiati. Con altre specie dell'ordine Nymphaeales, Nuphar lutea fornisce habitat per pesci e una vasta gamma di invertebrati acquatici, insetti, lumache, uccelli, tartarughe, gamberi, alci, cervi, topi muschiati, istrici e castori.
Due delle principali minacce per Nuphar lutea continuano ad essere il riscaldamento globale e l'eutrofizzazione degli habitat in cui sono fiorite le sue colonie.
Distesa di Nuphar lutea in fiore nei laghi vicino al villaggio di Dnipryany, regione di Kherson, Ucraina - Foto © Володимир Дзюбак (Wikimedia)
Riferimenti & Link
la pagina sulla wikipedia italiana
informazioni su tassonomia e distribuzione su KEW - Plants Of the World Online

Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.

Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.

di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
Commenti
Aggiungi un commento