Meglio conosciuta con il vecchio nome di Eichhornia creassipes o come giacinto d'acqua per i suoi bei fiori, è diventata una specie esotica invasiva in Italia
Pontederia crassipes (ex Eichhornia crassipes), giacinto d'acqua, in natura
Chiamata comunemente giacinto d'acqua, Pontederia crassipes (ex Eichhornia crassipes) è una pianta acquatica galleggiante, che appartiene alla famiglia Pontederiaceae, e cresce sulla superficie dell'acqua di fiumi, canali e laghi nelle regioni tropicali. E' originaria dell'America tropicale e del bacino amazzonico, ma si è diffusa anche nelle zone tropicali e subtropicali dell'Africa, dell'Asia e dell'Australia. Abita un'ampia varietà di corpi idrici, spesso fortemente inquinati, come paludi, laghi, fiumi e canali. Questa pianta galleggiante appariscente, dalla fioritura splendida e proliferante può formare enormi popolazioni in breve tempo ed è un serio problema in molti luoghi, il cui controllo comporta costi immensi. Wikipedia riporta che è stata inserita nell'elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo.
Pontederia crassipes (ex Eichhornia crassipes) è una specie inclusa nelle liste di specie esotiche invasive di rilevanza unionale del Regolamento (UE) 1143/2014, recepito in Italia con D. lgs. 230/2017
Tale normativa impone l’eradicazione rapida o il controllo delle specie esotiche invasive inserite nell’elenco, rendendo reato commercializzare la pianta, cioè venderla, comprarla, regalarla... i negozi e/o i siti online che la propongono in vendita, fanno in realtà una cosa illegale, e andrebbero segnalati alle autorità.
In base al Piano di gestione nazionale del giacinto d'acqua, elaborato dal MITE nel 2021, Eichhornia crassipes (Mart.) Solms (Pontederiaceae) è un'idrofita natante originaria del Sud America. È un'erba acquatica perenne, annua in determinate condizioni climatiche: in genere la pianta perisce quando il freddo è prolungato, ma può resistere a brevi periodi di gelo per poi ripartire la primavera successiva dalle gemme del colletto. È una specie generalista poiché tollera un ampio range di temperature, pH, trofia delle acque, inquinamento, livelli idrici e perturbazioni. Dove le concentrazioni di nutrienti sono elevate, la pianta tende a crescere di più e più in fretta, tanto che l'eutrofizzazione delle acque è considerata un fattore chiave del suo successo. Grazie anche alla sua resistenza a marcate variazioni del livello idrico e a periodi di mancanza d'acqua (durante i quali sopravvive nel fango), E. crassipes colonizza diversi habitat dagli stagni temporanei a corpi idrici perenni (fiumi, laghi, canali, ecc.). Si può rinvenire anche nella zona litorale dei corpi idrici, in ambiente terrestre. Dal punto di vista riproduttivo, E. crassipes si può riprodurre sia per via sessuale sia vegetativa. Nel range d'invasione la riproduzione clonale ha maggiore successo ed è più frequente rispetto a quella sessuale. E. crassipes può produrre grandi quantitativi di semi e costituire una nutrita e longeva soil seed bank (i semi restano vitali anche fino a 20 anni).
È una specie invasiva in due regioni italiane, Lazio e Sardegna, mentre è casuale in Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Sicilia, Toscana, Veneto. Il vettore storico d'introduzione di E. crassipes è il commercio di piante d'interesse ornamentale per stagni e acquari;
un altro vettore d'introduzione che può avere avuto un ruolo importante per l'introduzione e diffusione della specie, in Europa e in Italia, è il suo utilizzo per la fitodepurazione di acque inquinate da reflui e metalli pesanti. Una volta introdotta, la specie può essere dispersa dalla corrente d'acqua, dal vento, dalla fauna acquatica e dall'azione volontaria o involontaria dell'uomo. Per quanto riguarda gli impatti, E. crassipes è considerata la specie vegetale acquatica più pericolosa a livello globale per i suoi ben documentati impatti negativi a livello ecologico e socio- economico che si manifestano attraverso grandi squilibri dell'ecosistema acquatico, impoverimento della biodiversità (soprattutto vegetale) e danni alle attività umane (impianti per la produzione di energia idroelettrica, agricoltura, sport e attività ludiche). Sono possibili anche effetti negativi sulla salute perché la presenza massiva di E. crassipes può contribuire a creare un ambiente ideale per il proliferare di insetti nocivi.
Per queste specie il Regolamento UE ha introdotto un generale divieto di commercio, possesso, trasporto e introduzione in natura, e impone un obbligo d'immediata segnalazione, di controllo o eradicazione di queste specie.
Deroghe ai divieti sono concesse, previa autorizzazione del MITE, a orti botanici e giardini zoologici, istituti di ricerca e altri soggetti che effettuano attività di ricerca o conservazione ex situ. A livello regionale, la specie è inserita nella “lista nera” di Piemonte (DGR 46-5100 del 18 dicembre 2012, aggiornata con la D.G.R. 27 maggio 2019, n. 24-9076), Lombardia (D.G.R. n. XI/2658 del 16 dicembre 2019) e Friuli Venezia Giulia (Delibera 1257 del 7 agosto 2020 "Strategia regionale per il contrasto alle specie esotiche invasive (2021-2026)"). Sebbene in queste regioni, la specie sia assente (Piemonte) o casuale (Lombardia, Friuli Venezia Giulia) è prevista la necessità di monitoraggi, allerta precoce per limitare il rischio di un suo ingresso e nel caso provvedere all’eradicazione.
Coltivazione in acquario
Premesso che tale pianta non andrebbe né comprata, né regalata, né commercializzata in altri modi, per chi ormai la possiede, magari antecedentemente al divieto di commercializzazione nell'Unione Europea, qui sotto ci sono alcuni consigli per la coltivazione in acquario. Va da sé, viste le premesse, che chi la coltiva in acquario, in laghetto o in stagni, deve prendere assolutamente ogni precauzione possibile per evitare che la pianta venga in contatto o di diffonda nell'ambiente circostante.
Mentre altre specie del genere Pontederia sono piante a stelo, Pontederia crassipes (ex Eichhornia crassipes) forma rosette e stoloni di foglie galleggianti. La caratteristica più sorprendente di questa specie sono i piccioli "gonfiati" che fungono da corpi galleggianti. Le infiorescenze possono avere fino a circa 35 fiori viola chiaro. Le radici acquatiche lunghe e fittamente ramificate sono di colore nero bluastro.
L'uso del giacinto d'acqua come pianta galleggiante per acquari è limitato a grandi vasche aperte con una forte illuminazione e una concentrazione relativamente alta di macronutrienti nell'acqua. E' sensibile al gelo ed è regolarmente disponibile in vendita come pianta da laghetto, dove è decisamente più adatta. Nel laghetto da giardino si sviluppa al meglio nelle estati lunghe e calde, quando è più probabile che fiorisca. Si consiglia di tenerla in pieno sole e in acqua calda, poco profonda e ricca di sostanze nutritive, preferibilmente su fondali fangosi. La scarsa crescita e le foglie verde pallido sono principalmente causate dalla mancanza di nutrienti e dal freddo.
Eichhornia crassipes può essere molto decorativa anche in contenitori mobili (vasi impermeabili, ciotole o secchi) sul balcone, sulla terrazza o nel giardino d'inverno.
Distesa di Pontederia crassipes (ex Eichhornia crassipes) fiorita, in Indonesia - Foto © Hanif Avicinna (Wikimedia)
pjfry (06 giugno 2006)
Visitato il bellissimo vivavio della mia zona (se qualcuno di lodi-cremona-piacenza fosse interessato a saper dov'è) sono tornato a casa 3 piantine di Eichhornia crassipes (giacinto d'acqua) e 3 di Salvinia auriculata (erba pesce) da mettere nella fontanella coi pescioli rossi, sperando che utilizzino le radici immerse per proliferare ;)
Ste piante si riproducono da sole? E lo fanno in fretta?Serena Pilla
> 3 piantine di Eichhornia crassipes (giacinto d'acqua) e 3 di Salvinia auriculata (erba pesce) da mettere nella fontanella coi pescioli rossi
L'Eichhornia non sopravvive al nostro inverno, sulla Salvinia non so nulla.
Invidio la tua possibilita' di tenere l'Eichhornia che mi piace da matti, ma nelle vasche che ho io occuperebbe tutto lo spazio in brevissimo tempo, e di fare il minipond in terrazzo solo per lei non me la sento (in inverno dovrei portarla all'interno e il problema si riproporrebbe).pjfry
> Invidio la tua possibilita' di tenere l'Eichhornia che mi piace da matti, ma nelle vasche che ho io occuperebbe tutto lo spazio in brevissimo tempo, e di fare il minipond in terrazzo solo per lei non me la sento (in inverno dovrei portarla all'interno e il problema si riproporrebbe).
Quindi si riproduce in fretta?
per l'inverno realizzerò qualcosa su misura, tipo laghetto bonsai :D
In ogni caso la fontana è sotto il portico (l'acqua non è mai gelata) boh magari provo a tenerne fuori una e vedere che succede.
Ma godiamoci l'estate che di inverno non voglio sentirne nemmeno parlare :DBikediablo
> Quindi si riproduce in fretta?
L'Eichhornia e' rapidissima nel riprodursi, in alcuni paesi e' considerata infestante (per la serie chi ha il pane non ha i denti) per la fioritura però è molto esigente in fatto di sole.
Io l'anno scorso ne comprai due esemplari ed in poco tempo mi riempirono
il vasolago (Vasolago - Agosto 2005) ma come dice Serena non reggono l'inverno (neanche qui a Roma).
La Salvinia invece regge l'inverno ma deve essere in posizione assolata, per la velocità di riproduzione penso dipenda anche dalla qualità dell'acqua (nutrienti), mi sembra più selettiva rispetto ad altre galleggianti.> per l'inverno realizzerò qualcosa su misura, tipo laghetto bonsai :D
Pare che sia sufficiente una vaso pieno d'acqua vicino ad una finestra per permettergli di resistere.> In ogni caso la fontana è sotto il portico (l'acqua non è mai gelata) boh
Beh non e' che serva il gelo per ammazzarle, bastano temperature inferiori ai 10 gradi, inoltre se e' all'ombra rischi che non fiorisca.> magari provo a tenerne fuori una e vedere che succede.
e prova...> Ma godiamoci l'estate che di inverno non voglio sentirne nemmeno parlare :D
Da una parte hai ragione ma puoi sempre scegliere piante palustri che d'estate fioriscono e poi svernano tranquillamente per poi rispuntare a primavera.Albus Dumbledore
> infestante (per la serie chi ha il pane non ha i denti) per la fioritura però è molto esigente in fatto di sole.
Sotto le HQI, fiorisce.Bikediablo
non ho mai avuto le HQI, ma ti credo sulla parola :-)
Io mi riferivo alla coltivazione all'esterno, il mio terrazzo e' esposto a Sud ma e' parzialmente coperto e quindi il sole diretto nella vasca e' disponibile al massimo per un paio d'ore al mattino.
Tutto sommato e' un bene per le altre piante purtroppo pero' la E. si riproduce copiosamente ma non fiorisce...
.. mia moglie le HQI non me le fa' mettere in casa figuriamoci sul terrazzo ;-)In compenso ha fiorito il Saururus cernuus (http://www.bikediablo.it/dblog/articolo?articolo=81) ma non e' altrettanto soddisfacente :-)
Taxa principali
Meglio conosciuta con il vecchio nome di Eichhornia creassipes o come giacinto d'acqua per i suoi bei fiori, è diventata una specie esotica invasiva in Italia
Una pianta difficile da trovare ma molto decorativa con il suo insolito fogliame
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la pagina sulla wikipedia italiana
notizie tassonomiche e della distribuzione su KEW - Plants Of the World Online
Giacinto d’acqua. Pontederia crassipes (ex Eichhornia crassipes)
ampia scheda descrittiva su Acquefredde.it
su Specieinvasive.isprambiente.it, la specie è inserita nell'elenco di rilevanza unionale con il nome Eichhornia crassipes; il nome attualmente accettato è Pontederia crassipes Mart.
Piano di gestione nazionale del Giacinto d'acqua Pontederia crassipes (Eichhornia crassipes) elaborato dal MITE (Ministero per la Transizione Ecologica) - maggio 2021
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sui ritmi vitali delle Piante Acquatiche, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Alcune foto di piante fiorite scattate da Walter Peris nelle sue vasche aperte, dove le piante hanno la possibilità di uscire dall'acqua e fiorire.
Infiorescenza del giacinto d'acqua Pontederia crassipes (ex Eichhornia crassipes) e Pontederia azurea (ex Eichhornia azurea) - Foto © Walter Peris
Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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