Un bel muschio, chiamato Coral pellia per la crescita che fa ricordare la forma dei coralli, richiede più luce degli altri muschi acquatici per crescere bene
Riccardia chamedryfolia in acquario - Foto © Andreas Ruppert (Flowgrow.de)
La Riccardia chamedryfolia, è una specie di epatica, una pianta terrestre che è stata adattata dagli acquariofili come pianta ornamentale per gli acquari con piante d'acqua dolce. È anche nota come Mini Pellia o Coral Pellia, per la sua somiglianza con il corallo quando cresce immersa sott'acqua. È originaria delle foreste umide del sud-est dell'Asia, ma si è generalmente diffusa in tutto il mondo.
Le specie del genere Riccardia sono piccole epatiche delicatamente ramificate. Il genere Riccardia fu descritto da Asa Gray nel 1821 e ad oggi sono stati pubblicati oltre 400 nomi di specie, il numero effettivo delle quali è ancora incerto; si stima generalmente che nel mondo esistano "solo" 90-100 specie di Riccardia. Le specie sembrano molto simili e spesso sono difficili da identificare. Le specie di Riccardia sono epatiche tallose (senza foglie). Il tallo non ha nervatura mediana, può essere largo tra 0,2 e 2 mm e lungo da 1 a 10 cm ed è solitamente fittamente ramificato. A seconda della specie, la sezione trasversale del tallo ha una forma diversa, ad esempio piatta-semicircolare o lenticolare. Sul lato inferiore del tallo si formano sottili rizoidi simili a peli, con i quali l'erba epatica può attaccarsi al substrato.
Riccardia chamedryfolia in acquario - Foto © knispel (Flowgrow.de)
Le specie del genere Riccardia non sono state utilizzate in acquariofilia per molto tempo e sono diventate popolari solo ultimamente. Secondo Kasselmann (2010), il primo esemplare di Riccardia è stato raccolto da Holger Windeløv sull'isola di Phuket (Thailandia) e identificata come Riccardia graeffei dal briologo Benito C. Tan (Singapore).
Per la specie di Riccardia utilizzata in acquario si usa, in commercio e tra gli appassionati, il nome di specie Riccardia chamedryfolia, una specie che si trova nella zona climatica temperata, ma ci sono molti pareri secondo i quali il nome è usato probabilmente in modo errato, mentre la vera Riccardia chamedryfolia non sarebbe coltivata come pianta da acquario (Kasselmann 2010).
Inoltre, negli acquari esisterebbero almeno tre diversi tipi di Riccardia, le cui differenze diventano evidenti se coltivate nelle stesse condizioni. Non è facile dire di quale specie si tratti e se tra queste possa esserci Riccardia graeffei o Riccardia chamedryfolia. Comunque, le varie specie o varianti di Riccardia, sembrano molto simili e possono essere utilizzate allo stesso modo durante la progettazione dell'acquario.
Questa epatica asiatica, spesso chiamata muschio di corallo, è una specie fitta e compatta dal colore verde intenso e profondo. Alta solo 1-3 cm, Riccardia chamedryfolia è particolarmente adatta per essere attaccata a rami e pietre. E' un muschio dalla crescita lenta, che tende facilmente ad essere ricoperto da alghe o altri muschi. Inoltre richiede più luce di altri muschi.
Riccardia chamedryfolia nella forma emersa - Foto © BerndH (Wikimedia)
La maggior parte delle specie di Riccardia si trova ai tropici e nell'emisfero australe, ma alcune si trovano anche alle fredde latitudini settentrionali. Cinque specie sono note in Europa: Riccardia chamedryfolia, Riccardia incurvata, Riccardia latifrons, Riccardia multifida e Riccardia palmata.
In natura, le specie di Riccardia abitano in vari luoghi da umidi a umidi: corsi d'acqua, sorgenti, terreni torbosi, radici di alberi, rocce colate, ecc. Alcune specie si possono trovare anche sott'acqua.
La scheda su Flowgrow.de
pagina sulla wikipedia inglese
sheda su Tropica.com con esempi di layout con la pianta
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
Consideriamo per un secondo il vostro animale preferito non acquatico. Che si tratti di cane, gatto, canarino, criceto o furetto, tollerereste che fosse allevato in un contenitore stretto e sporco, che fosse denutrito o nutrito con una dieta inappropriata, che venisse messo in condizioni da non mostrare un comportamento naturale, che soffrisse di problemi di crescita e di conseguenza fosse destinato a stress, sofferenza e morte precoce?
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