Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nella famiglia
Riccia fluitans in un acquario d'acqua salmastra. Notare le bolle d'ossigeno :)
Le Ricciaceae sono una famiglia di piante epatiche dell'ordine Marchantiales, che comprende solo due generi, Riccia e Ricciocarpos. L'ordine Marchantiales, a cui appartengono le Ricciaceae, appartiene al gruppo delle briofite, caratterizzate da tessuti vascolari non lignificati: l'assorbimento ed il trasporto dell'acqua e dei soluti necessari avviene generalmente per capillarità e interessa tutta la superficie della pianta. La mancanza di un sistema di conduzione impedisce lo sviluppo in altezza: le briofite sono piante di dimensioni piuttosto ridotte e con crescita generalmente orizzontale. I particolari adattamenti sviluppati dalle briofite sia a livello vegetativo che a livello riproduttivo sono di grande interesse per comprendere lo studio dell'evoluzione delle piante terrestri.
Tassonomia
Divisione Marchantiophyta
- Classe Haplomitriopsida
- Ordine Haplomitriales
- Ordine Treubiales
- Classe Jungermanniopsida
- Ordine Metzgeriales
- Ordine Jungermanniales
- Classe Marchantiopsida
- Ordine Blasiales
- Ordine Sphaerocarpales
- Ordine Marchantiales
- Famiglia Aytoniaceae Cavers 1911 [Rebouliaceae; Grimaldiaceae]
- Asterella Palisot De Beauvisage 1805
- Cryptomitrium Austin ex Underwood 1884
- Mannia Corda 1829 nom. cons.
- Plagiochasma Lehmann & Lindenberg 1832 nom. cons. non Pomel 1883
- Reboulia Raddi 1818 nom. cons.
- Famiglia Cleveaceae Cavers 1911 [Sauteriaceae]
- Athalamia Falconer 1848
- Clevea Lindberg 1868
- Peltolepis Lindberg 1876
- Sauteria Nees 1838
- Famiglia Conocephalaceae Müller ex Grolle 1972
- Conocephalum Hill 1773 nom. cons.
- Famiglia Corsiniaceae Engler 1892
- Famiglia Cyathodiaceae Stotler & Crandall-Stotler 2000
- Cyathodium Kunze ex Lehmann 1834
- Famiglia Dumortieraceae Long 2006
- Dumortiera Nees 1824
- Famiglia Exormothecaceae Müller ex Grolle 1972
- Aitchisoniella Kashyap 1914
- Exormotheca Mitten 1870
- Stephensoniella Kashyap 1914 non Cernosvitov 1934 non Lastochkin 1935
- Famiglia Lunulariaceae Klingrräff 1858
- Lunularia Adanson 1763
- Famiglia Marchantiaceae Lindley 1836
- Bucegia Radian 1903
- Marchantia Linnaeus 1753
- Preissia Corda 1829
- Famiglia Monocleaceae Frank 1877
- Monoclea Hooker 1820
- Famiglia Monosoleniaceae Inoue 1966
- Monosolenium Griffith 184
- Famiglia Oxymitraceae Müller ex Grolle 1972
- Oxymitra Bischoff ex Lindenberg 1829 non (Blume) Hooker & Thomson 1855
- Famiglia Ricciaceae Reichenbach 1828
- Riccia Linnaeus 1753
- Ricciocarpos Corda 1829
- Famiglia Targioniaceae Dumortier 1829
- Targionia Linnaeus 1753 non non Hesse 1923
- Famiglia Wiesnerellaceae Inoue 1976
- Wiesnerella Schiffner 1896
- Famiglia Aytoniaceae Cavers 1911 [Rebouliaceae; Grimaldiaceae]
che comprende attualmente due generi:
Taxa principali
Tradizionalmente, le epatiche venivano incluse, con i muschi e le antocerote, nella divisione Bryophyta, dove formavano la classe Hepaticae o, convenzionalmente, Marchantiopsida. Oggi si tende invece a considerare il gruppo delle briofite come parafiletico e ciò ha portato all'elevazione delle singole classi al rango di divisione. Le epatiche vengono quindi ascritte alla divisione Marchantiophyta, le antocerote alla divisione Anthocerotophyta, mentre i muschi rimangono i soli rappresentanti della divisione Bryophyta. La classe Marchantiopsida, intesa nel nuovo senso, rappresenta adesso solo una parte delle epatiche e non, come in passato, la totalità.
Taxa principali
Pianta che forma bellissimi cuscini se legata in modo che stia a fondo, alla Amano-style, ma che dà il meglio di sé se lasciata crescere come da sua natura, galleggiante.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
scheda in inglese
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Descrizione delle diverse varietà di Riccia fluitans, a seconda della zona di provenienza, con belle foto - tratto e tradotto da un articolo di Tropica Aquarium Plants
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sulla coltivazione delle piante acquatiche del genere Riccia, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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