Delicata pianta dalle foglie fini, è una grande pianta per piccoli acquari

Rotala sp. 'Nanjenshan' - Foto © Bjarne Saetrang (aquadigital.net)

Descrizione

La Rotala sp. "Nanjenshan" è una delicata pianta dalle foglie fini che assomiglia molto alla Rotala rotundifolia, ma è verde chiaro, ed ha le foglie molto più sottili e meno corte, ha un aspetto più "delicato" e cresce senz'altro meno velocemente. Il nome di Rotala sp. "Nanjenshan" deriva dalla località di Taiwan dove si trova l'unico biotopo finora conosciuto di questa pianta, vicino a Nanjenshan. Nel 1993 è stata introdotta nel commercio acquariofilo da Dennerle. Finora non è stato possibile identificare la specie esatta a cui appartiene questa Rotala, in quanto non se ne conoscono i frutti, che sono fondamentali per l'identificazione delle specie di Rotala. Secondo alcune fonti otrebbe trattarsi di un ibrido naturale tra Rotala rotundifolia e Rotala wallichii; e in effetti entrambe queste due specie si trovano entrambe sull'isola di Taiwan. 

Rotala sp. "Nanjenshan" è abbastanza diffusa in acquario e si può trovare facilmente. All'inizio veniva venduta sotto il nome di Mayaca sellowiana, motivo per cui molti presumono che Mayaca sellowiana sia un sinonimo di Rotala sp. "Nanjenshan". In realtà questo non è corretto, poiché la vera Mayaca sellowiana anche se è vagamente simile, è una specie vegetale completamente diversa che non ha nulla a che fare con il genere Rotala.  Inoltre l'unica specie del genere Mayaca che viene commercializzata e coltivata in acquario è Mayaca fluviatilis.

Le foglie sommerse lineari molto strette di Rotala sp. "Nanjenshan" crescono in spirali e sono di colore da verde chiaro a lievemente rossastro. Arrivano ad una lunghezza di 1,5-2 cm e una larghezza di 0,5-1 mm. Il numero di foglie per nodo varia da 3 a 6. Gli apici fogliari sono troncati e a volte hanno due punte, come in molte altre specie di Rotala a foglia fine. Il gambo è verde. La forma emersa di Rotala sp. "Nanjeanshan" è strisciante, presenta da 2 a 4 foglie per nodo che hanno un picciolo molto corto e sono da ellittiche a lanceolate, lunghe da 0,5 a 1 cm e larghe da 2 a 4 mm. Le piante emerse possono sviluppare piccoli fiori con petali viola chiaro larghi solo 1 mm all'ascella delle foglie.

Rotala sp. 'Nanjenshan' - Foto © Svennovitch (Flowgrow.de)

Coltivazione

Come Rotala wallichii, che è un po' più difficile da coltivare, Rotala sp. "Nanjenshan" preferisce acqua tenera ricca di CO2. Luce intensa e ferro abbondante sono importanti affinché le punte dei germogli raggiungano un intenso colore rossastro. La fertilizzazione costante e ben pianificata è fondamentale per prevenire la crescita stentata e l'annerimento. La pianta può avere alcune esigenze, ma non è particolarmente difficile da coltivare.
Secondo la Kasselmann, per una resa migliore è meglio coltivarla in acqua tenera o di media durezza, con una buona illuminazione e l'aggiunta di CO2. Essendo gli steli molto sottili e fragili, è meglio usare come materiale di fondo della sabbia fine.

Le punte dei germogli di questa pianta a volte si curvano verso il basso, il che ha un interessante effetto di design. Un grande gruppo dietro alcune Cryptocoryne o qualche arredo è un bellissimo colpo d'occhio. Per favorire una crescita più compatta, si possono potare gli steli, in questo modo emetteranno un gran numero di germogli laterali. Rotala sp. "Nanjenshan" è una grande pianta per piccoli acquari.

Distribuzione

Asia: Taiwan

Taxa principali

Una splendida pianta d'acquario, la cui bellezza è pari solo alla difficoltà di coltivazione in acquario

Bellissima pianta poco esigente e dalla crescita molto veloce, che con molta luce assume un bel colore rossastro-arancione

Delicata pianta dalle foglie fini, è una grande pianta per piccoli acquari

Una bella pianta rossa, ma dalla coltivazione molto esigente

Riferimenti & Link

Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...    
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari

Piante d'acquario

Piante d'acquario

Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.

Ecology of the Planted Aquarium

Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex

Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.

Piante facili

Piante facili

di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.

Il nuovo libro delle piante d'acquario

di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo

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Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sulla coltivazione delle piante acquatiche del genere Rotala, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari

Rotala sp. "Nanjenshan" e Rotala wallichii - Foto © Bjarne Saetrang (aquadigital.net)


Smaltiamo responsabilmente le potature

Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.

Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?

Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.