Sembra che la vera Salvinia natans non sia mai apparsa nel commerco acquariofilo, ma che le felci galleggianti vendute come tali appartengano invece ad un gruppo di specie di Salvinia auriculata
Salvinia natans nella bassa valle del fiume Oder, Polonia nordoccidentale - Foto © Krzysztof Ziarnek, Kenraiz (Wikimedia)
Molti proprietari di acquari e laghetti hanno familiarità con il nome Salvinia natans, perché una felce galleggiante si trova spesso in commercio con questo nome. In realtà, probabilmente non si tratta mai di Salvinia natans, ma di specie tropicali come Salvinia molesta o Salvinia auriculata. È molto improbabile che la vera Salvinia natans venga coltivata negli acquari e non è disponibile in commercio. Non abbiamo informazioni sulla sua idoneità come pianta galleggiante per acquari.
La vera Salvinia natans è l'unica specie di Salvinia originaria dell'Europa. È diffusa anche in Asia. In Germania è presente solo in pochi luoghi, è minacciata di estinzione ed è sotto una protezione legale speciale. È vietato raccogliere Salvinia natans in natura. Questa felce galleggiante abita principalmente acque calde, ricche di sostanze nutritive e stagnanti nelle pianure alluvionali. La Salvinia natans è una pianta annuale e in autunno forma i cosiddetti sporocarpi (frutti di spore), che sopravvivono all'inverno mentre le piante muoiono. Le giovani piante emergono dagli sporocarpi in primavera.
Come tutte le specie di Salvinia, la felce galleggiante ha steli ramificati che galleggiano orizzontalmente nell'acqua, ciascuno con tre foglie su ciascun nodo dello stelo. Due foglie sono progettate come foglie galleggianti e hanno un lato superiore peloso, altamente idrorepellente. La terza foglia è sospesa nell'acqua e sembra un ciuffo di radici (infatti le specie di Salvinia sono prive di radici). Gli sporocarpi si sviluppano su queste foglie sottomarine simili a radici.
Salvinia natans in una zona d'acqua nera nel bacino del fiume Volga, in Russia - Foto © Le.Loup.Gris (Wikimedia)
Salvinia natans differisce da Salvinia molesta e dalle altre specie del gruppo di specie di Salvinia auriculata principalmente per la disposizione dei peli sul lato superiore della foglia fluttuante (che può essere osservata con una lente d'ingrandimento): quattro peli si trovano su una protuberanza (papilla) e sono collegati tra loro con le loro punte, in modo che ogni gruppo di peli assomigli ad una specie di frusta per uova. Questa disposizione si trova solo nelle quattro specie del gruppo auriculata e in nessun'altra specie di Salvinia. Nel caso della Salvinia minima e della vera Salvinia natans, ad esempio, ci sono quattro peli su ciascuna papilla, ma non hanno una forma a "frusta", non sono fusi insieme alle punte.
Salvinia natans è una piccola specie di Salvinia con foglie galleggianti lunghe solo da 0,8 a 1,4 cm. È di dimensioni simili alla Salvinia minima dell'America tropicale. Tuttavia le foglie di Salvinia natans non sono tondeggianti come quelle di Salvinia minima, ma oblunghe, lunghe circa il doppio che larghe, simili a quelle della specie sudamericana Salvinia oblongifolia, che però è molto più grande.
Salvinia natans - Illustrazione botanica © Otto Wilhelm Thomé (Wikimedia)
Salvinia natans cresce in acque calme o con leggera corrente.
Piccola felce acquatica della famiglia Salviniaceae, è una pianta acquatica galleggiante dall'aspetto vellutato
Sembra che la vera Salvinia natans non sia mai apparsa nel commerco acquariofilo, ma che le felci galleggianti vendute come tali appartengano invece ad un gruppo di specie di Salvinia auriculata
la scheda sulla wikipedia italiana
scheda su Flowgrow.de
informazioni su tassonomia e distribuzione su KEW - Plants Of the World Online
Acquario biotopo: bacino del fiume Barito, Borneo © Hamza Syed (Biotope Aquarium Design Contest 2015)
Burster Creek, Jardine River wetlands, Cape York, Queensland, Australia © Petra Bašić (Biotope Aquarium Design Contest 2014)
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
Consideriamo per un secondo il vostro animale preferito non acquatico. Che si tratti di cane, gatto, canarino, criceto o furetto, tollerereste che fosse allevato in un contenitore stretto e sporco, che fosse denutrito o nutrito con una dieta inappropriata, che venisse messo in condizioni da non mostrare un comportamento naturale, che soffrisse di problemi di crescita e di conseguenza fosse destinato a stress, sofferenza e morte precoce?
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