Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nel genere

Utricularia sp. cresce sommersa in un torrente a Coorg, in Karnataka, India - Foto © Beta Mahatvaraj (Meenkaran)

Descrizione

Quello delle Utricularia è un genere di piante carnivore, appartenente alla famiglia Lentibulariaceae. Le Utricularia possono sopravvivere quasi in ogni luogo in cui sia presente acqua dolce per almeno una parte dell'anno: non sono presenti solo in Antartide e nelle isole oceaniche. Come la maggior parte delle piante carnivore, crescono in suoli umidi e poveri di minerali disciolti, dove la loro natura carnivora fornisce loro un vantaggio competitivo. Le utricularie terrestri vivono spesso negli stessi ambienti delle sarracenie e delle drosere.

Tutte le utricularie sono carnivore e catturano piccoli organismi per mezzo delle loro trappole ad aspirazione, dette utricoli. Le specie terrestri tendono ad avere trappole minuscole e si nutrono di piccoli protozoi e rotiferi. Le specie acquatiche possiedono trappole più grandi e si nutrono di Dafnie, nematodi, larve di zanzare e girini. Nonostante la loro piccola taglia, gli scienziati concordano sul fatto che le trappole sottovuoto siano i meccanismi di intrappolamento più sofisticati delle piante carnivore, e tra le strutture più complesse di tutte le piante. Solitamente le trappole hanno la forma di una fava e si trovano attaccate a degli stoloni sommersi. le trappole sono estremamente sofisticate. Quando la preda tocca i peli connessi alla "porta" della trappola, questa si apre e risucchia al suo interno la preda e l'acqua che la circonda. Una volta che la trappola è piena di acqua la porta si richiude.

Le utricularie sono piante insolite ed altamente specializzate, in cui gli organi vegetativi non sono chiaramente separati in radici, fusto e foglie come nella maggior parte delle altre angiosperme. Gli utricoli invece sono considerati come una delle strutture più sofisticate del regno delle Piante.

Trappole di Utricularia: 'Antenne' lunghe e generalmente ramificate guidano una Daphnia verso la 'porta' dell'utricolo di un'utricularia acquatica - Disegno © Petr Dlouhý (Wikimedia)

Meccanismo della trappola di Utricularia: visto da sotto, l'utricolo spremuto dalla fuoriuscita dell'acqua improvvisamente si rigonfia quando la "porta" viene aperta da una Daphnia. L'utricolo risucchia al suo interno sia l'acqua sia lo sfortunato animale che l'ha fatta scattare - Disegno © Petr Dlouhý (Wikimedia)

Uno stelo della pianta carnivora Utricularia vulgaris, proveniente da uno stagno del Regno Unito, le trappole hanno un diametro di circa 2-2,5 mm - Foto Wikimedia

Utricularia vulgaris, pond bladderwort (Wikimedia)

Tassonomia

Utricularia è il più grande genere di piante carnivore. È uno dei tre generi che compongono la famiglia delle Lentibulariaceae, insieme ai generi Pinguicula e Genlisea. Si riteneva che questo genere avesse 250 specie fino a quando Peter Taylor non ridusse il numero a 214 nel suo esaustivo studio The genus Utricularia - a taxonomic monograph, pubblicato da Her Majesty's Stationery Office nel 1989. La classificazione di Taylor è ora generalmente accettata con modifiche basate su studi filogenetici. Il genere Polypompholyx conteneva solo due specie di piante carnivore, Polypompholyx tenella e Polypompholyx multifida, precedentemente distinte dal genere altrimenti simile Utricularia per il possesso di quattro lobi del calice anziché due. Il genere è stato attualmente incluso in Utricularia. Il genere Biovularia conteneva le specie Biovularia olivacea e Biovularia cymbantha. Anche questo genere è stato incluso in Utricularia.

Secondo KEW -Plants Of the World Online, al genere Utricularia appartengono attualmente 283 specie valide, che potrete vedere al link seguente; qui sotto quelle di cui potete trovare qualcosa nel sito.

Taxa principali

Piccola pianta carnivora che spesso arriva in acquario alla chetichella, nascosta tra piante come la riccia o il muschio di giava, a cui spesso vive aggrappata.

Piccola pianta carnivora, le cui foglie possono formare una stuoia simile ad un pratino, ma la cui coltivazione in acquario è abbastanza difficoltosa.

Riferimenti & Link

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Piante d'acquario

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Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.

Ecology of the Planted Aquarium

Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex

Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.

Piante facili

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di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.

Il nuovo libro delle piante d'acquario

di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo

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Il Parco Nazionale di Kakadu ha una biodiversità ittica tra le più ricche dei sistemi di drenaggio di dimensioni analoghe nelle aree tropicali del mondo e ovunque in Australia - tratto e tradotto da un articolo di Adrian R. Tappin

Inserita senza rendermene conto nell'acquario, ho trovato una pianta carnivora acquatica, Utricularia gibba

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Utricularia graminifolia in acquario - Foto © Tropica.com

Splendide foto di un prato di Utricularia graminifolia in fiore - Foto © Amphirion (Terraforums.com)


Smaltiamo responsabilmente le potature

Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.

Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?

Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.