Classica pianta da acquario dalle lunghe foglie fluttuanti nella corrente, si propaga molto velocemente.
Vallisneria spiralis in acquario
60 - 90 cm
La Vallisneria spiralis è una "classica" pianta da acquario, conosciuta fin dai primi giorni dell'acquariofilia, anche se con quel cnome spesso sono state vendute altre specie di Vallisneria. È diffusa in Africa, nelle parti più calde d'Europa (es. Italia) e probabilmente anche nel Vicino Oriente in acque stagnanti e correnti, ma si trova anche nel nord Europa. Carl von Linné descrisse questa pianta acquatica nel 1753 come la prima specie del genere Vallisneria. Con il nome specifico "spiralis" non si riferiva alle foglie attorcigliate a spirale, ma allo stelo fiorale che porta il fiore femminile. Durante la fioritura galleggia sulla superficie dell'acqua, dopo la fioritura lo stelo si attorciglia a spirale e quindi abbassa il fiore. Questo succede anche in tutte le altre specie di Vallisneria.
Vallisneria spiralis è una specie molto variabile. Le foglie sono larghe da 5 a 15 mm e la lunghezza massima è di 2,5 m. Si coltivano varie forme di questa specie, con foglie lisce o contorte a spirale di diverse lunghezze, sotto un grande numero di nomi commerciali.
Il nome Vallisneria spiralis (senza aggiunte) in acquariofilia e nel commercio viene usato principalmente per le Vallisneria con foglie lisce, non troppo larghe. Ma non è affatto certo che queste piante appartengano effettivamente sempre a questa specie. Ad esempio, le piante importate dalla Malesia con l'etichetta "Vallisneria spiralis" sono state identificate come Vallisneria denseserrulata mediante analisi del DNA.
Vallisneria spiralis è difficile da distinguere dalle altre specie di Vallisneria, e in generale l'identificazione delle specie all'interno del genere è problematica, anche perché le specie possono variare notevolmente.
In campo acquariofilo però c'è da dire che nonostante la grande somiglianza di molte forme di Vallisneria, sapere quale specie si stia coltivando in acquario non è particolarmente importante, perchè le loro cure in acquario sono identiche per tutte le specie, essendo piante poco esigenti, coltivabili con luce normale e senza dover aggiungere CO2, adattabili a qualsiasi valore dell'acqua.
Vallisneria spiralis che ondeggia nella corrente nel fiume Dronne a Bantôme (Francia) - Foto © Lamiot (Wikimedia)
Tratto dal sito di Walter Peris, dedicato alla coltivazione delle piante d'acquario:
Una bellissima pianta, anche se, spesso, sottovalutata e maltrattata. La si ritiene, erroneamente, una pianta sciafila, mentre richiede molta luce e acqua da media a dura. Può raggiungere lunghezze veramente fenomenali ed è poco indicata per le vasche medio piccole, anche per la sua tendenza a formare stoloni che la portano ad occupare, praticamente, tutto il fondo a disposizione. Il problema di questa pianta è che non sopporta la potatura delle foglie, a meno che esse non vengano del tutto eliminate. In pratica, se si tenta solo di accorciarle, è facile che la foglia intera, poi, marcisca, divenendo preda di alghe e facendo morire, dopo un po', l'intera piantina. Quindi, tenetela solo in vasche ampie e alte, e sotto un buon flusso di corrente, in modo che possa "sventolare" le sue lunghissime foglie, creando un effetto davvero suggestivo. C'è da segnalare, infine, che alcuni denunciamo, improvvisamente, un arresto nella crescita e nello sviluppo di questa pianta; il fenomeno potrebbe essere imputabile al curioso comportamento di questa pianta che, come è stato dimostrato, ha proprietà autoinibenti (in pratica, dove cresce, lascia tracce chimiche che inibiscono la crescita di altre piante della stessa specie).
La distribuzione nativa di questa specie va dall'Europa all'Indocina e al Sud Africa. È una idroperenne che cresce principalmente nel bioma temperato. E' diffusa anche in Italia.
Vallisneria spiralis si trova nei corsi d'acqua poco profondi, molto bene illuminati, a fondo sabbioso o scarsamente limoso, con acqua limpida
Taxa principali
Originaria del continente americano, è una delle vallisneria più grandi, con le foglie che possono arrivare a due metri di lunghezza
Tassonomicamente, la specie Vallisneria gigantea è solo un sinonimo di Vallisneria nana, mentre quale sia o quali siano le specie di Vallisneria commercializzate con questo nome è un mistero
Questa Vallisneria originaria dell'Australia ha spesso le foglie più strette delle altre specie, dalla lunghezza variabile a seconda della varietà
Conosciuta come Vallisneria spiralis 'Tiger', è una bella varietà di Vallisneria con le foglie screziate che sotto luce intansa diventano rossastre
Conosciuta anche con il nome errato di Vallisneria asiatica, è una pianta robusta e adatta ai principianti
Conosciuta come Vallisneria asiatica var. biwaensis o Vallisneria biwaensis, è una bella forma di Vallisneria con le foglie ritorte
Graziosa Vallisneria piccola e contorta, con un tasso di crescita medio, non è ben chiaro a quale specie del genere Vallisneria appartenga
Classica pianta da acquario dalle lunghe foglie fluttuanti nella corrente, si propaga molto velocemente.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la Vallisneria sulla wikipedia inglese
scheda su Flowgrow.de
informazioni su tassonomia e distribuzione su KEW
articolo molto interessante su alcune piante che, contrariamente ad ogni previsione, hanno trovato modo di ambientarsi e sopravvivere nelle nostre acque italiane, tra di esse Ceratophillum demersum e Vallisneria spiralis.
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Ci sono molte piante d'acqua dolce, coltivate comunemente in acquario, che si adattano molto bene alla coltivazione in acqua salmastra, grazie alla loro robustezza ed adattabilità.
Presentazione e descrizione delle caratteristiche dei tipi di Vallisneria prodotti dalla ditta Tropica, con utili consigli per la coltivazione e la propagazione - tratto e tradotto da un articolo di Tropica.com
Un gruppo di acquariofili indiani trascorre un lungo weekend sul Ghats occidentale osservandone gli ecosistemi, con particolare attenzione alle piante acquatiche - tratto e tradotto da un articolo di R. R. Sriram
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sulla coltivazione delle piante acquatiche del genere Vallisneria, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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