Ci sono molte piante d'acqua dolce, coltivate comunemente in acquario, che si adattano molto bene alla coltivazione in acqua salmastra, grazie alla loro robustezza ed adattabilità.
Acquario salmastro con piante - Foto © Emiliano Spada
Trovare in commercio piante alofile (termine che significa "piante che crescono spontaneamente in prossimità di terreni ricchi di sale", dal greco háls, halós = sale, mare + filéo = amare) oltre alle rappresentative mangrovie, che del resto sono quasi introvabili, e impegnative nella coltivazione, è praticamente impossibile.
Ci sono comunque molte piante d'acqua dolce, coltivate comunemente in acquario e che in genere si trovano facilmente, che si adattano molto bene alla coltivazione in acqua salmastra, grazie alla loro robustezza ed adattabilità. Anche in natura è abbastanza frequente trovarle in ambienti d'acqua salmastra, colonizzando zone costiere soggette al flusso delle maree, o spingendosi lungo i fiumi fino alla loro foce.
Coltivazione
La coltivazione delle piante in acqua salmastra non si discosta molto da quella in acqua dolce: per ottenere buoni risultati, ed avere un acquario simil "olandese", occorre avere un impianto luci ben fornito, e seguire un programma di fertilizzazione completo; si può usare anche l'impianto per la CO2, erogandola naturalmente in modo da non provocare un calo eccessivo del pH.
Se invece ci si accontenta di piante poco esigenti e robuste, si può avere lo stesso un bell'acquario piantumato anche con luce non eccessiva e poca fertilizzazione: come sempre, ogni cosa deve essere proporzionata a tutte le altre, per avere quell'equilibrio che consente all'acquario di "funzionare".
Samolus valerandi in un acquario d'acqua salmastra - Foto © Emiliano Spada
Comunque sia, è sempre meglio allestire l'acquario con le piante usando all'inizio acqua completamente dolce, dare loro il tempo di ambientarsi dopo il trapianto e di crescere un po', e solo quando il nostro piccolo "biotopo" si sarà stabilizzato e colonizzato allora si potrà procedere ad aumentare, molto molto gradatamente, la salinità dell'acqua.
Anche per quello che riguarda i pesci bisogna considerare il caso se sia meglio procedere allo stesso modo, informandosi su come vengono mantenuti i pesci nel negozio dove andrete a comprarli: ad esempio, i pesci che inserirò nel mio acquario saranno probabilmente molly e Brachygobius, e parlando con il mio negoziante di fiducia sono venuta a sapere che non li tiene in acqua salmastra, ma in acqua dolce, in quanto dice di avere meno problemi con l'ambientamento quando gli arrivano; per cui prima di incominciare a "salare" l'acqua dovrò non solo inserire le piante, ma anche i pesci, per rendere loro il passaggio all'acqua salmastra il meno traumatico possibile.
Per procedere in modo graduale, è consigliabile procedere sostituendo settimanalmente una piccola quantità dell'acqua dell'acquario, ad esempio il 5% del volume totale, con acqua mediamente salmastra, dalla densità di 1004-1005, ottenuta sciogliendo in acqua ad osmosi inversa una quantità adeguata di sale marino sintetico di buona marca, e lasciata riposare almeno 48 ore (il sale sintetico ci mette tantissimo a sciogliersi bene!).
In tal modo le piante (e i pesci) avranno modo di adattarsi gradatamente all'aumento di salinità, senza gravi conseguenze per il loro sviluppo; tutt'al più potrà verificarsi un ingiallimento delle foglie più vecchie.
La densità da raggiungere non dovrebbe discostarsi molto da 1,007 a 25°C, anche se vi sono piante che sopportano densità anche maggiori; se al contrario si notano segni di sofferenza è sempre meglio abbassarla lievemente, per non provocare danni difficili da recuperare.
Anche nell'acquario salmastro è necessario tenere sotto controllo i valori di nitrati e fosfati, provvedendo a frequenti e regolari cambi d'acqua ed alimentando con parsimonia i pesci, per non incorrere nel pericolo alghe, che possono proliferare senza problema anche in acqua salmastra.
Marosatherina ladigesi (Telmatherina) in acquario salmastro - Foto © Emiliano Spada
Nel caso, anche nell'acquario salmastro si possono inserire pesci che aiutano a tenere sotto controllo le alghe, sempre che non si abituino al più sostanzioso e "facile" mangime secco: ad esempio Black molly e Velifere, che sono compagnia ideale per pesci come gli insoliti e bellissimi Pseudomugil signifer, Pseudomugil mellis, Pseudomugil gertrudae e Marosatherina ladigesi (nota anche col sinonimo di Telmatherina ladigesi), nonché per i piccoli pesci ape del genere Brachygobius. Come "mangia-alghe" si possono inserire anche, compatibilmente con gli altri ospiti dell'acquario, molte specie di Caridina, tra cui le japonica, che, anche se in genere preferiscono acque dolci, si adattano sorprendentemente bene anche all'acqua salmastra, anche perché per loro è il naturale ambiente di riproduzione.
Le piante adatte al salmastro
Per il primo piano, possiamo scegliere piante basse come Lilaeopsis carolinensis, Samolus valerandi, Sagittaria subulata, Nymphoides aquatica, Cryptocoryne e le Anubias che rimangono più piccole.
Per la zona centrale e posteriore tutte le piante a stelo e a foglia lunga, ideali le Cryptocoryne più grandi, come Cryptocoryne pontederiifolia, Cryptocoryne moehlmannii, Cryptocoryne ciliata, ma anche Hygrophila polysperma, Bacopa monnieri, Egeria densa, Elodea canadensis, Najas marina, Najas indica. Per le zone laterali e posteriori meno illuminate sono adatte Crinum thaianum, Vallisneria spiralis e Vallisneria americana, inoltre si possono collocare legni e radici su cui abbiano radicato piante epifite come Microsorum pteropus, Anubias, Vesicularia dubyana.
Come piante galleggianti, le cosiddette pleustofite, si possono utilizzare Salvinia e Ceratophyllum demersum.
Vai alle foto delle piante, così come si sono sviluppate in un acquario salmastro
Piante coltivabili in acquari salmastri con una densità fino al 10‰:
- Bacopa monnieri
- Cryptocoryne lingua
- Cryptocoryne moehlmannii
- Cryptocoryne pontederiifolia
- Egeria densa
- Elodea canadensis
- Hygrophila polisperma
- Lilaeopsis carolinensis
- Najas indica
- Nymphoides aquatica
- Sagittaria subulata
- Samolus valerandi
- Vallisneria americana
- Vallisneria spiralis
- Taxiphillum barbieri
Piante coltivabili in acquari salmastri con una densità fino al 15‰:
Taxa
Più conosciuta con il vecchio nome di Cladophora, attira per la sua forma unica, ma ha una crescita molto lenta e tende a sporcarsi molto facilmente se non curata bene.
Pianta facile e con poche esigenze, si adatta a tutti gli acquari, dove cresce velocemente; è adatta anche agli acquari d'acqua salmastra.
Pianta rapida e galleggiante per eccellenza, non dovrebbe mai mancare nella vasca di un acquariofilo, specie nel momento dell'avvio
Molto simile al cugino Ceratophyllum demersum, è molto meno conosciuto e più raro da trovare in commercio
Splendida e molto particolare pianta bulbosa, non facile da trovare in commercio e adatta solo ad acquari grandi per la lunghezza delle foglie, è adatta anche ad acquari salmastri.
Robusta e vigorosa crypto palustre, che vive in natura in abienti soggetto alle ondate di marea, il che la rende adatta anche agli acquari salmastri
Pianta a crescita lenta, che si propaga formando stoloni vicino alla pianta padre. Ideale per il primo piano, per acquari grandi e piccoli.
Pianta da pratino molto simile alla più nota Eleocharis acicularis, ma le cui foglie rimangono nettamente più corte, e quindi il pratino più basso
Una pianta di facilissima reperibilità che cresce molto e rapidamente, utilissima negli acquari appena allestiti
E' una pianta asiatica facile, con poche esigenze, molto adatta ai principianti. In acquario cresce velocemente buttando foglie verdi, lunghe e larghe, crescendo in altezza molto rapidamente
Una varietà di Hygrophila corymbosa con internodi cortissimi, il che la rende molto bassa e folta
Una delle tante forme di Hygrophila corymbosa, è nota da tempo in acquariofilia per la sua robustezza e adattabilità, cresce velocemente e con mote ramificazioni
Ha una crescita esplosiva anche se non in ottime condizioni, tanto che deve essere tenuta sotto controllo perché non diventi invasiva. Si adatta anche all'acqua salmastra, ed ha la caratteristica di avere un notevole dimorfismo delle foglie tra la forma emersa e quella sommersa.
Meglio conosciuta come Microsorum pteropus, è una pianta resistente e molto adattabile, cresce anche con scarsa illuminazione. Forma dei bei cespuglioni che possono diventare enormi, ed offrono rifugio tra le foglie e le radici ai pesci più piccoli.
Con il termine Mangrovia si indica tutta una serie di piante/alberi che hanno la caratteristica di formare delle vere e proprie foreste, le foreste di mangrovie, lungo i litorali delle coste marine tropicali. Avendo una crescita abbastanza lenta c'è chi sfrutta la sua adattabilità alle acque salmastre e la sua capacità di assorbire
Piccola pianta adatta al primo pianto dell'acquario, non è di facile coltivazione perché teme molto gli sbalzi nei valori dell'acqua.
Il muschio di Giava è un muschio acquatico molto robusto, che si adatta alla quasi totalità dei valori dell'acqua, e cresce bene anche con scarsa illuminazione
Chiamato muschio di Singapore, è comunemente confuso con il muschio di Giava, dal quale è molto difficilmente distinguibile. E' una pianta robusta, adattabile alla quasi totalità dei valori dell'acqua, e cresce bene anche con scarsa illuminazione.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
lungo articolo di Paolo Piccinelli sul sito di Acquaportal dove viene spiegato con molta precisione come allestire un acquario salmastro, cosa serve, e come scegliere le specie di piante e pesci più adatte.
articolo su WetWebMedia sulle piante adatte all'acqua salmastra
le piante in acqua salmastra in natura
AQUALOG Special, Brackish-Water Fishes: All About Species, Care and Breeding
Edizione inglese di Frank Schäfer, l'Aqualog Special - Brackish-Water Fishes è tutto dedicato alle specie d'acqua salmastra, con foto, allevamento e riproduzione
Edizione Inglese di Neale Monks - Da New York City all'entroterra australiano, l'acqua dolce incontra il mare e crea uno degli ambienti più dinamici della terra: l'acqua salmastra. Anche se la popolarità dei pesci che vivono in queste acque è cresciuta, si sa molto poco di loro. Finora. Questo libro è una guida preziosa in un mondo spesso esotico e in gran parte poco esplorato di pesci unici.
Edizione Inglese di Brian Takeshi - In questa guida completa, si svelano i segreti dei pesci d'acqua salmastra, facendo luce sui loro straordinari adattamenti, sul significato ecologico e sugli ostacoli che incontrano nei loro regni sottomarini. Inoltre, si approfondisce l'incantevole fascino di mantenere i pesci d'acqua salmastra negli acquari domestici.
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Per approfondire:
Descrizione, foto e consigli per la coltivazione in acquario di Hygrophila corymbosa 'Compact', una cultivar di Hygrophila corymbosa che rimane più bassa e folta - tratto e tradotto da un articolo di Tropica.com
Tutto quello che c'è da sapere sulla coltivazione delle mangrovie in acquario, con molte foto illustrative e tabelle dei risultati ottenuti in termini di assorbimento dall'acqua delle sostanze azotate - tratto e tradotto da un articolo di Mike e Pauk
Piante adatte agli acquari d'acqua salmastra e indicazioni per la loro coltivazione - tratto e tradotto da un post su TropicalFish Forum
Hygrophila corymbosa 'Siamensis' in acquario - Foto © Tropica.com
Elodea densa (ex Egeria densa) - Foto © Bjarne Sætrang (aquadigital.net)
Hygrophila difformis - Foto © Bjarne Sætrang (Aquadigital.net)
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