Vuoi allestire l’acquario appena comprato e non sai da dove cominciare? Hai molte idee, ma confuse? Questa guida è ciò che fa per te!
Articolo di Alex87tv in origine pubblicato su Acquarioacquadolce.it, un bel sito web che purtroppo non esiste più
Gruppo di Carassius auratus in acquario - Foto © Hristo Hristov
Abbiamo elaborato una guida rapida, puntando alla sintesi – per quanto di sintesi si possa parlare – allo scopo di dare un’immagine complessiva che consenta di evitare i classici errori della fase di allestimento di un acquario. All’interno della guida, troverete i links agli approfondimenti dei vari argomenti.
Buona lettura!
Fase 1: la progettazione dell’acquario
La fase più importante nell’allestire un acquario è la progettazione.
Ci sono due possibili punti di partenza per progettare un acquario:
- Parto da una specie e “costruisco” l’acquario attorno a questa.
Questo, sebbene sia l’approccio consigliato, è la modalità di progettazione preferita da chi ha un po’ di pratica o comunque le idee già abbastanza chiare, oppure da chi si è semplicemente innamorato di una specie spesso poco considerata da chi comincia con questo mondo. Si parte scegliendo una specie principale (potete trovarne alcune qui, ma anche su acquariofiliaconsapevole.it e su seriouslyfish.com) e abbinando eventualmente una o poche altre specie: l’acquario monospecifico non è assolutamente da escludere, spesso è la scelta migliore!
Sulla base delle esigenze della specie scelgo poi la vasca, il fondo, le piante, gli arredi, la corrente e la filtrazione, l’illuminazione e la chimica dell’acqua, ottenendo un acquario perfetto sotto ogni punto di vista. - Parto dall’acquario allestito e poi trovo le specie di pesci compatibili.
Questo è l’approccio di chi allestisce acquari incentrati sulle piante, oppure sull’estetica. Inoltre, molto spesso, il neofita si trova in questa situazione preso dalla fretta o da cattivi consigli. In questo caso, l’acquariofilo dovrà adattarsi a scegliere le specie animali in base all’allestimento già effettuato. Nel caso in cui non si avesse una idea precisa dei pesci che si vogliono, consiglio di partire con una vasca di almeno 80 cm di lato lungo e di utilizzare una sabbia fine non calcarea come fondo; in questo modo le combinazioni possibili sono abbastanza numerose e con piccole modifiche, l’acquario potrà essere adatto a molte specie diverse di pesci.
Fase 2: l’acquisto dell’acquario
Con le idee ben chiare in testa, recatevi in negozio a prendere il necessario per allestire l’acquario. Mi raccomando niente acquisti impulsivi, e non fidatevi ad occhi chiusi di chi non conoscete: come in tutti i settori, ci sono negozianti che sono persone splendide e negozianti meno competenti.
Per allestire vi serviranno:
- il mobile
- l’acquario
- i test a reagente di pH, GH, KH, NO2-, NO3- (NON prendete i test a striscette, non sono adatti ai vostri scopi al momento dell’avvio)
- il filtro
- l’illuminazione (questa basta sia pronta per quando inserirete le piante)
- una presa con timer per l’illuminazione
- il riscaldatore (questo basta sia presente per quando arrivano i pesci)
- il fondo (unico, oppure inerte e fondo fertile)
- i legni e le rocce
- le piante
- il fertilizzante (questo potrà essere anche acquistato dopo)
- il biocondizionatore
Fase 3: posizionamento dell’acquario
Un aspetto rilevante è il posizionamento dell’acquario. Una buona posizione per il vostro acquario deve essere comoda per la manutenzione prima di tutto (ho provato a tenere un acquario in posizione scomoda, mai più!), con discreto spazio sopra la vasca in modo da poter operare comodamente con mani e braccia.
Sono sconsigliate posizioni troppo vicine a stufe o termosifoni; in caso si può isolare l’acquario da eccessive temperature con uno di quei pannelli riflettenti per termosifoni.
Sarebbe meglio che l’acquario non prendesse luce direttamente da una finestra, anche se tale condizione non è strettamente vincolante e anzi, ci sono acquari che si basano esclusivamente sulla luce ambientale. Tutta questione di gestione e bilanciamento di luce e nutrienti.
Tenete presente che corridoi dove è frequente il passaggio improvviso di persone o animali domestici possono stressare i pesci più timidi, mentre stanze con presenze costanti non creano problemi.
Per acquari molto grandi posti ai piani rialzati in edifici datati, valutate in maniera seria quanto la vasca possa pesare sul solaio, per evitare sorprese.
Il tappetino da palestra può essere inserito tra la vasca e il mobile.
Per prima cosa posizionate il mobile, in piano, con l’aiuto di una livella. Poi posizionate la vasca e, tra il mobile e la vasca, un tappetino da palestra tagliato a misura (non è obbligatorio, ma può aiutare a stabilizzare l’acquario).
Il mobile deve essere messo in piano con l’aiuto di una livella.
Alla fine controlliamo che tutto sia perfettamente orizzontale, e procediamo alla fase successiva, cominciando seriamente ad allestire l’acquario.
Anche se è possibile aggiungerlo in seguito, questo è il momento più comodo per attaccare lo sfondo all’esterno del vetro posteriore dell’acquario.
Fase 4: disporre il fondo
Il fondo fertile non è sempre necessario, dipende molto da che piante metterete; tenete conto che molti pesci scaveranno nel fondo e quindi è sconsigliato in questi casi. Molto in auge in questi anni sono i fondi unici, anche se hanno un costo più importante.
Se non avete ancora le idee ben chiare, puntate sulla sabbia di quarzo fine: economica, sicura, non incide sulla durezza e con, eventualmente, qualche pastiglia di fertilizzante si adatta alle piante semplici indicate per i neofiti.
Può sembrare banale, ma la corretta disposizione del fondo è il primo passo per allestire l’acquario che avete in mente: passare da un’altezza di 6-10 cm posteriormente a una di 1-2 cm anteriormente. L’altezza del fondo dipenderà molto dall’apparato radicale delle piante che sceglierete.
Meglio anche far partire da un angolo o da due terzi l’altezza massima, questo gioco di prospettiva aumenterà la percezione della profondità del vostro acquario. Umidificando con uno spruzzino man mano che si aumenta lo strato di fondo, una volta aggiunta l’acqua si alzerà meno pulviscolo.
Evitate che nella parte frontale dell’acquario si vedano vari strati di fondo, spesso possono risultare antiestetici.
Fase 5: posizionare gli arredi e la tecnica
Una volta disposto il fondo, inserite il filtro (se interno) oppure i tubi del filtro esterno e il riscaldatore: ricordate che dovranno essere accessibili anche per la manutenzione. Non accendete il riscaldatore prima che sia sommerso fino alla linea indicata sullo stesso.
Il riscaldatore dovrà essere in un punto in cui la circolazione dell’acqua sia buona, così da evitare differenze di temperature in vasca.
Ora è giunto il momento di posizionare gli arredi secondo le esigenze della specie: alcune infatti necessitano di barriere visive verticali che arrivano fino alla superficie, altre ancora che il fondo sia diviso in territori, altre necessitano di tane. Una volta assicuratisi delle esigenze dei pesci, potete pensare all’estetica creando un’armonia nella disposizione di legni e rocce.
Un appunto particolare va indirizzato alle decorazioni in resina: tanto odiate dagli acquariofili pratici, quanto amate dai neofiti, specie se convinti che siano l’unica nota di colore nell’acquario. Non vi dirò di non metterle, anzi mettetele pure, purché non siano appuntite, taglienti o verniciate con vernici non adatte. Mettetele, ma mettetele a portata di mano, così quando non vi piaceranno più (e succederà) le toglierete facilmente.
Fase 6: inserire le piante
Le piante sono necessarie in molti allestimenti e se parliamo di piante galleggianti possono essere inserite quasi in tutti. Un errore che si commette spesso (quando è un errore, ma talvolta è una scelta precisa) è quello di partire con meno piante del dovuto: meno piante significano più alghe (le alghe non sono pericolose di per se, salvo i cianobatteri, ma possono risultare antiestetiche), e molto spesso il nuovo acquariofilo si spaventa a causa delle alghe in eccesso.
Uno dei metodi per superare questo problema è quello di inserire, almeno nelle prime fasi dopo l’allestimento, anche parecchie piante galleggianti. Queste cominceranno dopo pochi giorni, gradualmente, a lavorare e a ombreggiare le zone scoperte; così facendo le alghe vengono ostacolate.
Le piante solitamente sono vendute in vasetti di plastica, coltivate su Grodan, una sorta di lana di roccia. Tale lana va tolta assolutamente prima di inserire le piante in vasca, anche se si rompono le radici (che ricresceranno); questa infatti è spesso intrisa di fertilizzanti – in misura variabile – e pare, secondo alcuni acquariofili, che in vasca non sia proprio un toccasana per le branchie dei pesci, anche se non ho trovato conferme certe.
Tra le piante molto semplici, adatte ai neofiti, troviamo:
- Il genere Anubias spp. (epifita)
- Bolbitis heudelotii (epifita)
- Microsorum pteropus (epifita)
- Vesicularia e muschi vari
- Najas guadalupensis
- Limnophila sessiliflora
- Echinodorus spp.
- Cryptocoryne spp.
- Hygrophila salicifolia, Hygrophila corymbosa, Hygrophila polysperma
Queste sono solo alcune delle piante facili, quelle più comuni e facilmente reperibili.
L’anidride carbonica aggiunta, attraverso impianti, non è obbligatoria per avere piante in salute, purché si scelgano piante poco esigenti in merito. Il nostro consiglio è di partire senza, per poi valutarne l’uso una volta che avrete fatto più pratica.
Piantando le radici a 45°, la pianta rimane ferma anche quando togliamo le pinze.
Per piantumare potrete inserire le piante nel substrato con una pinzetta inclinata di 45°: così facendo il peso del fondo terrà schiacciate le piante e ne aiuterà il radicamento. Per le piante epifite invece è sufficiente legarle o incastrarle tra legni o sassi.
Fase 7: il riempimento
Il riempimento è una fase delicata nell’avvio della vasca. Sia che lo effettuiate prima di piantumare, sia che riempiate un acquario già piantumato, dovrete prestare molta attenzione a riempire senza sollevare il materiale di fondo.
A tale scopo è possibile utilizzare un piatto oppure uno scolapasta appoggiato sul fondo: versandoci sopra l’acqua, questa non sposterà troppo il ghiaino e la sabbia. Se avete usato un fondo fertile, dovrete prestare ancora più attenzione, perché il fondo fertile fuoriuscito può aumentare la comparsa di alghe.
Un pentolino o un piatto possono aiutare molto a rompere il getto dell’acqua durante il riempimento.
Avete davanti a voi una scelta: o riempite con acqua di rete, qualsiasi sia la sua durezza, oppure partire già con acqua di rete, tagliata con acqua di osmosi inversa.
Riempire con acqua di rete, quindi probabilmente più dura, a fine del mese di maturazione, vi potrebbe costringere a regolare i valori con dei cambi parziali di acqua di osmosi inversa. Attenzione: fare cambi prima di un mese di maturazione ritarda la maturazione stessa e un’acqua troppo dura può essere deleteria per alcune piante.
Utilizzare acqua già tagliata a valori ottimali limita lo shock alle piante, e non richiede grosse correzioni finita la maturazione; di contro avrete bisogno di una buona quantità di acqua di osmosi inversa in fase di avvio.
Fase 8: l’avvio e la maturazione
Una volta che avrete finito di allestire l’acquario, è giunto il momento di avviarlo. Se durante l’allestimento avete alzato troppo pulviscolo, aspettate qualche ora prima di accendere il filtro.
Da questo momento in poi dovrete attendere almeno un mese prima di inserire i pesci o altri animali; in questo mese infatti si avvierà il ciclo dell’azoto. Questa è la parte più noiosa nell’allestire l’acquario di acqua dolce, ma fidatevi, è necessaria!
Nelle prime due settimane non sarà necessario fertilizzare, perché le piante saranno ancora debilitate dal trapianto e in fase di adattamento: successivamente potrete fertilizzare partendo con dosi molto basse e poi aumentando progressivamente e in relazione allo sviluppo delle piante.
Anche con la luce dovrete partire da 4-5 ore e aumentare di mezz’ora a settimana / cinque giorni, fino ad arrivare ad almeno 8 ore di luce costanti; non andate oltre le 8 ore di fotoperiodo in un acquario “base”, tuttavia tenete presente che le otto ore possono essere superate nel caso di acquari con piante molto esigenti.
Mi raccomando, niente animali prima di un mese, qualsiasi artificio abbiate usato.
Fase 9: finalmente i pesci, la fase finale nell’allestire l’acquario
Passato il mese di maturazione, è giunto il momento di inserire i pesci decisi all’inizio. Finalmente la parte che corona tutto il lavoro fatto per allestire l’acquario.
Una volta che i vostri pesci arrivano in negozio, prestate attenzione al loro stato di salute; se sono appena arrivati, potete prenotarli e pagarli in molti casi e poi ritirarli dopo un paio di settimane, facendoli riprendere dallo stress del viaggio.
Durante l’inserimento prestate attenzione ad ambientarli in maniera corretta, seguendo la procedura di acclimatamento.
Queste le informazioni di base necessarie per allestire il vostro acquario d’acqua dolce! Per ogni chiarimento, dubbio, consiglio, vi aspettiamo nel forum.
Autore: Ale87tv
Riferimenti & Link
di Helmut Stallknecht, trasmette la gioia che l'autore prova ciascun giorno alle prese con i suoi numerosissimi acquari. Tra le pagine, tanti aneddoti e un'infinità di suggerimenti e consigli pratici e utili sia sulle piante d'acquario sia sui suoi abitanti, in particolare sulle abitudini di allevamento e riproduzione delle singole specie, il tutto corredato da tante belle fotografie a colori.
di Konrad Lorenz, tradotto da Laura Schwarz. Che i pesci possano essere estremamente passionali; che le tortore siano più feroci dei lupi con gli animali della propria specie; che un’oca possa credere di appartenere alla specie umana, e in particolare di essere la figlia dello scienziato che l’ha covata: ecco alcune delle sorprese che avranno i lettori di questo libro. Lorenz è stato uno dei padri fondatori dell’etologia, ma soprattutto ha saputo vivere con gli animali, con una curiosità, un’affettuosità verso ogni creatura, un senso del gioco e un dono del raccontare le loro storie che mai ha manifestato così compiutamente come nell’Anello di Re Salomone.
di Maurizio Gazzaniga, a cura di AcquaPortal - Ogni acquario, sia esso d'acqua dolce temperata o tropicale, cela al suo interno un intero universo di vita, difficile se non addirittura impossibile da immaginare e caratterizzato da infinite sfaccettature. Tra i suoi vetri, infatti, si nasconde un numero imprecisato di specie appartenenti ad almeno cinque dei sei regni in cui oggigiorno si è abituati a suddividere il mondo dei viventi. In questo libro scoprirete questo meraviglioso mondo nascosto.
di Francesco Guarnieri e Giorgio Melandri - Una guida semplice, con le informazioni corrette, illustrata con tante fotografie e disegni, completa ed esauriente. Conoscere l'acquario per avere solo soddisfazioni dall'ecosistema più completo e interessante che possiamo tenere in casa e per avvicinare la natura attraverso un hobby bellissimo e pieno di vita. L'acquario è una piccola sfida che solo la conoscenza può farvi vincere.
di Ivan Nicola Colaluca. Chi ha detto che per avere l'acquario che desideriamo serva spendere una fortuna e sfinirsi nell’apprendere tutte le nozioni possibili? In questa breve ma esauriente guida, pensata per principianti, troverete strumenti semplici e pratici, per poter avviare e gestire un acquario.
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