Il noto sito Seriouslyfish.com supporta il progetto di BIAZA per educare e promuovere una vendita responsabile delle specie problematiche.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Support the Big Fish Campaign!"
sul sito Seriouslyfish.com.
Il commercio di pesci "tankbuster" che diventano troppo grandi per i comuni acquari domestici non è un problema nuovo, ma desta senza dubbio maggiore preoccupazione che mai. Sono diventate di moda negli ultimi anni un gran numero di specie minacciate e in ogni caso inadatte, e in qualche caso si sono addirittura insediate in natura in paesi al di fuori della loro distribuzione naturale.
Mentre la maggior parte viene commercializzata in quantità relativamente basse dai rivenditori specializzati e/o costano troppo per essere erroneamente acquistate da principianti, alcune sono allevate su base commerciale, esportate in grandi quantità e facilmente reperibili a buon mercato, spesso come sottoprodotto dell'acquacoltura.
Un giovane squaletto codarossa Phractocephalus hemioliopterus, è venduto comunemente come pesce d'acquario ma da adulto può superare i 130 cm di lunghezza - Foto © Enrico Richter
Anche se comprati a pochi cm di lunghezza possono sembrare attraenti, perfino carini, solo pochissimi acquariofili privati possiedono gli enormi e costosi mezzi necessari per dar loro una casa a lungo termine.
Dal momento che sono di solito commercializzati senza alcuna informazione sulle loro esigenze a lungo termine o sulle dimensioni degli adulti, la colpa non può ricadere solo sui consumatori, però l'acquisto di un qualsiasi animale senza aver fatto prima ricerche adeguate è senza dubbio irresponsabile ed egoista.
Altri invece conoscono le caratteristiche di questi pesci, ma li acquistano lo stesso, in base all'idea sbagliata che rimarranno delle dimensioni adatte alla vasca in cui saranno inseriti, che saranno facilmente riaccasati in seguito, o che possono essere riportati al negozio, una volta diventati troppo grandi.
Nella realtà i pesci di certo non crescono in relazione all'ambiente circostante, anche se grandi esemplari mantenuti in spazi angusti possono diventare gravemente rachitici e sviluppare deformità fisiche.
Anche se pochissimi appassionati possiedono acquari con dimensioni sufficienti per pesci che superano i 30 cm di lunghezza, la maggior parte dei rivenditori non li accettano indietro, e sono difficili da ricollocare privatamente.
Purtroppo esistono anche persone che evidentemente non hanno alcun riguardo per il benessere a lungo termine degli animali e invece appaiono motivati da quello che percepiscono come status sociale, che in genere pensano di acquisire dalla pubblicazione di foto e video online. Purtroppo, ma forse inevitabilmente, piccoli acquari contenenti combinazioni eterogenee di giovani pesci che potenzialmente possono diventare dei mostri sono diventati uno spettacolo sempre più familiare negli ultimi dieci anni o giù di lì.
E' ancora carino adesso? Questo Phractocephalus hemioliopterus adulto misura più di 90 cm e potenzialmente può crescere ancora - Foto © Clint Robertson
In ogni caso si è creato un reale problema per i giardini zoologici e gli acquari pubblici, che sono sommersi da richieste di acquariofili che desiderano passare a loro i propri "cuccioli", che sono diventati più grandi della vasca e hanno iniziato a fare spuntini a base di compagni di vasca.
Questa è una delle ragioni principali dell'ubiquità dei grandi acquari pubblici, che mostrano le stesse poche specie, la maggior parte delle quali sono state "donate" da membri del pubblico.
Spesso questi pesci non sono nativi del sistema fluviale o del paese che si suppone voglia rappresentare la mostra, ma in molti casi l'acquario o lo zoo non hanno altra scelta che accettare, altrimenti i pesci sono spesso abbandonati, o con alternative difficilmente auspicabili da personale formato per il benessere degli animali.
In molti casi le vasche da esposizione sono così piene che alcuni pesci di grandi dimensioni vengono mantenuti dietro le quinte, mentre la maggior parte sono semplicemente allontanati.
Si può fare qualcosa per migliorare la situazione?
La British and Irish Association of Zoos and Aquaria (BIAZA) certamente la pensa così e ha deciso di intervenire con una campagna volta a ridurre la disponibilità di alcuni dei "Big fish" più comunemente commercializzati, in particolare i membri del generi Colossoma e Piaractus (indicati collettivamente come 'Pacu'), Pangasius e Pangasianodon (normalmente commercializzati come "iridescent shark", squalo iridescente e simili), Leiarius ("sailfin pims"), Pseudoplatystoma ("tiger shovelnose" catfishes), Phractocephalus (red-tailed catfish), e Osphronemus ("giant" gouramis).
Il progetto, denominato "Campagna Big Fish" (BFC), è stato in realtà concepito nel 2006, ma è stata rivitalizzato negli ultimi mesi, e ora ha un sito web dedicato, dove i negozianti al dettaglio, i grossisti, le istituzioni e altre organizzazioni sono in grado di trovare direttamente supporto.
No all'embargo
È importante sottolineare che la campagna non mira a modificare la legislazione o ad interrompere il commercio di certi pesci, ma piuttosto mira a sensibilizzare, educare e promuovere le vendite responsabili. E' un obiettivo anche quello di ridurre la disponibilità delle specie problematiche di cui sopra attraverso l'autoregolamentazione dei consumatori.
Colossoma macropomum, il pacu nero, è onnipresente negli acquari pubblici, e una grande percentuale proviene da acquariofili privati - Foto © Matt Ford
Ci sono un sacco di altre specie che potrebbero essere inserite nella lista, e quindi sono in uscita una serie di articoli sui "big fish", e la stessa campagna ne sta predisponendo altri.
Alcuni giganti del settore hanno già aderito, e incoraggiamo caldamente gli altri a fare altrettanto, andando sul sito web della campagna e aggiungendo il nome della vostra azienda, istituzione o organizzazione alla sempre crescente lista di sostenitori.
Se si preferisce, è possibile aggiungere questi dettagli nella sezione commenti sotto all'articolo originale o contattare Seriouslyfish.com, anche se si ricorda che i dati saranno successivamente inviati agli organizzatori di "BFC" per l'uso sul loro sito.
E' disponibile anche un poster a colori che i rivenditori possono scaricare e mostrare.
Grossisti, rivenditori e appassionati...
...per favore, sostenete questo progetto. Il commercio di questi pesci non deve necessariamente essere impedito, ma la vendita di migliaia di giovani esemplari ogni anno rappresenta un grave problema per il benessere di animali che dovrebbero essere riservati a coloro che possono permettersi di allevarli correttamente. Sentitevi liberi di acquistare grossi pesci, ma solo se possedete le risorse necessarie per farlo.
Link utili
Testo originale in inglese © Seriouslyfish.com
Per approfondire:
Dedicato a tutti quelli che comprano i pesci in negozio pensando quasi siano di plastica, senza sospettare nemmeno che stanno prendendo dei 'cuccioli' destinati a crescere, e qualcuno anche tanto...
Questo sito aderisce alla campagna Big Fish, campagna d'informazione che vuol far sapere che nei negozi d'acquari sono in vendita pesci che possono potenzialmente diventare enormi, adatti solo alle grandi vasche degli acquari pubblici.
Sono in vendita nei negozi d'acquari pesci su cui bisognerebbe informarsi bene prima di comprarli, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni che possono raggiungere da adulti. Sono in vendita pesci che possono superare anche il metro, il metro e mezzo, addirittura i tre metri di lunghezza, per decine di chili di peso, e nessuno sembra saperlo...
Sono troppe le specie vendute nei negozi d'acquari che avrebbero bisogno di vasche molto più grandi di quello che si pensa - tratto e tradotto da un articolo di Izzy the Fish Girl
Il problema dei pesci che diventano troppo grandi per qualsiasi comune acquario domestico è reale e diffuso, e condanna ogni anno a morte precoce decine di migliaia di pesci - tratto e tradotto da un articolo di Seriously Fish
Anche il sito Thetropicaltank.co.uk supporta la campagna di BIAZA per un allevamento più responsabile dei pesci, esattamente come per qualsiasi altro animale da compagnia - tratto e tradotto da un articolo di Sean Evans su Thetropicaltank.co.uk
BIAZA, l'Associazione di zoo ed acquari pubblici britannici e irlandesi è stata la prima a progettare una vera e propria campagna per informare che sta diventando un problema il numero crescente di acquariofili che cercano nuova casa per pesci divenuti troppo grandi per la loro vasca, dopo averli comprati senza alcuna informazione a riguardo - tratto e tradotto da un articolo di BIAZA
Commenti
Taxa
E' la seconda specie più grande di pesci squamati del bacino amazzonico. Questo da solo dovrebbe dirvi molto di ciò che c'è da sapere sulla sua idoneità come pesce d'acquario.
E' tra i pesci segnalati dalla Campagna Big Fish perchè è discutibile il fatto che questa specie debba essere considerata un pesce da acquario, date le sue dimensioni finali.
Longevo e incredibilmente resistente, mostra una vera personalità e può imparare a riconoscere il suo proprietario, ma è spesso venduto senza alcuna informazione sulle dimensioni che raggiungerà da adulto
Il cosiddetto "squaletto" è tra i pesci segnalati dalla Campagna Big Fish come non adatti al commercio acquariofilo, per le dimensioni che raggiungono da adulti, e quelle di una vasca che li dovrebbe contenere.
Lo "squaletto coda rossa" è tra i pesci segnalati dalla Campagna Big Fish per le dimensioni che raggiungono da adulti, e per quelle di una vasca che li dovrebbe contenere.
È discutibile se questa specie debba essere considerata un pesce da acquario o no, date le sue dimensioni finali. Troppo spesso i piccoli vengono venduti senza adeguate informazioni sulla loro assistenza a lungo termine.
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