Pesci, invertebrati, anfibi, sono animali come tutti gli altri, il cui maltrattamento è punito per legge

Acquario con varietà fantasia di Carassius auratus - Foto © Hristo Hristov

Ad oggi sono stati emanati sempre più regolamenti comunali con indicazioni sul maltrattamento delgi animali che prendono in considerazione anche pesci ed anfibi. In molti comuni addirittura è stato dichiarato illegale detenere pesci rossi o pesci in genere in bocce di vetro, o in acquari di capienza inferiore ai 30 litri:

A questo link sono raccolti decine e decine di regolamenti comunali, dei più svariati comuni italiani, li potete consultare comodamente, in genere la dicitura sul maltrattamento dei pesci riporta più o meno:

Art. ... - Dimensioni e caratteristiche degli acquari.

  1. Il volume dell’acquario non dovrà essere inferiore a due litri per centimetro della somma delle lunghezze degli animali ospitati ed in ogni caso non dovrà mai avere una capienza inferiore a 30 litri d’acqua.
  2. E’ vietato l’utilizzo di acquari sferici o comunque con pareti curve di materiale trasparente.
  3. In ogni acquario devono essere garantiti il ricambio, la depurazione e l’ossigenazione dell’acqua, le cui caratteristiche chimico-fisiche e di temperatura devono essere conformi alle esigenze fisiologiche delle specie ospitate.

Vi sono anche norme per le vasche da esposizione dei negozianti, e l'assoluto divieto di mettere animali in palio in fiere, lotterie, luna-park e compagnia bella.

Tali norme sono per forza di cose imperfette, non esaustive, impossibilitate a riassumere tutte le casistiche possibili, limitare per legge la dimensione delle vasche in molti casi può non avere molto senso, però secondo me una loro utilità ce l'hanno: sono uno spunto di riflessione e discussione su come spesso alleviamo i nostri pesci; senza contare che dire a qualcuno che tiene con la coscienza tranquilla un pesce rosso in una boccia da 3 litri, che questo è male perchè il pesce non vive bene, si è sempre presi per degli estremisti rompip###, mentre dire "sei passibile di denuncia per violazione della legge" fa tutta un'altra figura :-), è più facile essere presi sul serio, uno pensa che se lo dice la legge, allora può non essere una cosa del tutto campata in aria che i pesci nella boccia non ci possono stare... :-)


Organi competenti a cui presentare le denunce

APPLICAZIONE DELLE LEGGI DI TUTELA DEGLI ANIMALI

Il comando dei Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato, la Polizia, la Guardia di Finanza, sono tutti organi di Polizia giudiziaria competenti per intervenire istituzionalmente. La denuncia di maltrattamento su animali, si compila su un foglio di carta semplice da inviare agli agli organi sopra esposti o al Magistrato della Procura della Repubblica, sul quale vanno indicati i vostri dati anagrafici, la residenza e l'esposizione circostanziata dei fatti, allegando quanta più documentazione possibile.

Nei casi di maltrattamento sono gli Organi di Polizia Giudiziaria che devono intervenire, quindi i Vigili Urbani, i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di Finanza e il Corpo Forestale. Chi pensa che, trattandosi di animali, le sole che possono essere interpellate sono le Guardie Zoofile, sbaglia. La Cassazione ha ribadito che tutti gli organi di Polizia Giudiziaria sono competenti per i reati in materia ambientale e di tutela animali (Cass. pen. sez. III - Pres. Gambino - Est. Postiglione - n.1872 del 27/9/91).

La denuncia può essere fatta di persona o per telefono nei casi gravi in cui occorre un intervento tempestivo. Altrimenti si deve mettere per iscritto il fatto, su carta semplice senza bolli e moduli particolari, descrivendo ciò che si è visto e aggiungendo, quando ci sono, i nomi di altri testimoni. Non dimentichiamo che, perché il tutto sia valido, dobbiamo aggiungere il nostro nome, cognome e indirizzo, la data e la firma. La denuncia va poi presentata in un Ufficio della Polizia Giudiziaria, oppure consegnata alla cancelleria del Procuratore della Repubblica presso la Pretura Circondariale del luogo.

Se si vogliono ricevere maggiori informazioni su come comportarsi di fronte ad un caso di maltrattamento, o anche se si trova per strada un cane o un gatto abbandonato e non si sa come agire, si possono contattare le associazioni animaliste.  Ad esempio gli Animalisti Italiani (www.animalisti.it), la Lega Antivivisezione (www.infolav.org) o l’OIPA (www.oipaitalia.com, tel. 02/6427882).

Riferimenti & Link

Aggiungi un commento

Il contenuto di questo campo è privato e non verrà mostrato pubblicamente.
  • Nessun tag HTML consentito.
  • Linee e paragrafi vanno a capo automaticamente.
  • Indirizzi web ed indirizzi e-mail diventano automaticamente dei link.

Per approfondire:

Il Betta splendens, più conosciuto come Pesce Combattente, è uno dei tanti pesci penalizzati dalla sua capacità di sopravvivere in condizioni estreme...

Mi hanno segnalato un nuovo modo trovato da una casa acquariofila per fare soffrire i pesci combattenti, i Betta splendens: la "Self-Cleaning Fish Tank that Grows Food" la vasca che si pulisce da sola e fa crescere cibo! Che idea geniale!

Segnalo un bell'articolo del CIR, l'associazione acquariofila romana, che pone l'accento sulla purtroppo nota insensiblità di tutti verso le esigenze di esseri viventi come i pesci, considerati dall'opinione comune niente più che semplici oggetti d'arredamento.

Anche alle persone più sensibili risulta molto difficile non credere alle pubblicità accattivanti di aziende acquariofile che spacciano per acquari con tutti i comfort dei micro-contenitori che altro non si possono definire che loculi per pesci...

Offerte di Amazon