Presentazione di una tipologia di acquario e quindi di acquariofilo che, sebbene passi nell'ombra e sottovalutata, in realtà può essere considerata una vera e propria filosofia, uno dei modi più sensati di allestire e condurre un acquario.
Un Acquario del Poveretto in funzione
Ciao a tutti. Come vi ho già accennato, nei miei 50anni di vita, prima di trovare la pace e la tranquillità della vita in laghetto, ne ho girato di acquari, acquarietti, bocce di vetro e persino catini da bucato... Ho conosciuto decine e decine di acquariofili, ognuno con una sua idea dell'acquariofilia e dell'allevamento dei pesci, ed è ovvio che vivendo con loro, studiando la vasca dove venivo di volta in volta messo, anche io ho cominciato a pensare... Bisogna pur far qualcosa quando ci si trova in una vasca dove si riesce a malapena a girarsi, no?
Ho intenzione quindi di parlarvi di una tipologia di acquario e quindi di acquariofilo che, sebbene passi nell'ombra e sottovalutata, in realtà in base a quanto da me sperimentato sulla mia stessa pelle è una vera e propria filosofia, uno dei modi più sensati di allestire e condurre un acquario.
L'Acquario del poveretto
Il poveretto è:
- Povero! Quindi deve usare mezzi di fortuna che non consumino ulteriori risorse.
- Statico. A causa della miseria. Quindi pensa bene prima di fare una modifica e quindi progetta ciò che deve fare e lo rispetta.
- Aguzzo d'ingegno (la miseria aguzza l'ingegno)
- Difficile da imbrogliare. Perché non ha soldi da buttar via.
- Ristretto nello spazio.
Il poveretto, non per virtù ma per semplice restrizione, fa delle cose che dovrebbero essere fatte per virtù.
In particolare lascia stare tutto com'è. Come se si trattasse di un biotopo naturale da conservare per anni e anni intatto, senza permettersi continui esperimenti e quindi potendo osservare lo stabilizzarsi vero e proprio del suo ambiente. Si, cambia pesci e piante, ma solo per sostituirli con quelli morti di altro tipo finché non trova pesci e piante o lumache in grado di andare avanti da sole in quell'acquario, generazione dopo generazione. Senza nemmeno sifonare mai il fondo (importante quest'aspetto).
Tutto questo con un uso minimo di attrezzature. Spesso senza nemmeno l'unico neon, che dopo essersi esaurito, non viene più rimpiazzato, tanto le piante in esso contenute dimostrano di essersi adattate e di aver creato un vero e proprio effetto di forestizzazione (io lo chiamo così). Certo ci voglion le piante giuste ma si scopre che con la semplice luce proveniente dalla finestra anche piante con fama tipo "assolutamente niente ombra per questa pianta" invece prosperano a meraviglia....
Bisogna stare attenti perché l'acquario del poveretto non va confuso con un'altra tipologia che a prima vista a volte potrebbe assomigliare. Cioè l'acquario dello stress, dal quale bisogna guardarsi bene, perché è a doppio senso: stressa noi poveri pesci costretti a viverci, e stressa il proprietario, che non può nemmeno concedersi una settimana di vacanza via da casa senza il pensiero di quello che potrebbe accadere all'acquario in sua assenza...
In percentuale comunque ho visto che nelle vostre case per il 99,9% ci sono acquari dello stress e solo lo 0,01% del poveretto.
Riferimenti & Link
- Acquefredde.it
- sito in italiano dedicato alla'allevamento delle specie nostrane d'acqua fredda
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Per approfondire:
Considerazioni sui valori dell'acqua tra quella del rubinetto e quella dell'acquario
Descrizione particolareggiata e con molte considerazioni su una postazione funzionante da tempo organizzata in base ai criteri dell'acquario del poveretto
Ulteriori considerazioni su come gestire in pratica l'acquario del poveretto
Considerazioni finali su come anche una buona progettazione sia alla base di un acquario funzionante
Considerazioni sulle dimensioni e sui rischi di sovrappopolamento dell'acquario del poveretto
Prosecuzione nell'esperienza dell'acquario del poveretto, con considerazioni sul filtro: è davvero necessario?
Approfondimenti sul gruppo minimo, uno dei presupposti fondamentali dell'acquario del poveretto.
Approfondimento dei presupposti fondamentali dell'acquario del poveretto
Considerazioni su diverse tipologie d'acquario purtroppo molto più diffuse di quanto dovrebbero, che stressano sia l'acquariofilo che i pesci
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Negli anni 60 avevo in Napoli
Negli anni 60 avevo in Napoli un acquario di 60 lt. rigogliosissimo, senza filtro e a cui cambiavo raramente parte dell’acqua solo in occasione di rabbocco, limitandomi esclusivamente a sifonare il fondo ed eliminare le piante in eccesso. Funzionava benissimo! La filosofia dell’epoca era quella di una nicchia ecologica in cui piante e pesci si integravano a vicenda. Ora che mi considero abbastanza esperto attribuisco il successo a due fattori: l’alto tasso di CO2 nell’aria e l’eliminazione di piante e con esse tutte le sostanze da loro precedentemente assorbite. Trasferitomi vicino Cagliari nella mia nuova casa avevo fatto costruire una vasca in muratura di 300 lt. posizionata in uno sgabuzzino e affacciata in un altro ambiente. Non riuscivo a farlo funzionare. Provato a riempirla con più tipi d’acqua, trattato con torba, schiumatolo, filtro ecc., ma le piante deperivano evidentemente per la mancanza di CO2 nell’ambiente. Avendo difficoltà di istallare un impianto con bombola, (non conoscevo il sistema a lievito e zucchero) alla fine l’ho abbandonato per anni. In definitiva l’idea originale di una nicchia ecologica rimane valida, però non è un ecosistema chiuso perché immettiamo regolarmente ulteriori elementi nell’acquario, gas e cibo, e necessariamente dobbiamo eliminare i prodotti risultanti con i sistemi più appropriati. Se le piante crescono in modo rigoglioso, l’eliminazione di quelle in eccesso permette di compensare quello che immettiamo in acquario. L’importante è che all’interno dell’acquario di acqua dolce avvengano tutti i processi chimici necessari e credo che l’elemento essenziale siano le piante, con la loro metabolizzazione di elementi altrimenti nocivi, e con la periodica eliminazione di quelle in eccesso. enzo
ahahaha proprio vero..! ho
ahahaha proprio vero..! ho cambiato casa (e città, e stato..) e ho affidato il mio 100 litri con guppy a mio padre. Torno dopo un anno: non gli aveva mai cambiato acqua, mai sifonato, per mesi non aveva neanche dato da mangiare (!) e l'acquario era perfetto! una foresta di piante attraversato da un sacco di pesci in un'acqua cristallina.... Nel frattempo, avevo lasciato il 160 litri che ho ora nella casa nuova, per una settimana da solo- nel lato esposto alla finestra comparivano spesso alghe; sul fondo c'era un po' di deposito che ogni tanto rimuovevo- Beh, dopo una settimana senza le mie "cure", e senza cibo, i pesci stavano benissimo, e non c'è mai più stata l'ombra di un'alga. dentro ci sono una ventina di specie diverse di piante, che stanno emergendo e fiorendo (alcune prese dal lago sotto casa.. lo so che non si dovrebbe fare per via dei parassiti eventuali, ma è una tentazione irresistibile!), 6 tipi di lumache, tra melanoydes, yellow rabbit, e altre.. di nuovo prelevate dal lago- pesci: due synodontis bellissimi, vari platy che ho messo proprio per sfruttare l'acqua dura dell'acquedotto di Berlino e non avere troppe grane, e tre pescetti non meglio identificati catturati nel suddetto lago (sono avannotti- gli adulti a occhio mi sembrano tipo scardole, ma lunghe max 7 cm). Ciclicamente ospito girini di rana verde o larve di libellula (deposte dalle libellule stesse nella vasca aperta) Il fondo è fatto di sabbia del suddetto lago (che ho bollito prima di allestire) e insomma alla fine ho -quasi- un pezzetto di lago in casa... mi ha sempre affascinato l'acquario di Lorenz (una delle mie letture preferite da piccola assieme a Durrel) ma ogni volta che passo vicino a un negozio di pesci non capisco più niente.. la regola che mi sono data è: ok piante, ok lumache- per i pesci, sono sempre molto tentata dagli Julidochromis.... ma finora sono riuscita a contenermi- Buona manutenzione (ridottissima) a tutti! ^^
Ragazzi quanta soddisfazione
Ragazzi quanta soddisfazione in queste righe... Credo che il mio acquario sia la quint'essenza dell'"acquario del poveretto", un 100lt circa con filtro esterno e co2 economicissimo, anche se a bombola. Da almeno 5 anni non sifono il fondo e non rimuovo un pesce morto (se la vedono loro)e da 3 l'ho scoperchiato e quindi non cambio l'acqua ma rabbocco praticamente un bicchiere al gg l'evaporato, un piccolo riscaldatore è sufficiente per mantenere circa 24°c, c'è buon movimento di acqua e ho moltissime piante, sicuramente più dei pesci, che sono 10 neon, 2 pulitori, 3 che non ricordo come si chiamano, paffuti e rossi con coda scura e tozza, decine di caridina japonica e 2 pangio e un paio di altri più timidi, più varie chiocciole infestanti che sono una benedizione per il controllo della "foresta" che poto ogni 3 mesi circa...i valori dell'acqua sono buoni, anche se il mio negoziante di fiducia non capisce come, criticandomi di incuria perchè non metto le mani in acqua spesso come l'aquariofilo medio, i pesci si riproducono al punto che spesso ne regalo e i colori sono davvero brillanti...finalmente giustizia...saluti a tutti e complimenti per il sito.
allora salve a tutti sono
allora salve a tutti sono nuovo nel mondo dell acquariofilia e ho una domanda da farvi:un mio amico ha un 80L circa con all interno 2 corydoras 2 pleco 3 fiammiferi 1 arcobaleno (se si chiama cosi) 23 gamberetti 30 pleco(li hanno fatto i piccoli) 30guppy(li hanno fatto i piccoli) 2 salamandre io mi chiedo se questo acquario e affollato xke lui continua a dire di no vorrei fare chiarezza in modo da nn fare soffrire quei poveri pesciolotti e poi è vero che ha fatto la zuppa di pesce?? grazie a tutti aspeto risposte