NO! ai Pesci Combattenti in vasi e "bettiere"
Betta splendens var. Halfmoon - Foto © Hristo Hristov
Il Betta splendens, conosciuto come "Pesce Combattente", è uno dei tanti pesci penalizzati dalla loro capacità di sopravvivere in condizioni estreme: è uno splendido pesce dall'inimitabile livrea e dal nuoto elegantissimo, che in natura vive sì nelle risaie, in 10-15 cm d'acqua, ma questi pochi cm d'acqua si estendono per chilometri... è provvisto di un organo, il labirinto, che gli consente di respirare ossigeno atmosferico nel caso l'acqua stagnante delle risaie ne sia troppo povera, e questo ha fatto sì che commercianti senza scrupoli scoprissero che può sopravvivere anche in contenitori piccolissimi, grandi quanto un bicchiere, le famigerate bettiere... che tristezza vedere quei poveri pesci, abituati all'estensione di una risaia, costretti in un bicchiere nel quale possono a malapena aprire le pinne... Molti negozianti sostengono che è solo per poco, il tempo di venderli, ma i negozianti seri non usano le bettiere, tengono i Betta in acquari come tutti gli altri pesci, come è loro diritto.
La Askoll non ama i "Betta"?
L'associazione acquariofila romana CIR ha messo in prima pagina nel proprio sito l'articolo "La Askoll non ama i Betta?", in cui si denuncia che una peraltro seria azienda italiana, la Askoll, uniformandosi al purtroppo sentire comune che vede i pesci più come oggetti d'arredamento che come esseri viventi, propone un "loculo" di soli due litri d'acqua per l'allevamento dei Betta splendens. Oltre al fatto che ciò istiga a violare i regolamenti comunali della gran parte dei Comuni italiani, che proibiscono di tenere pesci vivi in meno di 30 litri d'acqua, quello che più dispiace è venga data da una ditta così autorevole una conferma a chi, privo della più elementare sensibilità, è convinto che un pesce possa vivere senza soffrire in uno spazio in cui non può nuotare, in cui riesce a malapena a girarsi.
NO! ai Pesci Combattenti (Betta splendens) in vasi e "bettiere" - Foto tratta da © Blossomflower.com
Un'altra crudeltà gratuita verso i Betta è abbastanza recente: si tratta di un piccolo vaso trasparente pieno d'acqua, due -tre litri al massimo, dove "vive" un pesce combattente, con l'imboccatura chiusa da una pianta, in genere uno Spathyphyllum, con le radici immerse nell'acqua dove vive il pesce. Detto dai negozianti ignoranti, a loro volta istruiti da chi li produce, l'insieme è "ecologico" e "autosufficiente": la pianta si nutre degli escrementi del pesce e lui delle radici della pianta...
Peccato che il Betta sia un pesce carnivoro, quindi non in grado di nutrirsi di radici, che abbia bisogno di poter respirare aria atmosferica, cosa impossibile visto che la pianta in genere chiude ermeticamente l'imboccatura del vaso, e che, non da ultimo, abbia bisogno di piccoli cambi d'acqua regolari, in quelle condizioni almeno settimanali...
Lasciando il vaso com'è, il betta è destinato a morire dopo poco tempo, ma questo i negozianti non lo dicono, non lo sanno nemmeno, che importa loro di informarsi sulle esigenze degli animali che vendono, l'importante è venderli... sono oggetti d'arredamento, mica esseri viventi... :-(
Ecco un articolo presente fino a poco tempo fa sullo splendido sito fotografico di Giorgio Perbellini, scritto da lui su questo argomento:
Sono alcuni mesi che una nuova moda dilaga tra i cittadini meranesi; una moda importata dall'Olanda che è giunte anche da noi come nel resto d'Italia, anche se un po' in ritardo. In molte località il problema si è risolto, a suon di segnalazioni alle autorità competenti... ora è il momento di fare qualcosa anche nella nostra città/provincia.
La questione riguarda la vendita, da parte di alcuni negozi di fiori e piante di Merano, di vasi di vetro della capienza di non più di 3-4 litri in cui sono coltivate, in acqua (senza terra), delle bellissime piante di Spatiphillum con i tipici fiori bianchi. Non capita spesso di vedere qualcosa del genere e si tratta indubbiamente di un regalo originale, ma attenzione!!
In questi vasi, tra le intricate radici della pianta, si nasconde timidamente un esemplare di Betta splendens, un pesce meglio conosciuto come "Combattente".
E' proprio questa particolarità che in città ha fatto diffondere la moda di acquistare questa inconsueta "composizione" da regalare a parenti ed amici. Ma nonostante quanto scritto sui cartellini o ciò che vien detto dai negozianti, tali condizioni sono del tutto INADEGUATE alla sopravvivenza dell'animale!!! Affermazioni come "la pianta trae nutrimento dagli escrementi del pesce ed il pesce si nutre delle radici della pianta" si basano evidentemente sull'ignoranza della gente (negozianti compresi).
NO! ai Pesci Combattenti (Betta splendens) in vasi e "bettiere" - Foto tratta da © Amazon.com
Un pesce in queste condizioni è destinato a morte certa!
In primo luogo, lo spazio è decisamente troppo ristretto perché questo povero essere vivente possa vivere in maniera normale; e questo primo problema è dato da un luogo comune che vuole questo pesce adatto ad ambienti di pochi litri d'acqua poiché nei luoghi d'origine dell'Asia vive nell'acqua delle risaie. Certo! In una risaia il livello dell'acqua è decisamente basso (anche soli 15-20 cm), ma lo spazio è decisamente più ampio e possiede altre caratteristiche di primaria importanza che andrò ad elencare di seguito.
Il Betta splendens è un pesce carnivoro che andrebbe alimentato con cibo secco o con cibo vivo di origine animale (pesce, crostacei, larve e simili). Ed in secondo luogo va fatto notare che il "combattente" appartiene al gruppo degli anabantoidei (o pesci "labirintici"), i quali possiedono un organo respiratorio chiamato "labirinto" che utilizzano per respirare al di fuori della superficie dell'acqua quando la concentrazione di ossigeno diventa insufficiente; ed è proprio il caso dei vasi in questione, poiché l'acqua diventa stagnante in brevissimo tempo. Sarebbe necessaria quindi la presenza di spazi aperti per poter salire in superficie, cosa che nei vasi in questione è resa impossibile dalla forma a piramide del vaso (il foro da cui esce la pianta è di non più di 5 cm).
Altra indicazione assolutamente errata è il cambio d'acqua mensile (riporto le poche informazioni che alcuni miei conoscenti hanno avuto dal negozio) che è evidentemente inadeguato!! Se proprio si vuole tenere un animale in queste condizioni l'acqua andrebbe cambiata ogni 3-4 giorni con un piccolo tubicino (e non svuotando il vaso) onde evitare di aggiungere ulteriore stress alla piccola bestiola.
A tutto questo si aggiungono le caratteristiche dell'acqua che difficilmente sono adatte ad ospitare un pesce per più di qualche giorno (anche se nella nostra città abbiamo fortunatamente una buona qualità dell'acqua, sicuramente apprezzata dagli acquariofili).
Cosa possiamo fare?
La prima cosa da fare, naturalmente, è NON ACQUISTARE PER NESSUN MOTIVO questi vasi e, nel caso in cui ne abbiate ricevuto uno per Natale (come successo, purtroppo, a persone che conosco), di togliere il pesce al più presto ed affidarlo a chi se ne può occupare (o di acquistare per lo meno un piccolo acquario). Naturalmente l'operazione non è semplice, c'è il rischio di rovinare la pianta, ma in caso contrario dovrà essere eseguita comunque a breve distanza per togliere il pesce morto!!
Per quel che riguarda invece i negozi, va tenuto presente che generalmente i fiorai/vivaisti non sono autorizzati alla vendita di animali; e ad una multa relativa a questa infrazione, si può configurare un più pesante reato previsto dalla Legge 473/1993 del 22.11.1993 (modifica dell'art. 727 C.P.): maltrattamento di animali.
Dalla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 26.11.1993.
Legge 473/1993 (Maltrattamento di animali).
Chiunque incrudelisce verso animali senza necessità o li sottopone a strazio o sevizie o a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche anche etologiche, o li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura o abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'ammenda da lire due milioni a lire dieci milioni.
La pena è aumentata se il fatto è commesso con mezzi particolarmente dolorosi, quali modalità del traffico, del commercio, del trasporto, dell'allevamento, della mattazione o di uno spettacolo di animali, o se causa morte dell'animale: in questi casi la condanna comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca degli animali oggetto del maltrattamento, salvo che appartengano a persone estranee al reato.
Nel caso di recidiva la condanna comporta l'interdizione dall'esercizio dell'attività di commercio, di trasporto, di allevamento, di mattazione o di spettacolo.
[...]
La condanna comporta la sospensione per almeno tre mesi della licenza inerente l'attività commerciale o di servizio e, in caso di morte degli animali o di recidiva, l'interdizione dell'esercizio dell'attività svolta.
[...]
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi' 22/nov/1993.
Per chi vuole esporlo nel proprio sito, linkando questa pagina di spiegazione, qui c'è il logo, basta salvarlo nel proprio sito web ed utilizzarlo.
Per approfondire:
Mi hanno segnalato un nuovo modo trovato da una casa acquariofila per fare soffrire i pesci combattenti, i Betta splendens: la "Self-Cleaning Fish Tank that Grows Food" la vasca che si pulisce da sola e fa crescere cibo! Che idea geniale!
Segnalo un bell'articolo del CIR, l'associazione acquariofila romana, che pone l'accento sulla purtroppo nota insensiblità di tutti verso le esigenze di esseri viventi come i pesci, considerati dall'opinione comune niente più che semplici oggetti d'arredamento.
Anche alle persone più sensibili risulta molto difficile non credere alle pubblicità accattivanti di aziende acquariofile che spacciano per acquari con tutti i comfort dei micro-contenitori che altro non si possono definire che loculi per pesci...
Riferimenti & Link
articolo già citato sul sito del CIR, in cui si stigmatizza il fatto che anche una grande azienda itaiana come la Askoll si adegui al trend che vuole i Betta come "oggetti" d'arredamento che possono essere tenuti anche in poco più che bicchieri, senza neppure lo spazio per nuotare.
Edizione italiana - di Andrea Gollin - In questo libro, il neofita che si avvicina per la prima volta a questo pesce, potrà scoprire il corretto mantenimento del Betta in acquario, la sua alimentazione e la riproduzione. Ho voluto raccontare non solo le sue caratteristiche biologiche, ma anche la sua storia.
Betta Fish: The Simple Guide to Caring for Your Magical Betta
Edizione Inglese - di Walter James - Questi pesci hanno personalità brillanti che richiedono l’ambiente adatto per prosperare. Questo libro vi terrà per mano durante l'intero processo di cura di un betta. Imparerete tutto su questi pesci magici.
Taxa
La forma selvatica dei Betta splendens si vede molto raramente in commercio, mentre ne esistono innumerevoli ceppi ornamentali che variano enormemente in colorazione, pinne, qualità e prezzo. Come tutti gli altri pesci vanno allevati in un acquario degno di questo nome.
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