Redatto da Giorgio Perbellini in collaborazione con i partecipanti alle discussioni del newsgroup it.hobby.acquari
Parambassis ranga colorato artificialmente tramite dolorose iniezioni sottocutanee di colorante
Per prima cosa va detto che prima di acquistare un acquario è necessario documentarsi su tutti gli aspetti che le caratterizzano e, naturalmente, sulle singole esigenze dei suoi ospiti. Un acquario è un piccolo ecosistema che va curato regolarmente che non deve essere considerato come un semplice soprammobile.
Le necessità primarie dei pesci non sono di tipo psicologico/emotivo, ma sono strettamente connesse all'ambiente che deve essere adatto alle loro esigenze biologiche. Ma se loro sofferenza non può, appunto, essere legata a fattori psicologici, non si può dire altrettanto per quello che riguarda la sofferenza fisica.
Uno dei casi più eclatanti, di cui si parla anche nelle riviste specializzate e di cui molto si è parlato sul newsgroup it.hobby.acquari, è quello dei pesci che vengono colorati artificialmente. Il principale rappresentante di questa sfortunata categoria è il Chanda ranga (nella foto accanto un esemplare con la colorazione originale), un piccolo pesce orientale d'acqua salmastra venduto spesso nei negozi come 'Chanda color', ma il problema è esteso (in misura minore, fortunatamente) a Corydoras albini, Labeo, Botia, Scalari e Discus, tutte specie ben conosciute da chi possiede un acquario.


Il problema è che, senza un'adeguata informazione, chiunque può farsi "rifilare" uno o più esemplari colorati artificialmente: dal papà che compra un piccolo acquario con pesci colorati al proprio figlio fino ad arrivare all'acquariofilo neofita che, se non opportunamente informato, rischia di scambiarli per una particolare varietà dalle caratteristiche leggermente diverse.
Vai alle informazioni sui GloFish
A questo punto vi starete chiedendo in cosa consiste questa pratica ed ecco che cerchiamo di spiegarla in maniera sintetica e semplice. Per ottenere particolari colorazioni, peraltro del tutto innaturali, ai pesci vengono praticate delle piccole iniezioni sottocutanee con coloranti teoricamente innocui; ma le sofferenze fisiche che questi animali devono sopportare sono grande fonte di stress, tanto che a 30 giorni dal "trattamento" il 50% dei pesci non sopravvive e quelli sopravvissuti, una volta immessi in acquario, sono soggetti a malattie di ogni genere perché notevolmente indeboliti e dopo circa 60 giorni perdono la colorazione.
Ne è testimone Luke con un messaggio postato sul newsgroup l'8 gennaio 2002: "Ero alle prime armi con acquari e pesci e mi è capitato di rimanere colpito da questi pesci trasparenti e dai colori cangianti (verde, viola, arancione, fucsia), così ne comprai 2. Tornai a casa tutto contento, ammirando i miei bei Chanda pensando che quella fosse la loro colorazione naturale (che pollo!). Uno morì dopo pochi giorni. L'altro sopravvisse per settimane, perdendo pian piano il proprio colore e rimanendo nella sua BELLISSIMA natura di pesce di vetro... Morì dopo forse 1 o 2 mesi".
Altra testimonianza, seppur a lieto fine, viene da Daniele Riboni (9 gennaio 2002): "Purtroppo non è solo una questione di ignoranza da parte dell'acquirente o di insensibilità verso le sofferenze a cui vengono sottoposti questi pesciolini. Il fatto è che alcuni negozianti te li vendono SENZA dirti che sono colorati artificialmente. E' successo a me purtroppo: mi ero informato mesi orsono su che pesci di fondo introdurre nel mio nuovo acquario, e dopo varie ricerche sui libri e su internet avevo optato per i corydoras. Avendo visto che ne esistevano parecchie specie, sono andato in un negozio e ho scelto quelli che mi sembravano più carini, tutti bianchi con la codina rossiccia... non avevo mai sentito parlare di pesci colorati artificialmente, come facevo a sapere che lo erano se chi me li ha venduti non mi ha detto niente? (Tra parentesi, facendomeli pagare il doppio di quelli normali). Per fortuna i piccoletti sono ancora vivi e godono di ottima salute, anche se probabilmente la maggior parte dei loro fratellini è morta durante il 'trattamento'".
Va detto, oltretutto, che queste barbarie sono compiute da bambini sfruttati dell'est e pertanto il problema viene esteso anche ai diritti umani oltre che a quelli degli animali.
Cosa si può fare per contrastare il fenomeno?
Sicuramente la primaria forma di lotta all'importazione di pesci colorati artificialmente è l'informazione! E di questo si stanno occupando le principali associazioni acquariofile italiane, vari siti Internet nonché alcuni negozianti che hanno aderito all'iniziativa. Ma chiaramente è necessario informare quante più persone possibili!
Un primo invito è rivolto proprio ai negozianti, facendo riferimento alla loro etica professionale. Se siete proprietari di un negozio di acquari, o più in generale di un negozio di animali, non vendete ai vostri clienti pesci che abbiano subito il trattamento sopra descritto! La vostra adesione a questa campagna non solo darà un piccolo contributo alla battaglia per i diritti degli animali, ma è senza dubbio anche un segno di professionalità che i vostri clienti apprezzeranno.
Se invece siete dei semplici appassionati di acquariofilia, o avete intenzione di diventarlo, informatevi presso il vostro negoziante se nelle sue vasche sono presenti pesci colorati artificialmente ed eventualmente fate notare il vostro disappunto. E se il negoziante non cede ed è convinto di essere nel giusto... beh... ognuno faccia quello che meglio crede!
Per chi fosse interessato, è stato realizzato da Andrea Parenti di "AcquarioLife" un logo che potrete utilizzare liberamente sui vostri siti per aderire all'iniziativa; il logo è quello riportato qui sotto (basta salvarlo sul computer e poi inserirlo nel proprio sito web), ma è stato realizzato anche un volantino che, una volta stampato, i negozianti interessati possono esporre nel proprio negozio:
Alcune delle specie modificate geneticamente per diventare GloFish, pesci fluorescenti.
GloFish
Un discorso a parte è da fare per i cosiddetti 'GloFish'. Con questo termine si indicano alcune specie di pesci d'acquario geneticamente modificati in modo da avere una livrea dal colore brillante e soprattutto fluorescente. Hanno una bioluminescenza che li rende luminosi anche al buio, allo spegnimento delle luci. Sono commercializzati da un'azienda americana, che ne ha registrato e brevettato il nome, e sono attualmente disponibili soltanto negli Stati Uniti (California esclusa), in quanto le nostre leggi proibiscono il commercio di organismi modificati geneticamente. A questa pagina di Wikipedia potete leggere in maniera più approfondita come sono stati creati.
Sono commercializzati come GloFish esemplari OGM di Danio rerio, Gymnocorymbus ternetzi, Puntigrus tetrazona e Gyrinocheilus aymonieri. Vengono prodotti con un altro nome (perchè da un'azienda di taiwan) anche dei Medaka (Oryzias laticeps) fluorescenti.
Questi pesci non sono stati quindi sottoposti a dolorose iniezioni sottocutanee, e si possono forse considerare alla stregua delle variazioni balloon, pinne a velo, See-thru, ecc. ottenute tramite incroci e selezioni spinti, che indeboliscono la linea genetica per arrivare a pesci strani, diversi, ma tendenti ad ammalarsi e a presentare deformità molto più frequentemente degli loro parenti 'normali', e ad avere un'aspettativa di vita molto più breve.
Infatti anche se in teoria essendo modificati geneticamente non dovrebbero aver subito selezioni spinte, in base a quanto ho letto in forum americani e anche nelle recensioni dei clienti che hanno comprato questi pesci nei negozi online, sembra che molti compratori sul lungo tempo si lamentino dell'acquisto, proprio perché i glofish sarebbero molto più deboli e tendenti ad ammalarsi degli altri pesci, e muoiano molto prima dei loro conspecifici non modificati.
E' già stato dimostrato che i pesci fluorescenti hanno una fertilità ridotta rispetto alle specie naturali da cui derivano, forse a causa di maggiori costi energetici associati alla fluorescenza, e anche questo può aver inciso nella poca diversità e quindi nell'indebolimento degli esemplari in commercio.
Considerazione personale: spesso si è attratti dai pesci colorati artificialmente perché, entrando in negozio, si è subito colpiti dai loro vivaci colori, in contrasto con quelli scialbi degli altri pesci. Anche qui però entra in ballo quello che continuo a ripetere e ripeterò sempre: bisogna informarsi sui pesci che si vogliono prendere PRIMA di andare in negozio: le specie colorate artificialmente sono destinate piano piano a perdere la loro brillante colorazione, per tornare (se sopravvivono) alla semi-trasparente o chiara livrea naturale, mentre ci sono specie che nelle vasche dei negozianti, giovanissime e ancora influenzate dal forte stress del trasporto fino a lì, appaiono scialbe e grigiastre ma sono destinate nei nostri acquari e con le nostre amorevoli cure a diventare pesci coloratissimi, dalle livree più brillanti e disparate, che nulla hanno da invidiare ai pesci colorati artificialmente.
Per questo, ancora una volta, è necessario informarsi sui pesci che si vogliono acquistare PRIMA di andare in negozio: per sapere esattamente l'aspetto che avranno da adulti, che spesso è molto diverso da come appaiono in negozio, giovanissimi e stressati.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
- Injecting dyes causes damage - who’d have thought it?
- articolo su Practical Fishkeeping su uno studio sui danni che le inizioni di coloranti possono provocare ai pesci
- PFK launches dyed fish campaign
- la campagna di Pactical FishKeeping rivolta ai negozianti, perchè non vendano pesci colorati artificialmente
- Death by Dyeing
- sito dedicato all'informazione su quello che comporta la colorazione artificiale per i pesci. "We have the power": noi consumatori abbiamo il potere di fermare questa atrocità : se nessuno comprasse questi pesci, non li troveremmo in negozio!
- Dyed Fish Campaign hits halfway mark
- articolo che spiega nel dettaglio come vengono colorati i pesci e quali ne sono le conseguenze
- Dyeing and Hybridization Issues-Updated
- articolo su Tropicalfishkeeping.com sulla colorazione artificiale e sull'ibridazione tra specie, con riflessioni e conseguenze
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Per approfondire:
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sui Chanda e la loro famiglia, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Anche se sono in commercio pesci che dopo l'ambientamento in acquario possono diventare meravigliosi, ci sono comunque acquariofili che non sanno resistere all'acquisto di pesci con colori artificiali...
Storia del 'pesce di vetro', che può sembrare una fiaba ma nasconde una tragica realtà.
Purtroppo la barbarie di colorare artificialmente i pesci si è estesa anche a specie già di per sé colorate e belle, ma che evidentemente vendono di più con una mano di colore fluorescente.
Una guida a come diventare acquariofili coscienti e consapevoli del fatto che il nostro hobby coinvolge l'esistenza stessa di esseri viventi che dipendono da noi
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sui pesci colorati artificialmente, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
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