Descrizione di come avviene il prelievo in natura dei pesci dell'Asia Sudorientale, in particolar modo di Balantiocheilos (squaletti), Botia, Arowana e Rasbore, e di quanto sia grande il giro d'affari che c'è dietro, con considerazioni sul commercio acquariofilo importanti per una raccolta sostenibile dei pesci selvatici.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Freshwater Fishes of Southeast Asia - Potential for the Aquarium Fish Trade and Conservation Issues"
sul sito del Raffles Museum of Biodiversity Research, che nel 2014 è stato spostato presso il Lee Kong Chian Natural History Museum
Articolo che mette in luce le impressionanti cifre del mercato acquariofilo asiatico, che se pur "ufficiali" (quelle reali sono stimate per essere molto più alte) mi sono sembrate sbalorditive, non avrei mai immaginato che si arrivasse a quei livelli...
Inoltre questo documento ha ribaltato le mie convinzioni circa i pesci che alleviamo, facendomi capire che in realtà non mi sono mai realmente informata se i pesci che compravo erano d'allevamento o di cattura... I Botia in acquario si riproducono in casi rari, quindi sapevo che venivano prelevati in natura... Ma le Trigonostigma heteromorpha (ex Rasbora heteromorpha) non me lo sarei mai aspettato, visto che con un po' d'accortezza è possibile riprodurle... ma tant'è, il costo del prelievo in natura è molto inferiore, per cui buona parte di quelle che arrivano nei nostri acquari sono di cattura...
Al contrario, pesci che credevo venissero catturati in natura, come il Pangasius o il Balantiocheilos, sono invece praticamente al giorno d'oggi tutti d'allevamento, per la semplice ragione che a furia di prelevarli in natura si erano quasi estinti nelle loro regioni d'origine, e si è dovuti correre ai ripari...
Fiume indo/birmano, in India, Asia - Foto © Rhett Butler (Mongabay.com)
L'Asia sudorientale è una zona molto ricca in biodiversità, con un alto grado di organismi endemici sia nella flora che nella fauna. Molte specie di pesci d'acqua dolce sono state sfruttate per il commercio dei pesci ornamentali.
Mentre la popolazione in Asia sudorientale aumenta, ampi tratti di foresta sono stati distrutti per scopi agricoli, industriali e di urbanizzazione. Allo scopo di conservare e sfruttare in maniera sostenibile la popolazione selvatica dei pesci, dovrebbero essere adottate delle misure per proteggere queste risorse naturali.
Già parecchie specie ornamentali sono state gravemente supersfruttate, per esempio Balantiocheilos melanopterus (Squaletto), Ambastaia sidthimunki (ex Botia sidthimunki, Botia nano, pygmy loach) e Scleropages formosus (Arowana). I motivi della sparizione delle popolazioni locali sono molteplici e non dovuti solo alla pesca per il commercio, ma anche ad altri motivi, fra cui vi è la deforestazione. Ci sono inoltre ancora molte specie che hanno grandi potenzialità come pesci ornamentali.
noltre alcune specie di pesci selvatici si sono riprodotte con successo in cattività e sono state conservate, per esempio Puntigrus tetrazona (ex Puntius tetrazona, Barbo tigre), Balantiocheilos melanopterus, Ambastaia sidthimunki (ex Botia sidthimunki) e Scleropages formosus. Altri metodi di conservazione includono l’educazione delle persone, lasciare le foreste originarie intatte e la riforestazione. Viene dibattuto il commercio acquariofilo del Botia pagliaccio (Chromobotia macracanthus ex Botia macracantha) in Sumatra e nel Borneo.
Introduzione
L'Asia sudorientale è un conglomerato di masse continentali e numerose isole, che si trovano tutte all'interno della fascia equatoriale. E' composta dai paesi di Thailandia, Malesia, Indonesia, Singapore, Brunei e Filippine; il caldo che dura per tutto l’anno, l'alta umidità e la luminosità della regione hanno dato come risultato un ambiente estremamente diversificato e variegato negli habitat (Whitmore, 1986). La fauna costituita dai pesci d'acqua dolce di questa regione è eccezionalmente varia e sono state riconosciute attualmente oltre 1000 specie (Kottelat ed altri, 1993) dall'Indonesia occidentale alla Malesia orientale (Kottelat ed altri, 1993; Kottelat & Lim, 1995).
Non è di conseguenza sorprendente che il lucroso commercio acquariofilo abbia utilizzato le numerose specie selvatiche dell’Asia sudorientale per molti anni. Il numero delle specie trattate, tuttavia, è sorprendentemente piccolo, malgrado il grande numero di specie presenti.
Gran parte del commercio "ufficiale" è stato costituito dalle specie riprodotte negli allevamenti, come guppy, pesci rossi, carpe koi, molly, portaspada e ciclidi, nessuno dei quali è nativo della regione. Mentre è stato scritto molto sul commercio di queste specie, molto meno si conosce sul commercio dei pesci selvatici.
Come con tutte le risorse naturali, ci sono parecchi punti di vista in conflitto sul modo di usare questa risorsa. Dettami d’economia impongono che il commercio dovrebbe essere espanso, con più specie e più grandi quantità esportate. I conservazionisti, fautori della preservazione delle risorse naturali, sostengono che una tale risorsa dovrebbe essere lasciata intatta e conservata, mentre i sentimentali sostengono che il commercio di animali vivi è inumano e dovrebbe essere completamente vietato. La realtà, tuttavia, richiede che venga stabilito un compromesso.
Il commercio in sé è enorme. Singapore da sola esporta l’equivalente del valore di 80-90 milioni di dollari americani di pesci ogni anno. Mentre il grosso di questo commercio è dovuto alla vendita di specie allevate, una parte in costante aumento include la ri-esportazione di pesci catturati in natura. Inoltre generalmente si riconosce che il commercio reale, anche per Singapore, è probabilmente parecchie volte le cifre ufficiali. Ci sono poche cifre certe anche per gli altri paesi, e le cifre ufficiali sono spesso una grossolana sottovalutazione del totale reale. Per l'Asia sudorientale nell'insieme, valutiamo un commercio totale compreso tra 300-400 milioni di dollari americani nelle specie di pesci d'acquario in totale.
Il presente documento è un tentativo di presentare alcune prospettive sul fiorente commercio regionale acquariofilo di specie di pesci selvatici. Metteremo a fuoco una descrizione del commercio, dei problemi da fronteggiare e delle concrete questioni sulla conservazione imminenti di cui bisogna occuparsi onestamente. Inoltre guarderemo alcune specie chiave che sono attualmente importanti per il commercio, gli errori che sono stati commessi in passato, le potenzialità per il commercio e le idee sbagliate comuni a questo proposito, così come offriremo suggerimenti su come questa risorsa possa essere controllata in modo sostenibile.
Le osservazioni ed i suggerimenti attuali sono basati su molti anni di attento lavoro in rapporto molto stretto con i raccoglitori, i commercianti e gli esportatori di pesci nella regione, non soltanto a livello scientifico ma anche a livello delle industrie peschiere. Ci sono così poche informazioni pubblicate che riteniamo che sia di fondamentale importanza che alcune di queste osservazioni siano messe nero su bianco.
Specie in commercio
Le specie catturate in natura attualmente commercializzate possono approssimativamente essere divise in tre categorie, sulla base di quanto sono importanti per il commercio.
Categoria I
Sono le specie cosiddette "basilari", che sono molto popolari in commercio e sono catturate ed esportate in grande numero. Gli esempi di specie basilari catturate in natura dall'Asia sudorientale sono:
- Chromobotia macracanthus (ex Botia macracantha, Botia pagliaccio - clown loach),
- Pangio spp. (biscetta - eel-loaches),
- Sphaerichthys osphromenoides (chocolate gouramy),
- Trichopodus leerii (ex Trichogaster leerii, gurami perla - pearl gouramy),
- Trigonostigma heteromorpha (ex Rasbora heteromorpha, Rasbora arlecchino - harlequin rasbora),
- Epalzeorhynchos kalopterum (flying fox),
- Luciosoma setigerum (lancer),
- Mystus bimaculatus (two-spot catfish)
- Kryptopterus bicirrhis (pesce di vetro - glass catfish).
Categoria II
Sono le specie catturate in natura che sono commercializzate occasionalmente o in basso numero al momento, ma con una buona possibilità che la loro popolarità ed esportazione aumenti:
- Rasbora axelrodi (neon rasbora),
- Osteochilus hasseltii (Hasselt's goatfish),
- Rasbora pauciperforata (glowlight rasbora),
- Rasbora gracilis (graceful rasbora),
- Rasbora hengeli (Hengel's harlequin rasbora),
- Rasbora kalbarensis (kalbar rasbora),
- Rasbora reticulata (red rasbora),
- Puntius hexazona (six-banded tiger barb),
- Puntius gemellus (zebra barb),
- Puntius rhombocellatus (eyed tiger barb),
- Eirmotus octozona (eight-banded barb),
- Gymnochanda filamentosa (filamentous glassfish),
- Barbucca diabolica (fire-eyed loach),
- Neohomaloptera johorensis (swamp loach),
- Lepidocephalichthys hasseltii (Hasselt's loach),
- Leiocassis mahakamensis (Bornean clown catfish),
- Pseudomystus fuscus (brown clown catfish),
- Pseudeutropius spp. (glass catfishes),
- Mastacembelus erythrotaenia (red dragon eel),
- Betta spp. (pesce combattente - fighting fishes)
- Parosphromenus spp. (licorice gouramies).
Categoria III
Sono le specie molto costose e soddisfano il criterio di "mercato ad alto livello". Le specie in questa categoria includono:
- Scleropages formosus (arowana),
- Osphronemus laticlavius (red-flag giant gouramy)
- Pristis microdon (sawfish).
È importante notare che oltre alle specie straniere (come i guppy) che sono attualmente allevati intensivamente, anche un certo numero di specie native sono state sfruttate in questo modo. Queste includono:
- Betta splendens (pesce combattente - Siamese fighting fish),
- Helostoma temminckii (sbaciucchione - kissing fish),
- Trichogaster trichopterus (gouramy),
- Balantiocheilos melanopterus (squaletto - bala shark),
- Barbodes altus (scissor-tail barb),
- Puntius tetrazona (barbo tigre - tiger barb),
- Clarias batrachus (pesce gatto - walking catfish)
- Pangasius sutchi (squaletto - giant catfish).
La maggior parte di queste specie sono state riprodotte selettivamente nel corso degli anni con il risultato che ci ora ci sono tantissime varietà differenti di ciascuna.
Sovra-sfruttamento
Ci sono parecchi esempi ben pubblicizzati di specie seriamente sovra-sfruttate, per esempio Balantiocheilos melanopterus, detto squaletto (bala shark), Scleropages formosus (arowana) e Rasbora heteromorpha, rasbora arlecchino (harlequin rasbora). Alcune di loro sono state pescate in eccesso fino al punto in cui sono diventate localmente estinte. Il caso classico dev’essere certamente quello del Balantiocheilos melanopterus.
Esemplare adulto di Balantiocheilos melanopterus, di 22 cm di lunghezza - Foto © Tedjo Sukmono (Mongabay.com)
Balantiocheilos melanopterus
Il Balantiocheilos melanopterus (Balantiocheilus melanopterus nella vecchia letteratura) o Bla shark, squaletto, una volta si trovava abbondantemente in Sumatra e Kalimantan, ed era una classica specie di Categoria I.
Questa popolarità ne ha provocato un grave eccesso di pesca che ha portato allo sterminio totale delle popolazioni selvatiche...
Malgrado la sua semplice colorazione, è diventato molto popolare dappertutto come pesce d'acquario. Questa popolarità ne ha provocato un grave eccesso di pesca che ha portato allo sterminio totale delle popolazioni selvatiche. La specie può ben dirsi estinta in queste zone. È diventata così popolare nel commercio che si è trasformata in una della specie più importanti per il commercio.
In aggiunta alle vaste ed intensive raccolte nei vari drenaggi dove si sapeva che si trovava, i raccoglitori hanno inoltre apparentemente scoperto i luoghi di riproduzione. I Balantiocheilos melanopterus infatti migrano per raggiungere specifici luoghi di riproduzione in cui effettuano ad una deposizione delle uova in massa. Questa specie raggiunge la maturità sessuale a circa 10 - 15 centimetri, anche se può raggiungere 25 centimetri di lunghezza. Sono state raccolte tutte le taglie che avrebbero potuto essere commercializzate, compresi i giovani e gli adulti fino a 15 centimetri di lunghezza. Le raccolte di conseguenza hanno fatto pagare un serio tributo non soltanto agli esemplari giovanili, ma anche agli adulti riproduttivi.
Questa specie inoltre sembra essere una specie relativamente delicata, essendo "saltatrice" e facilmente spaventabile. La loro pesca provoca così spesso alta mortalità. La specie ha un’aspettativa di vita a tal punto relativamente di breve durata, che sono necessarie ampie e regolari raccolte di esemplari per il commercio, e la cattura di individui riproduttivi ha conseguenze molto gravi per la popolazione. Questi fattori, insieme alle raccolte anche quando si stavano riproducendo nei loro luoghi di deposizione, non sorprendentemente, hanno provocato una sensibile diminuzione del loro numero dopo alcuni anni. Indubbiamente, è da incolpare parzialmente anche la deforestazione, ma il fattore chiave che ha condotto alla sua sparizione deve certamente essere il sovra-sfruttamento.La specie ha avuto una "seconda possibilità" in quanto, fortunatamente, le popolazioni selvatiche in Thailandia erano ancora intatte. Sebbene la popolazione selvatica in Thailandia stia diminuendo, la specie è stata riprodotta in cattività. Il successo nella riproduzione in cattività ha significato che il commercio di questa specie (che rimane molto popolare) oggi è basato quasi interamente su pesci d’allevamento.
È inoltre importante considerare le cose in prospettiva. Dieci anni fa, tentativi ad-hoc di riprodurre in cattività gli arowana generalmente sono stati osservati con scetticismo. Il periodo, la tecnologia e la dedizione dei riproduttori di pesci hanno reso questo una realtà. Attualmente ci sta dirigendo verso una fase di completa commercializzazione di arowana riprodotti negli allevamenti. Forse in 10 anni di tempo, non ci sarà più la necessità della raccolta di stock selvatici, tranne forse esemplari occasionali per integrare gli stock in cattività, per migliorare la loro composizione genetica.
Ci sono inoltre problemi con la condizione tassonomica dello Scleropages formosus. Le varietà differenti di colorazione possono rappresentano specie differenti, ma ci sono insufficienti esemplari conservati con buone informazioni per i necessari confronti. Inoltre il prezzo elevato e lo status di CITES dello Scleropages formosus ostacola ulteriormente il lavoro tassonomico.
Scleropages formosus, Arowana, di 7 kg di peso... si può trovare in commercio come pesce d'acquario - Foto © Megafishingthailand.com
Scleropages formosus
Scleropages formosus (Arowana) è distribuito ampiamente in Asia sudorientale - Cambogia, Malesia peninsulare, Sumatra e Borneo. Vi era stata una sparizione locale dello Scleropages formosus in alcuni drenaggi in Malesia peninsulare e Sumatra, dovuta alla super-raccolta, ma è ancora relativamente comune in alcune zone. Questa specie ha tutte le caratteristiche di una specie di Categoria III - alto valore, molta richiesta, relativa abbondanza all’inizio in natura. I suoi attributi biologici (bassa fecondità, incubazione orale, e riproduzione in acque aperte), tuttavia, lo rendono un ottimo candidato per il sovra-sfruttamento e la possibile estinzione.
A differenza del mercato per il Balantiocheilos melanopterus, quello per l’arowana è in qualche modo diverso. L'alto costo di ogni pesce, persino giovane, significa che non è una specie esportata in grande numero e verso acquariofili normali. Per molti anni, l’arowana è stato visto soltanto occasionalmente nel commercio acquariofilo, e la specie è comparsa regolarmente nei mercati come pesce relativamente poco costoso ad uso alimentare!
La sua improvvisa popolarità è stata fondamentalmente un fenomeno asiatico. Ad un certo punto, la superstizione cinese ha detto che allevare questo pesce avrebbe dato al suo proprietario buona fortuna e prosperità. Questa credenza probabilmente è nata parzialmente per caso e parzialmente a causa del colore rosso luminoso e oro cupo di alcuni arowana, che i cinesi ed i giapponesi associano alla fortuna.
Improvvisamente, molte persone (particolarmente uomini d'affari) iniziarono a pagare prezzi incredibili per ottenere un arowana, in modo da avere un amuleto di buona fortuna. Nel mondo occidentale, gli arowana dell’Asia sudorientale (e le specie sudamericane) sono molto meno popolari, anche se compaiono occasionalmente in commercio.
Il mercato relativamente più piccolo ed il prezzo individuale molto più elevato di ogni esemplare ha fatto sì che le partite di arowana selvatici fossero meno stressati a breve termine. È importante inoltre che gli individui di arowana sono territoriali e sono dispersi in una vasta area, il che rende difficile la loro raccolta. Gli arowana non migrano nemmeno, né si radunano quando si riproducono, quindi riducono i rischi per le loro popolazioni. In più, gli arowana sono pesci relativamente longevi, spesso si adattano bene alla cattività e solitamente sono allevati in acquari da soli. Il giro d'affari degli arowana è così molto piccolo, confrontato alle specie come il Balantiocheilos melanopterus.
Concomitante con il veloce sviluppo del commercio degli arowana, naturalmente era la considerazione crescente che il destino della specie poteva essere minacciato, particolarmente considerando la sua biologia riproduttiva. Questo ha provocato che la specie fosse disposta sulla lista CITES delle specie protette relativamente presto. Anche se il CITES è solitamente inefficace in molte zone, tuttavia è servito a limitare il commercio e la maggior parte dei paesi hanno provato ad ridimensionare il commercio, anche se spesso solo a valore nominale.
La grande taglia, il comportamento di incubatori orali ed il prezzo elevato degli arowana inoltre hanno stimolato relativamente presto gli sforzi per la loro riproduzione in cattività. Nella zona di Kapuas nel Kalimantan occidentale, Indonesia, si sono stabiliti grandi allevamenti dove l’arowana si è riprodotto con successo. Sotto le guide di riferimento del CITES, una volta che una specie in pericolo può essere riprodotta in cattività, possono essere fatte richieste per la sua commercializzazione, da consentire su base controllata. A Singapore, la deposizione riuscita con successo della seconda generazione di Scleropages formosus, effettuata dalla Rainbow Aquarium Pte srl e dal Primary Production Department (PPD) di Singapore, hanno inoltre condotto alla vendita controllata di questa specie. L'uso di impianti di microchip in questi discendenti di Singapore aiuta nell'identificazione degli stock legali in commercio. Tuttavia, gli esemplari catturati in natura vengono ancora offerti a buon prezzo (secondo la varietà di colore) e sono molto richiesti, almeno finché le partite riprodotte in cattività non potranno soddisfare le richieste. C’è ancora un vasto commercio illegale in corso (constatato personalmente con i commercianti di pesci). I prezzi delle differenti varietà di colore di Scleropages formosus differiscono notevolmente. Il colore rosso e le varietà dorate possono costare cinque - dieci volte più della varietà verde o normale (osservazione personale).
È inoltre importante considerare le cose in prospettiva. Dieci anni fa, tentativi ad-hoc di riprodurre in cattività gli arowana generalmente sono stati osservati con scetticismo. Il periodo, la tecnologia e la dedizione dei riproduttori di pesci hanno reso questo una realtà. Attualmente ci sta dirigendo verso una fase di completa commercializzazione di arowana riprodotti negli allevamenti. Forse in 10 anni di tempo, non ci sarà più la necessità della raccolta di stock selvatici, tranne forse esemplari occasionali per integrare gli stock in cattività, per migliorare la loro composizione genetica.
Ci sono inoltre problemi con la condizione tassonomica dello Scleropages formosus. Le varietà differenti di colorazione possono rappresentano specie differenti, ma ci sono insufficienti esemplari conservati con buone informazioni per i necessari confronti. Inoltre il prezzo elevato e lo status di CITES dello Scleropages formosus ostacola ulteriormente il lavoro tassonomico.
La frenesia alimentare di un gruppo di Chromobotia macracanthus che si fionda sul cibo - Foto © Bob Darnell
Chromobotia macracanthus
Gli esemplari piccoli di botia pagliaccio Chromobotia macracanthus (ex Botia macracantha) sono importanti per il commercio acquariofilo, mentre gli esemplari grandi sono talvolta venduti a scopi alimentari. È uno dei pesci più popolari in commercio ed è chiaramente una specie di Categoria I.
Gli esemplari giovanili di Chromobotia macracanthus sono ritrovati in abbondanza nei grandi fiumi della Sumatra centrale, nella parte occidentale del Kalimantan, e nel Kalimantan centrale durante le stagioni delle grandi piogge. Gli adulti si riproducono all'inizio della stagione delle piogge, o di acqua alta, e la gente del posto cattura i piccoli subito dopo. Questo è l’unico periodo dell’anno in cui i pesci vengono pescati. Altre volte, al contrario, gli individui sono troppo dispersi, sparpagliati o grandi per avere un valore commerciale. L'intervallo di grandezza preferito dagli acquariofili è da tre a otto centimetri. Gli esemplari più grandi tendono ad essere più carnivori e non si adattano bene negli acquari di comunità. Gli adulti possono raggiungere una taglia fino a 40 centimetri. L'intervallo di taglia più comunemente commerciabile è di due - quattro centimetri di lunghezza, con l'optimum di circa due centimetri. Questo perché è a questa taglia che vengono catturati la maggior parte degli individui, mentre vengono a valle dai territori di riproduzione più a monte. A questa taglia, sono inoltre più facili da allevare in cattività e vengono facilmente alimentati con i mangimi per pesci.
Il commercio corrente dei Chromobotia macracanthus è valutato intorno ai 20 milioni di pesci esportati annualmente. Secondo uno dei più importanti commercianti di Sumatra, è una cosa comune trattare annualmente fino a un milione di pesci.
È importante notare qui che mentre la taglia minima per la riproduzione di questo pesce è di circa 20-30 centimetri, il commercio è interessato soltanto ad individui molto più piccoli. Come tali, i pesci pescati sono principalmente giovani, e le popolazioni riproduttive sono lasciate intatte. Questo è possibile inoltre grazie al metodo correntemente usato per pescare questi pesci (vedi più avanti) che pre-selezionano le dimensioni di quelli che dovranno essere catturati. I territori di riproduzione non sono ancora conosciuti ed anche se fossero scoperti, è improbabile che ci siano delle industrie peschiere dirette qui, poichè gli individui sarebbero comunque troppo grandi.
In tutti i casi, l'Indonesia ha imposto un divieto all'esportazione degli esemplari più grandi di 10 centimetri di lunghezza. Questo divieto protegge non soltanto gli adulti riproduttivi, ma rende inoltre più difficile la riproduzione in cattività di questa specie da parte di agenzie esterne.
Alcuni commercianti ora allevano i Chromobotia macracanthus. Spesso, i pescatori possono intrappolare individui più piccoli di due centimetri. Questi sono a basso prezzo e troppo piccoli per essere commerciabili, ma se crescono, può essere realizzato un profitto fino al 300% o più se un giovane di 1,5 centimetri viene fatto crescere fino a 3 centimetri. I giovani dimostrano un incredibile tasso di crescita. In una settimana è distinguibile un raddoppio della taglia, se il cibo è sufficiente, e se sono provvisti di adeguata aerazione e filtrazione. Alcuni esportatori inoltre allevano le partite eccedenti per farli crescere e venderli più tardi a prezzi più elevati, quando i pesci non sono più disponibili in magazzino e i prezzi diventano più alti.
La cattura dei Chromobotia macracanthus è leggermente differente nel Borneo e a Sumatra.
A Sumatra, il Chromobotia macracanthus è catturato usando canne di bambù perforate piantate nel fondo presso gli argini del fiume. Le perforazioni sono situate appena sotto i nodi delle canne di bambù, e la grandezza delle perforazioni determinerà la taglia dell'occupante. Per ottenere pesci di una determinata taglia, va usata una corretta grandezza di perforazione. Questa catturerà pesci fino a quella dimensione. Il pescatore raccoglitore pianta queste canne a intervalli regolari di circa un metro nel fondo del fiume. Durante il picco della stagione, il pescatore raccoglierà a intervalli regolari estraendo l’intera canna di bambù e rovesciandone il contenuto in contenitori o direttamente nel fondo della barca, che viene riempita d’acqua. Più tardi, quanto catturato verrà smistato e trasferito in vasche di raccolta, prima di essere venduto ad un intermediario.
Nel Borneo, viene usata una variazione della tecnica suddetta. Un fascio di canne di bambù spuntati e spaccati di un diametro pre-selezionato viene legato insieme e affondato con delle pietre. Il fascio è legato con una corda che viene annodata su pali fissati nel fondale del fiume o su rami d'albero che sporgono sul fiume dalle rive. I pesci troveranno rifugio dentro e in mezzo alle canne di bambù. Il pescatore solleva l’intero fascio e fa uscire scrollandolo i pesci che vi si sono rifugiati, facendoli cadere in un contenitore.
Questa tecnica è in qualche modo più stressante per i pesci, poichè sono scrollati fuori. La tecnica usata a Sumatra richiede soltanto che vengano riversati fuori e in questo modo si causano meno danni ai pesci.
Il Chromobotia macracanthus è stato sfruttato pesantemente a Sumatra e nel Kalimantan occidentale per oltre 20 anni fino ad oggi, ma può ancora essere ritrovato in buon numero in natura. I motivi, come accennato prima, sono dovuti principalmente alla natura delle industrie peschiere e del mercato, e in modo minore alle linee guida del governo che controlla questo commercio.
Nel Kalimantan centrale, lo sfruttamento del Chromobotia macracanthus non è così pesante e gli abitanti locali catturano gli esemplari adulti per cibarsene.
Gli esemplari provenienti da Sumatra possono essere distinti dagli esemplari provenienti da Kalimantan dagli esportatori di pesci. Il colore generale è leggermente differente fra le due popolazioni. Gli esemplari di Sumatra hanno generalmente uno splendore argenteo sul corpo; mentre gli esemplari di Kalimantan hanno una colorazione rossastra più intensa.
Questo potrebbe tuttavia essere dovuto all'habitat. Gli esemplari di Sumatra abitano fiumi dall'acqua torbida e scura, mentre gli esemplari del Kalimantan preferiscono i fiumi dalle acque ambrate o persino i tributari dalle acque nere. I tannini e gli acidi umici disciolti nelle acque nere tendono ad accentuare i loro colori rossastri.
...la specie intera può trovarsi di fronte allo sterminio, causato da metodi di pesca senza scrupoli e, più preoccupante, dalla distruzione del loro habitat...
La riproduzione artificiale in cattività del Chromobotia macracanthus è possibile ed è stata portata a termine con successo dai tailandesi. Tuttavia, non è ancora redditizio farli riprodurre in cattività, con gli stock di pesci catturati in natura che sono molto meno costosi.
La specie ha alcune caratteristiche di riproduzione insolite e non è uno dei pesci più facili da riprodurre in ogni caso. La tecnologia deve essere ancora sviluppata, per essere commercialmente attuabile, allo scopo di allentare la pressione dei prelievi in natura. Il commercio deve avere abbastanza prudenza per contrastare l’inevitabile estinzione delle riserve in natura.
Se la tecnologia non sarà sviluppata al più presto, allora la specie intera può trovarsi di fronte allo sterminio, causato da metodi di pesca senza scrupoli e, più preoccupante, dalla distruzione del loro habitat.
Trigonostigma heteromorpha - Foto © Hristo Hristov
Trigonostigma heteromorpha
La Trigonostigma heteromorpha ex Rasbora heteromorpha (Rasbora arlecchino - Harlequin rasbora) viene ritrovata in abbondanza soltanto negli habitat costituiti dalla foresta paludosa situata nella Malesia peninsulare e nella Sumatra centro-occidentale. È una specie di Categoria I, imposta ad un prezzo ragionevole ma spesso in grande numero. La specie è stata popolare nel commercio per molti decenni ed è molto popolare negli acquari di comunità.
La raccolta di questa specie nella foresta delle paludi è un processo noioso, perché gli esemplari sono letteralmente raccolti con piccoli retini o speciali palette individualmente o in gruppi. Anche se questa è una specie che vive in banchi, la fitta vegetazione ed il terreno irregolare della foresta paludosa rendono generalmente difficile la raccolta. Tuttavia, si è scoperto che questa specie si trova anche in zone più difficili, per esempio Pulau Bintan, dove nelle poco profonde zone di secca possono essere catturate in grande numero (osservazione personale).
Fortunatamente per il commercio, ma sfortunatamente per i pesci, i ragazzi in età scolare amano trascorrere il loro tempo libero catturando pesci e guadagnando un po’ di denaro per le piccole spese allo stesso tempo. Gli intermediari cercano assistenti desiderosi di raccogliere le Trigonostigma heteromorpha e le pagano a gruppi di cento o singolarmente. Questi esemplari vengono esaminati e venduti collettivamente al commerciante di pesci. Durante la maggiore stagione di raccolta, possono essere catturati più di centomila pesci in una settimana (osservazione personale).
Questo pesce è più facile da catturare durante la stagione secca, in cui l’acqua è più bassa, quando la popolazione ittica è concentrata in stagni di acqua poco profonda. Questo è in forte contrasto con le industrie peschiere del Balantiocheilos, dell’arowana e del Botia macracantha, che sono pescati principalmente dai grandi fiumi, il che richiede barche ed almeno una certa perizia nella pesca.
Ironicamente, le Trigonostigma heteromorpha non sono riproduttori molto prolifici. La loro durata nel commercio, malgrado le grandi fatiche per la raccolta, è dovuta in non piccola parte alla sua diffusione molto ampia, e la difficoltà nella loro raccolta in massa è uguale in altre specie. Persino come pesci che vivono in banchi, le Trigonostigma heteromorpha non sono presenti in numero enorme.
Che la specie sia ancora esistente, persino abbondante in alcuni posti significa che le pratiche correnti di pesca sono sostenibili. Come è stato detto prima, il periodo di pesca principale per questo pesce ha luogo durante i periodi d'acqua bassa, in cui i pesci sono accessibili. Subito dopo questo periodo, le popolazioni collassano spesso in ogni caso, a causa della scarsità di acqua. Per questa specie, anticipiamo che la perdita veloce delle foreste (particolarmente le foreste delle paludi) proporrà la minaccia più grande alla sua sopravvivenza, non il commercio dell'acquario come si sostiene.
Raccolta sostenibile dei pesci in natura
E' nostra opinione che i pesci d'acqua dolce possano essere raccolti in maniera sostenibile per lungo tempo, diversamente da altri vertebrati, sempre che si conservino sufficienti estensioni del loro habitat naturale (luoghi di riproduzione compresi). Questo è dovuto in parte alla natura dei pesci e dei loro habitat.
Annualmente, in natura si presentano due fasi – una fase di crescita e una fase di collasso (vedi Goulding, 1989).
Tipicamente, la fase di crescita inizia subito dopo la deposizione delle uova durante la stagione delle piogge o d'acqua alta, ed i giovani sono abbondanti. Questa fase è vulnerabile sia a concorrenza inter e intra-specifica ed a predazione. Questa è la fase in cui una determinata specie può essere raccolta con effetto meno immediato e diretto sulla sopravvivenza a lunga durata della popolazione, per esempio in Botia macracantha.
C’è altresì solitamente una fase di "crollo della popolazione" che si presenta tipicamente durante la stagione secca o d'acqua bassa. Questa è la fase in cui molti individui muoiono, a causa della mancanza d’acqua ed altre risorse. Questa è una congiuntura particolarmente adatta alla raccolta, non soltanto perché molti dei pesci moriranno comunque, ma anche perché è relativamente più facile per i pescatori lavorare con acque basse.
La maggior parte delle specie di pesci d'acqua dolce tropicali non sono pesci annuali e la durata della vita tipica dei pesci più piccoli è dovunque di due - cinque anni o più. Di conseguenza, i pesci raccolti durante la fase di crollo, mentre avvantaggiano il commercio e gli acquariofili, non si prevede che abbiano molto effetto sulla popolazione della specie. L'effetto sull'ecosistema, tuttavia, è meno chiaro, ma dubitiamo che sia molto grande, considerando la piccola taglia dei pesci e di molte altre specie di non interesse acquariofilo coinvolte. In tal modo, crediamo che finché le industrie peschiere di specie selezionate saranno accoppiate con tecniche di raccolta adeguate, potranno essere evitati alti tassi di mortalità e minacce contro la sopravvivenza delle specie, per esempio nella raccolta del Botia macracantha.
È importante essere più obiettivi ed orientati managerialmente, quando devono essere prese decisioni su come le industrie peschiere possano essere rese sostenibili, sulle minacce che deve affrontare ogni specie e sulla natura del commercio. Dagli esempi forniti dal Balantiocheilos, dall’Arowana, dal Botia macracantha e dalla Rasbora heteromorpha, è chiaro che il commercio e la conservazione di ogni specie è molto diversa. Le pratiche dell'industria peschiera e della conservazione devono essere fatte su misura, specificamente adeguate per occuparsi di ogni insieme di problemi.
È inoltre importante notare qui che l’utilizzazione sostenibile delle risorse dei pesci dell'acquario è un fattore importante per esaminare quando è considerata la conservazione della foresta in generale. Il valore economico dei sistemi di conservazione della foresta coinvolge solitamente i calcoli dei prodotti e dei sottoprodotti della foresta, che tralasciano quasi sempre il valore dei pesci d'acquario. Questo sottoprodotto sostenibile di una foresta intatta può essere sostanzialmente aggiunto ai calcoli generali.
La moralità del commercio è tutta un'altra questione. Si mette sempre maggior cura per minimizzare la mortalità nei pesci catturati in natura, e si stanno realizzando notevoli progressi. L’attuale processo di cattura è migliorato nel corso degli anni, e gli intermediari stanno dando sempre più premendo sui loro raccoglitori perché sono necessari pesci di buona qualità. Sono passati i giorni in cui importavano soltanto i numeri. La natura del mercato acquariofilo oggi (particolarmente nei paesi occidentali e nel Giappone) è che sono ricercati pesci di alta qualità, anche se i prezzi sono un po’ più elevati.
Con metodi di cattura migliorati inoltre fra molti commercianti si è diffuso il concetto che i pesci catturati in natura devono essere acclimatati prima dell'esportazione. Questo assicura un'alta percentuale di sopravvivenza sull'arrivo.
Concomitante con tutto ciò vi è il miglioramento nella tecnologia d'imballaggio, che consente un’alta densità negli stoccaggi per periodi più lunghi. Questo coinvolge non soltanto la tecnologia e la qualità dell'acqua, ma l'uso più informato di anestetici e di prodotti chimici adatti.
I pesci d'acqua dolce in generale non sono molto esigenti e sono relativamente facili da acclimatare, a condizione che si conosca un particolare critico del suo luogo d'origine – il tipo di habitat. Ad esempio, i pesci provenienti dall'habitat delle paludi di torba dovrebbero essere acclimatati in acqua pretrattata con torba o un equivalente locale (per esempio foglie secche di Terminalia catappa) per renderla sufficientemente acida. Il passaggio dei pesci attraverso i canali corretti inoltre fa diminuire il tempo fra imballaggio e disimballaggio all'arrivo alla sua destinazione.
Il miglioramento nelle disposizioni di trasporto e nella scelta del punto dell'esportazione (per esempio se viene usato l’aeroporto) sono considerazioni molto importanti.
Conclusione
In Asia sudorientale, Singapore ha le infrastrutture ed il supporto logistico migliori. Non sorprende quindi che sia il luogo migliore per la ri-esportazione dei pesci. Con un imballaggio adeguato delle spedizioni, con materiali molto avanzati utilizzati per la permeabilità selettiva, si può realizzare un imballaggio ottimale e conseguentemente ottenere il massimo profitto.
Il commercio ufficiale a Singapore è tra 80-90 milioni di dollari all'anno. Nella regione dell’Asia sudorientale, il commercio totale ufficiale è tra 150-200 milioni di dollari americani, ma come notato prima, i numeri effettivi possono raggiungere comodamente 300-400 milioni di dollari americani. Non è noto quanto di questo sia rappresentato dal commercio di pesci catturati in natura, ma generalmente si riconosce che sia abbastanza notevole.
Abbiamo osservato in molti casi che pesci esportati presumibilmente "riprodotti in cattività" in realtà sono stati catturati in natura.
In questo momento, la riproduzione in cattività di determinate specie semplicemente non è economica, con le popolazioni catturate in natura che sono ben meno costose. Determinate specie non sono più raccolte in natura, in quanto i quantitativi catturati si sono riprodotti con successo e sono adesso totalmente prodotti in allevamento, il che li rende molto a buon mercato. Esempi sono Trichogaster trichopterus e Puntius tetrazona. Le varietà di colorazioni differenti di Trichogaster trichopterus sono disponibili senza difficoltà nel mercato e a prezzi abbordabili. La varietà verde di Puntius tetrazona è stata creata e sviluppata dai selezionatori di Singapore ed è disponibile oggi una grande varietà di forme di colore.
...la deforestazione è probabilmente la ragione principale per cui i pesci e molti altri organismi sono ora in pericolo di estinzione...
La deforestazione è probabilmente la ragione principale per cui i pesci e molti altri organismi (sia per la fauna che per la flora) sono ora in pericolo di estinzione. La raccolta sostenibile delle popolazioni selvatiche è possibile, se i responsabili ed i servizi governativi hanno sufficienti conoscenze e prudenza per prevenire disastri. Ci sono determinati commercianti di pesci che raccolgono soltanto un numero limitato di esemplari e li acclimatano completamente prima della vendita ai clienti d’oltre oceano. Il commercio e l'hobby dovrebbero essere indirizzati verso pesci sani, piuttosto che verso pesci di qualità inferiore ma di maggior volume; ed anche verso una raccolta e una riproduzione in cattività sostenibile.
Noi crediamo che questo sia utile per il commercio, per gli acquariofili, ed inoltre aiuterà la causa della conservazione dell'habitat e delle specie in generale.
testo originale in inglese © Raffles Museum of Biodiversity Research
Taxa
Molto diffuso negli acquari di tutto il mondo, in realtà gli acquari che possono garantirgli di vivere a lungo in salute sono pochissimi, perché è un pesce che raggiunge dimensioni notevoli, deve vivere in gruppo e nuotare a lungo.
Del tutto inadatti ai comuni acquari domestici, nonostante siano praticamente onnipresenti nei negozi, che vendono i Chromobotia senza fornire quelle che dovrebbe essere considerate informazioni essenziali riguardanti la loro cura a lungo termine
Specie in gran parte inadatta per i comuni acquari domestici, a causa delle dimensioni che possono raggiungere e del loro stile di vita; solo pochi acquariofili privati possono avere i mezzi e lo spazio necessari per ospitarli a lungo termine
Esportata per il commercio acquariofilo nei primi anni del 1900, è diventata una tra le più popolari, familiari e durature specie d'acquario. Purtroppo per la sovraproduzione oggi stanno progressiva perdendo la bella colorazione degli esemplari selvatici.
Riferimenti & Link
L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.
Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce
L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
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Per approfondire:
Normalmente chi va a comprare dei pesci non si sofferma mai sulla loro provenienza, come se fossero "nati" in negozio, allo stesso modo di chi compra un chilo di mele al supermercato e non si chiede se provengano dall'Italia, dalla Spagna, dalla Cina...
L'importanza di comprare solo pesci di provenienza etica e sostenibile, sia che siano d'allevamento che di cattura
Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per comprare sono di cattura o di allevamento, e soprattutto da dove provengono.
Che differenza c'è tra i pesci in commercio catturati in natura, e quelli provenienti dalla riproduzione in allevamento? E quali è meglio preferire quando scegliamo i pesci per il nostro acquario? In realtà questo articolo non ci dà la risposta, ma ci aiuta a trovarla da soli... - tratto e tradotto da un articolo di Injaf
Articolo di Injaf che spiega come fare ricerche per capire se le specie che stiamo per comprare siano o no minacciate di estinzione in natura, e per scegliere le proprie specie in modo sostenibile - tratto e tradotto da un articolo di Injaf
Nel progetto Piagaçu Purus le popolazioni locali lavorano con esperti esterni per sviluppare metodi sostenibili di pesca e sviluppare rapporti di commercio equo con gli acquirenti - Tratto e tradotto da un articolo di Annie Cooper
Compra un pesce, salva un albero: questo è il motto del Progetto Piaba, che studia l'impatto sull'ambiente e sugli animali e la sostenibilità sociale del commercio dei pesci amazzonici come pesci d'acquario - tratto e tradotto da Projectpiaba.org
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